Recensione di Sara Pisaneschi
Autore: Roberto Costantini
Editore: Solferino
Genere: Noir
Pagine: 221
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Raymond il poliziotto, Beatrice l’infermiera, Salvatore il piccolo imprenditore e Regina l’insegnante entrano nel tunnel del coronavirus con tutti gli altri, alla fine di febbraio a Adeago, in provincia di Bergamo. Ci entrano con le loro vecchie paure, frustrazioni, amori perduti e sconfitte, e con un carico di umana meschinità. Quando comincia il contagio, il poliziotto ne approfitta per defilarsi dalle indagini su un furto di macchine da cucire, l’infermiera simula un incidente per sfuggire al Pronto Soccorso sovraccarico, l’imprenditore pensa di fare soldi fabbricando e smerciando mascherine di dubbia qualità e l’insegnante elude le lezioni online per liberarsi di studenti svogliati e genitori aggressivi. Il tutto mentre i loro colleghi danno prova di un ben diverso impegno. Ma il virus non è solo un vento di morte, è anche un formidabile acceleratore di destini. E i loro deflagrano. Dalle feste per le vittorie dell’Atalanta si passa al terribile corteo delle bare nei camion militari, e le storie dei quattro protagonisti si intrecciano e si coagulano intorno al vergognoso business delle mascherine finanziato da veri malviventi, alcuni con la pistola, ma i peggiori in giacca e cravatta. Nel momento più buio, uomini e donne che pensavano di non avere più niente da chiedere o da perdere si troveranno di fronte l’occasione per riscattare una vita spenta. Una storia d’amore e di dolore, in cui si ride a crepapelle e si piange disperatamente, che parla del nostro tempo, delle nostre scelte, della possibilità di capovolgere il proprio futuro. Un noir grottesco e travolgente come una Fargo lombarda
Recensione
“Siamo nati in un mondo che nutriva i corpi e li uccideva. Moriamo in un mondo che uccide i corpi ma forse rinascono le anime”.
Ho sempre pensato che il vero io delle persone si presenti nei momenti di grande difficoltà. C’è chi reagisce rimboccandosi le mani, chi scappa a gambe levate, chi nasconde la testa sotto la sabbia e chi cerca di trovare il lato positivo o il proprio tornaconto personale, costi quel che costi. A volte si perde fiducia nell’umanità. In toto. Tanti i personaggi di questo libro che si incrociano e si intersecano. Si sfiorano fino a toccarsi e quasi fondersi.
Al caffè Invernizzi di Adeago, nel bergamasco, si svolge la solita partita a scopone tra quattro strani personaggi. Salvatore, detto il Prete, per il suo passato da chierichetto e attualmente proprietario di un bordello; Jacques Casiraghi, detto il Dentista, per il modo in cui riscuote i debiti non pagati; Santuzzo Orlando, detto il Piscione, per il suo problema alla prostata e Gavino Ortu, detto Unghienere, per colpa delle monetine raccolte dalle sue sale di slot machine. Rappresentano ognuno a suo modo la feccia della nostra società. Le angherie, i ricatti, i soprusi, le vendette, lo sfruttamentoe le bugie. Tutto ciò che di più sordido si annida nell’animo umano.
Ci sono Regina e Beatrice. Insegnante di scuola media la prima, frustrata ed arrabbiata, sempre, con studenti e genitori; infermiera la seconda, più interessata alla sua vita privata e segreta che non al lavoro e alla famiglia. E ancora Raymond Casiraghi, fratello poliziotto e sfigato del grande Jaques. La pecora nera, l’eterno secondo, lo sfaticato poco brillante e prossimo alla pensione, che deve assistere il padre anziano e malato fino alla fine dei suoi giorni. Lo stesso padre che non perde mai occasione perfargli presente quanto lui sia stupido e inadeguato.
Poi accade il Covid, la bestia nera dei nostri giorni, e con lui arriva lo sconcerto, la preoccupazione, la paura. O la superficialità. Attraverso i personaggi del libro Costantini tocca i vari argomenti di cui si è parlato per mesi e mesi. Dall’emergenza sanitaria, al lockdown di scuola e servizi fino alla crisi economica che ha investito il nostro paese. Immancabilmente avviene la distinzione tra esseri umani ed esseri viventi.
Gli esseri viventi sono quelli che si approfittano del prossimo e lo sfruttano, quelli che si fanno beffe degli altri senza pensare alle conseguenze di certe azioni. Gli esseri umani sono coloro che trovano la via della compassione e che frugano nella parte più profonda di loro stessi e finalmente si trovano. Sono coloro che cercano di migliorarsi, che sentono di poterlo fare e che alla fine, spesso, ci riescono. Una luce in fondo al tunnel c’è.
Le pulci siamo noi, tutti noi gente che lavora e si arrabatta per arrivare a fine giornata, ognuno come può. Noi con i nostri difetti e le nostre paure, con le gioie e i dolori che giornalmente ci troviamo ad affrontare fino a quando la vita ci presenta il conto. Quello va pagato, è difficile scappare. Pulci e non. Essendo io un’infermiera di terapia intensiva inutile dire quanto mi sia trovata vicina al personaggio di Beatrice.
Non ne condivido le scelte, ma ho rivissuto quelle giornate surreali di pieno Covid. Di quando correvamo per il reparto vestiti da astronauti con il caldo e una sete che non si poteva soddisfare, con i volti deformati dalle mascherine e la consapevolezza e la disperazione di non riuscire mai a fare abbastanza. La paura di riportare a casa il virus maledetto e di non poter dare e ricevere conforto dall’abbraccio dei figli. Quanta solitudine.
Molte, moltissime persone, si sono mosse per aiutare e mostrare solidarietà. Roberto Costantini ha fatto così, come riesce a fare meglio, scrivendo.
E ha devoluto interamente il ricavato dei diritti di autore a favore degli ospedali, nell’ambito della campagna di RCS e LA7 “un aiuto contro il Coronavirus”
Solo grazie.
Roberto Costantini
(Tripoli, 1952) è scrittore, docente, dirigente della Luiss. Tra i suoi romanzi più celebri la Trilogia del Male con protagonista il commissario Michele Balistreri, edita da Marsilio, tradotta negli Stati Uniti e nei maggiori Paesi europei, che ha ricevuto il premio speciale Giorgio Scerbanenco nel 2014 come «migliore opera noir degli anni 2000». Il suo ultimo libro è Una donna normale (Longanesi 2020).
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