Recensione di Cristina Bruno
Autore: Gavino Zucca
Editore: – Newton Compton
Genere: giallo
Pagine: 416
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Da quando il tenente dei carabinieri Giorgio Roversi è stato trasferito in Sardegna ha dovuto imparare ad ambientarsi in una terra che non ha niente in comune con la sua amata Bologna. Ma adesso Roversi sta per tornare a casa, dove lo aspetta un caso irrisolto che lo tormenta da mesi. L’imputato, Roberto Della Grada, è un amico di infanzia e le prove a suo carico sembrano inconfutabili. Eppure c’è qualcosa che non convince Roversi. Se non vuole rischiare di distruggere la sua carriera, il giovane tenente dovrà fare molta attenzione: quel caso è lo stesso che provocò il suo trasferimento forzato in Sardegna per motivi disciplinari. E così Roversi approfitta di una licenza per dedicarsi a indagini segrete sulla vicenda. Per fortuna può contare su un fedele alleato: Luigi Gualandi, ex ufficiale veterinario dell’Arma. Ha così inizio un’indagine molto intricata, che porterà Roversi e Gualandi indietro nel tempo, nel tentativo di far emergere una volta per tutte la verità.
Recensione
La nuova indagine del tenente Roversi riprende da dove si era interrotta nella precedente avventura. Ecco che ritroviamo l’ufficiale dei carabinieri nella natia Bologna a investigare sulle accuse di omicidio rivolte a Flavia e Roberto, i suoi due cari amici d’infanzia. Roversi, ufficialmente in licenza per salutare la madre, in realtà ha come scopo primario quello di far luce sugli omicidi in cui sono stati coinvolti i suoi amici.
La vicenda non è affatto chiara: dalle prime indagini il movente sembra celarsi dietro a scommesse clandestine, una corsa di cavalli truccata e un furto di gioielli dalla provenienza oscura. I protagonisti principali della vicenda ruotano attorno al ristretto mondo delle conoscenze di Giorgio. Oltre a Flavia e Roberto ci sono Alfonso, padre di Roberto, i genitori di Flavia, il cugino poliziotto Mauro, l’insolito frate Simone e l’ex comandante dei carabinieri Gualandi.
Capire chi e perché ha commesso l’omicidio e ha rubato i gioielli non sarà facile, tanto più che la soluzione del caso affonda le sue radici nel passato, anche se non troppo lontano.
La Sardegna, terra di “esilio” per il tenente, questa volta non occupa la narrazione con la forza dei suoi paesaggi e delle sue tradizioni. Al suo posto c’è una Bologna fredda e nebbiosa fatta di viuzze che si aprono sugli ampi portici. La ricerca del colpevole conduce l’ufficiale in un labirinto fatto di ipotesi e di presunti colpevoli che si susseguono in un gioco senza fine di scatole cinesi. Ma le indagini non ufficiali di Roversi sono rese ancora più complesse dal suo coinvolgimento emotivo, visto che i principali indagati sono amici di vecchia data.
La collocazione temporale è sempre quella dei mitici anni Sessanta vissuti spensieratamente a ritmo di rock da una generazione che guardava al futuro come foriero di grandi promesse e speranze. Anni particolari con la guerra ormai alle spalle, ma non così distante da essere dimenticata, caratterizzati dall’entusiasmo di una ripresa economica che sembrava destinata a espandersi all’infinito. Bologna la rossa e la grassa se ne sta in secondo piano, quasi come una comparsa che si affaccia timida sulla scena per non rubare spazio ai veri protagonisti.
Roversi dimostra ancora una volta acume e tenacia nel perseguire il suo intento senza paura di ritorsioni. Venire a capo dell’intricata vicenda non è facile né dal punto di vista affettivo, né da quello professionale. I personaggi che lo circondano sono ben caratterizzati e molti li abbiamo già conosciuti dai romanzi precedenti e appaiono ormai familiari.
E poi c’è l’immancabile Tex Willer che offre sempre il destro per uno scambio sagace di battute tra veri intenditori. E dopo questo salto temporale, tornando ai nostri anni tormentati viene quasi naturale domandarsi inseguendo Guccini: e quanto siam cambiati da allora…
A cura di Cristina Bruno
Gavino Zucca
è laureato in Fisica e in Filosofia ed è specializzato in Progettazione di Sistemi informatici. È nato e vive a Sassari, dopo aver trascorso molti anni a Bologna dove ha lavorato all’ENI come project manager, prima di dedicarsi all’insegnamento della Fisica nella scuola superiore. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti partecipando a premi letterari in tutta Italia. La Newton Compton ha già pubblicato Il mistero di Abbacuada, Il giallo di Montelepre e Il delitto di Saccargia, dedicati alle indagini del tenente Giorgio Roversi.
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