Wake in fright




Recensione di Francesca Mogavero


Autore: Kenneth Cook

Traduzione: Luigi Maria Sponzilli

Editore: Enrico Damiani Editore

Pagine: 176

Genere: Narrativa/Thriller

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Il giovane John Grant insegna in una scuola sperduta nell’immenso deserto australiano. Durante le roventi vacanze natalizie si ritrova a passare per la piccola città mineraria di Bundanyabba – soprannominata dagli abitanti “La Yabba”. Dovrebbe rimanerci solo una notte prima di prendere il volo verso Sidney – il mare, la donna di cui è innamorato, la civiltà – ma la sosta si rivela fatale. Trascinato dai rozzi locali, amichevoli e invadenti, alcolizzati e promiscui, dediti con fervore religioso al gioco d’azzardo, John si risveglia completamente al verde, senza più possibilità di ripartire. Perso tutto, sembra non aver altra scelta che lasciarsi coinvolgere, circuire, “colonizzare” dai rituali del luogo: il massacro dei canguri, la violenza sessuale, e soprattutto l’alcol. La sua degradazione fisica, morale e spirituale è repentina e irreversibile, inevitabile come la tremenda calura dicembrina in questo angolo d’inferno perso nel nulla. Un piccolo, potente capolavoro, spietato nell’indagare la miseria della natura umana. Un incubo difficile da dimenticare.

Recensione

Testa o croce?

A volte il lancio di una moneta può fare tutta la differenza del mondo. Come imboccare una biforcazione anziché l’altra.

E c’è quel momento di sospensione in cui sei consapevole della scelta e della sua portata, e senti allo stesso tempo il profumo della vittoria e l’odore acre della sconfitta, del sudore, il miasma dolciastro della paura e della vergogna, che sa già un po di brutta morte. Il vero problema è individuare la giusta traccia odorosa prima di compiere quel passo e oltrepassare il limite.

Perché una scelta ne porterà un’altra:

Nessuna era stata di per sé inevitabile, ma ogni evento aveva contenuto il germe del successivo. E il caso aveva giocato un ruolo.

John Grant delineato con pochi tratti, perché è la sua vita insoddisfacente e mediocre a definirlo e lui potrebbe essere un John Doe qualunque di un Ognidove è di passaggio a Bundanyabba prima di proseguire il viaggio verso Sidney, sei settimane di ferie troppo brevi e Robyn, un sogno in gonnellina bianca distante anni luce. Ed è proprio questo luogo, questo tempo di transizione ad autorizzarlo a fare qualcosa di totalmente diverso, uscire dal proverbiale seminato e concedersi una vacanza anticipata… No, non da un anno di lavoro in una scuola sperduta, ma da se stesso, dal maestro responsabile e prevedibile.

Ma Yabba, così amata dai suoi abitanti, è feroce e imprevedibile per chi viene da fuori, travolge e ottunde i sensi tra fiumi di birra, il gioco del Two-up, rapporti consumati sotto lo sguardo freddo delle stelle, cacce notturne e cruente, lampi di luce e altra birra ancora.

Alla discesa all’inferno personale pare non esserci fine, è un precipizio che conduce fino al centro infuocato della Terra e poi di nuovo al punto di partenza, come un incubo da cui non è possibile svegliarsi, a meno che non si spenga definitivamente l’interruttore.

Con una scrittura e un ritmo sempre attuali e sempre validi, Kenneth Cook realizza un thriller tutto intimo, nel quale gli inseguimenti, l’indagine, la ricerca del colpevole, l’oscurità si susseguono, scontrano e mescolano nell’Io del protagonista… Così come il sangue è sempre rosso, e vittima e carnefice, dopotutto, non sono così diversi e distanti.

 

A cura di Francesca Mogavero

 

Kenneth Cook


Kenneth Cook (Sydney, 1929-1987) è stato giornalista, scrittore, attivista politico, regista. Ha scritto ventun libri, oltre a sceneggiature per la radio, la tv e il cinema. Il suo romanzo d’esordio, Wake in Fright (1961), è considerato il suo capolavoro.

 

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