La scelta di Josefine




Recensione di Marina Montaquila


Autore: Doug Gold

Traduzione: Arianna Pelagalli

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Romanzo

Pagine: 384

Anno di pubblicazione: 2020

 

 

 

 

 

 

Sinossi. Dopo l’arresto e la tortura dei fratelli da parte dei nazisti, Josefine Lobnik decide di unirsi ai partigiani e combattere per la liberazione della Slovenia. Se questo significa aiutare gli inglesi e gli Alleati, è ben felice di dare il suo contributo. Quando assiste all’esecuzione sommaria di venti innocenti nella piazza della città di Maribor, Josefine teme che la stessa sorte possa essere toccata anche a uno dei suoi fratelli, di cui non ha più notizie. E così prende una decisione coraggiosa: avvicinarsi al campo di lavoro per chiedere notizie a un prigioniero. Quando lo portano al campo Stalag XVIII-D, vicino a Maribor, Bruce Murray promette a sé stesso che farà tutto il possibile per sabotare i tedeschi e scappare. Mentre passeggia lungo la recinzione, una domenica mattina, una giovane donna gli consegna un biglietto. È l’inizio di un grande amore, nato nell’ora più buia della storia europea, e destinato a durare per sempre.

 

Recensione

Il cuore segue ragioni che la ragione non conosce” mi sembra la frase perfetta per descrivere la storia, vera, di Josefine Lobnik e Bruce Murray.

Non si tratta però della classica storia d’amore.

Pepica, come la chiamano in famiglia, e Bruce, si incontrano casualmente in uno dei momenti più difficili della storia: la seconda Guerra Mondiale.

Lui è un soldato neozelandese detenuto come prigioniero di guerra nel campo di Maribor, in Slovenia, lei è una giovane staffetta partigiana.

Entrambi sono testimoni delle crudeltà naziste che hanno vissuto anche direttamente sulla loro pelle e ogni giorno rischiano la vita.

Eppure, nonostante tutto, in un modo che ha dell’incredibile, quasi un anno dopo il loro primo incontro, si ritrovano: lui è stato mandato a lavorare presso la fattoria dove lei vive nella speranza di non essere nuovamente tradita per il lavoro che fa.

Josefine sa bene che non deve fidarsi mai di nessuno eppure nonostante sia lì proprio perché tradita dalla sua migliore amica, piano piano, capisce che Bruce non la tradirebbe mai ed è così che tra di loro nasce un sentimento che diventa sempre più difficile da nascondere.

Dalla sua parte Bruce può contare sul suo compagno Frank che più volte rischia la vita pur di proteggerlo dalle fughe notturne durante le quali i ragazzi riescono anche ad ascoltare di nascosto la radio degli zii di Josefine per avere aggiornamenti riguardo il conflitto.

Passano i mesi, la guerra continua e i pericoli sono dietro l’angolo, ma se fino a qualche tempo prima Josefine avrebbe dato la vita per il suo paese, ora ci tiene molto alla sua salvezza perché sa che Bruce la aspetta e lo stesso vale per lui che più volte aveva tentato di fuggire quasi senza tenere conto delle possibili conseguenze e ora è quasi un prigioniero modello.

Quando ormai i tedeschi sono sconfitti, Josefine, Bruce e Frank riescono a fuggire, ma paradossalmente la fine del conflitto segna il periodo più difficile per loro: Josefine è in Austria e Bruce dopo aver salutato Frank e aver fatto mille viaggi nel tentativo di raggiungerla, deve arrendersi alle autorità e viene rimandato in Nuova Zelanda.

Ora sono lontani, separati e possono comunicare solo attraverso lettere.

Riusciranno a ritrovarsi?

Io forse sono di parte perché i libri ambientati in questo periodo sono tra i miei preferiti, ma questo romanzo basato sulla storia vera di Josefine e Bruce e scritto sulla base delle ricostruzioni storiche raccontate dai diretti interessati, nonché tratte direttamente dalle lettere che hanno scritto, è molto interessante e ben scritto.

Sapere che quasi tutti i personaggi di cui si parla nel libro, con i loro nomi e le loro storie sono realmente esistiti, o comunque sono basati su persone realmente vissute e raccontate proprio protagonisti, mi fa molto effetto.

Consiglio a tutti di leggere questo tipo di narrativa.

 

 

 

Doug Gold


Ha lavorato per anni come autore di programmi televisivi e radiofonici. È il fondatore della prestigiosa agenzia NRS Media, che ha sedi a Londra, Atlanta, Toronto e Sydney. Vive a Wellington con sua moglie Anemarie, la figlia maggiore dei  protagonisti del romanzo La scelta di Josefine. I diritti di traduzione del libro sono stati venduti in 10 Paesi.

 

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