Recensione di Chiara Alaia
Autore: Christine Von Borries
Editore: Giunti
Genere: Thriller, Giallo
Pagine: 372
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Un nuovo mistero da risolvere per le quattro inseparabili amiche Valeria Parri, pubblico ministero alla Procura di Firenze; Erika Martini, ispettore di polizia; Giulia Gori, giornalista; Monica Giusti, commercialista. Nelle acque di un torrente, alla periferia di Firenze, viene ritrovato il cadavere di una giovane donna, dai lunghi capelli biondi e dalle unghie laccate di rosso. Di lì a breve si scoprirà che la vittima è una prostituta ucraina, Alina. Ma quello che potrebbe sembrare il gesto di un balordo porterà gradualmente alla luce una vicenda molto più complessa, che affonda le radici nella Firenze altolocata, disposta a tutto pur di soddisfare i desideri più urgenti: come quello di avere un figlio, a ogni costo. E tra una cena, un aperitivo e una serata a teatro, le quattro amiche non solo dipaneranno la fitta trama di intrecci sentimentali, tradimenti e tensioni familiari che movimentano le loro vite, ma riusciranno a mettere insieme i vari tasselli del mosaico che ruota intorno alla morte di Alina. Tutto questo grazie a un’arma in più, l’unica veramente efficace: la complicità e la solidarietà femminile che le tiene unite da tanti anni.
Recensione
“C’era questo di bello nelle chiacchiere tra amici: per un po’ vivevi anche le vite degli altri”, osserva la voce narrante durante una cena, uno dei tanti appuntamenti in cui le quattro amiche, le protagoniste del romanzo di Christine Von Borries, si incontrano.
Eppure, a un certo punto, le loro vite in apparenza tanto diverse – ciascuna alle prese con i problemi della propria quotidianità, tra relazioni sentimentali più o meno felici, più o meno stabili, tra figli e carriera – tendono inevitabilmente a convergere nell’indagine sull’omicidio della prostituta Alina Koshenko.
L’intreccio classico del romanzo crime, ricco di suspense e colpi di scena, si mescola così alla delicata narrazione di uno dei legami affettivi più potenti: l’amicizia. Affini tra loro per ideali e visione del mondo, Valeria, Monica, Giulia e Erika si sostengono infatti a vicenda per tutta la durata dell’indagine, correndo in aiuto l’una dell’altra, a rischio di mettere in pericolo la propria vita.
Particolare e di grande attualità è pure il tema affrontato nel romanzo, un argomento non semplice, che è tuttora oggetto di dibattito: l’inseminazione eterologa. Ecco allora che la narrazione poliziesca diventa spunto per una riflessione più ampia sul significato della maternità nella nostra società.
Fino a che punto è giusto spingersi per realizzare il desiderio di avere un figlio?
Quali sono i potenziali rischi del voler realizzare questo sogno a tutti i costi, in un mercato globale, in cui tutto ha un prezzo e può diventare merce?
Può l’adozione diventare una scelta d’amore e non solo un ripiego?
La risposta, lo sappiamo, non si trova tra le pagine di un romanzo, ma un romanzo può senz’altro aiutare a porci le domande giuste.
E questo è Le unghie rosse di Alina : una storia che, attraverso lo sguardo delle sue protagoniste (e dell’autrice), ci spinge a riflettere sull’amore, sugli affetti, sul senso e la responsabilità che dare la vita comporta.
Christine Von Borries
Madre italiana e padre tedesco, Christine Von Borries nasce a Barcellona nel 1965. Dopo la laurea in giurisprudenza vince il concorso in magistratura e lavora come pubblico ministero ad Alba, Prato, Palermo e dal 2005 a Firenze. Ha pubblicato con Guanda Fuga di Notizie e Una verità o l’altra. Per Giunti è uscito il primo romanzo con protagoniste le quattro amiche fiorentine, A noi donne basta uno sguardo.
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