Crimini al pistacchio




Recensione di Ilaria Bagnati


Autore: Brigitte Glaser

Traduzione: Anna Carbone

Editore: Emons Edizioni

Genere: Giallo

Pagine: 313

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Amareggiata dalla recente debacle sentimentale, Katharina ha accettato la generosa offerta della madre di pagarle un corso di alta pasticceria, ha chiuso il ristorante a Colonia ed è rientrata a casa, nella Foresta Nera. Il regalo non è però del tutto innocente. La cuoca si ritrova infatti nella brigata di compaesani che dovrà sfidare ai fornelli la squadra di Scherwiller, la cittadina alsaziana dove ogni anno si tiene la manifestazione che celebra la collaborazione transfrontaliera. La gita in Francia è una piacevole occasione per ritrovare vecchi amici. E mentre Katharina approfondisce la conoscenza del popolo vicino con il bel Luc dagli occhi ardenti, un delitto ribalta il clima gioioso della festa. Un anziano viticoltore francese viene trovato morto nel fiume che attraversa il borgo. È il padre del suo nuovo amico, che nel frattempo sembra svanito nel nulla. Quali segreti di famiglia avvelenano le acque dei due paesi confinanti? Katharina questa volta si è cacciata in un bell’intrigo…

Recensione

Katharina, cuoca tedesca, si improvvisa spesso investigatrice finendo per tralasciare il proprio lavoro e i propri interessi. Chiuso il ristorante di Colonia per una breve vacanza nel proprio paese di nascita, Katharina si lascia convincere dalla madre a partecipare come cuoca nella sfida culinaria che vede protagonisti i suoi compaesani e la città alsaziana di Scherwiller, luogo della sfida.

La stessa sera della sfida la madre irrompe in camera di Katharina per dirle che nel fiume c’è un corpo. Il corpo è quello di Emile Murnier, anziano viticoltore francese conosciuto per il suo brutto carattere. Murnier viene ritrovato a faccia in giù nel fiume con un coltello piantato nella schiena.

Ancora una volta Katharina si trova coinvolta nelle indagini di un omicidio. Il coinvolgimento è doppio perché Emile Murnier è il padre di Luc, ossia l’uomo con cui ha passato la notte dell’omicidio.

Tra i due non correva buon sangue, in paese tutti lo sanno ed è difficile non avere qualche sospetto su di lui. Katharina decide di credergli ciecamente anche se quando la madre è entrata in camera per svegliarla Luc non era al suo fianco e sparisce per un po’, che fine ha fatto Luc?

C’entra qualcosa con l’omicidio del padre?

Katharina ancora una volta non riesce a resistere all’impulso di indagare privatamente sull’omicidio. Ma non sarà così semplice perché per fare ciò dovrà districarsi tra vari impegni e ostacoli. Katharina infatti deve partecipare al corso di pasticceria del famoso pasticcere Deville pagatole dalla madre nella città di Strasburgo che prevede la creazione dei macarons.

“Certo che avevo talento, ero ambiziosa, ero una cuoca eccellente. Se non fossi inciampata di continuo in cadaveri e non avessi ficcato il naso nei problemi degli altri, il Giglio Bianco avrebbe ottenuto da tempo una stella Michelin”.

Nonostante Katharina conosca bene il prestigio del corso non riesce a dedicargli il tempo che merita. Le indagini personali occupano tutto il suo tempo, Katharina scopre dettagli davvero scottanti sull’uomo assassinato, su Luc, sulla festa della collaborazione transfrontaliera.

Il suo impegno nello scoprire la verità la porterà anche a scontrarsi con la madre con la quale ha da sempre un rapporto difficile, anche lei nasconde qualcosa, ma cosa?

Nelle sue indagini Katharina fa affidamento sui consigli dell’amico Alban Brandt, poliziotto di Colonia che ha conosciuto dopo l’assassinio di Minka, la lavapiatti del suo ristorante. Quella di Brandt è per Katharina la voce del grillo parlante che le risuona in testa quando ne ha più bisogno, le ricorda i suoi insegnamenti e le intima di prestare attenzione. Brandt però è anche sempre presente quando la cuoca lo chiama per un aiuto immediato.

Katharina, da brava cuoca, fa anche affidamento sul suo stomaco che si contrae quando avverte un pericolo. Nonostante Katharina non sia un’investigatrice di professione, dimostra di avere fiuto e di saper valutare le persone.

A quarant’anni crede ancora nell’amore e nella forza dei sentimenti nonostante le batoste ricevute e ciò la porta a battersi per Luc e per il loro amore. Katharina è senz’altro un bellissimo personaggio, è divertente, testarda, caparbia, intraprendente, ha un cuore buono e sa essere riconoscente nei confronti di chi ha saputo darle amore e amicizia.

La Glaser ha creato non solo una bella protagonista, ha saputo delineare bene anche i personaggi secondari rendendoli unici nei loro pregi e difetti. Ho apprezzato molto l’ambientazione, la descrizione dell’Alsazia, di Strasburgo, delle città di Scherwiller e di Fautenbach, della storia che li unisce, delle tradizioni culinarie.

Conosco un po’ questi posti dato che ho parenti a Strasburgo, mi ha reso felice leggere di posti a me cari. Grazie alla Glaser ho potuto visitare nuovamente quei posti e vedere quei paesaggi con il cosiddetto occhio della mente.

Consiglio Crimini al pistacchio perché è un giallo davvero piacevole, spesso ironico e mai banale.

A cura di Ilaria Bagnati

ilariaticonsigliaunlibro.blogspot.com

 

Brigitte Glaser


Brigitte Glaser è nata nella Foresta nera nel 1955 e vive da molti anni a Colonia dove si occupa di formazione. Oltre alle serie sulla cuoca Katharina Schweitzer e a quella precedente su due detective donne, Glaser ha pubblicato diversi libri per ragazzi.