Le Segnatrici




Recensione della Redazione


Autore: Emanuela Valentini

Editore: Piemme

Genere: Thriller

Pagine: 384

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Le cose che nascondiamo a noi stessi possono ucciderci. O salvarci. Il ritrovamento delle ossa di Claudia, bambina scomparsa ventidue anni fa, richiama a Borgo Cardo, nell’Appennino emiliano, Sara Romani, chirurgo oncologico di stanza a Bologna. Per lei il funerale è una pericolosa occasione di confronto con un passato da cui è fuggita appena ne ha avuto la possibilità. Al ritorno nella routine bolognese, il desiderio è quello di dimenticare. I segreti, gli amici d’infanzia rimasti inchiodati a una realtà carica di superstizioni e pregiudizi, le ossa di una compagna di giochi riemerse da un tempo lontano. Finché scompare un’altra bambina: Rebecca. Sara ha avuto giusto il tempo di conoscerla. Dopo il funerale Rebecca le ha curato una piccola ferita secondo l’antica tradizione della segnatura e adesso Sara è in debito con lei. Un legame che sa di promessa. Un filo rosso che unisce il passato di Sara, schiava della convinzione di dover salvare tutti, con un incubo appena riemerso dall’oblio. Mentre il paese si mobilita per ritrovare Rebecca, la donna è costretta a tornare. È l’inizio di una discesa negli inferi dell’Appennino, un viaggio doloroso nelle storie sepolte nel tempo attraverso strade, boschi, abitazioni e volti che lei aveva imparato a cancellare dalla memoria, e che ora diventano luoghi neri in cui cercare una bambina innocente. Quale oscuro mistero si cela dietro la secolare tradizione delle segnatrici? In una sfrenata corsa contro il tempo per scoprire chi ha rapito Rebecca e riuscire a salvarla prima che sia troppo tardi, Sara dovrà scendere a patti con una parte di sé messa a tacere ventidue anni prima. A costo di perdersi nel labirinto dei ricordi e non trovare più la via d’uscita.

Recensioni

Con questopera, molto cinematografica nei passaggi, lautrice ci introduce in mondo sconosciuto a molti di noi:  il mondo delle segnatrici.

Le segnatrici sono donne che hanno un dono:segnano”  il male. Istruite dalle segnatrici più anziane, curano le malattie con la sola imposizione delle mani, accompagnata dalla recita di parole e gesti ritenuti magici.

Ho provato una forte empatia nei confronti della principale protagonista, Sara Romani, sicuramente aiutata, dalla scelta dellautrice, di utilizzare la Prima Personaper la narrazione.

In un richiamo tra passato e presente, Sara ritroverà tanti ricordi: alcuni sopiti dal tempo, altri nascosti tra montagne degli Appennino, sempre pronti a riaffiorare, in modo preponderante, al momento giusto.

LAutrice è molto abile nel sorprendere il lettore e, come una brava giocatrice, riuscirà a confonderlo tra le pagine, accompagnandolo verso lepilogo finale, ricco di colpi di scena e di pathos.

Mi complimento con lei e auspico di poter leggere, in futuro, altri suoi romanzi.

Giusy Ranzini

Ho appena concluso il libro, un secondo fa ho assaporato il finale di un thriller che non dà tregua. L’autrice ha creato un cubo di Rubik complicatissimo da assemblare, nel momento in cui ti sembra di aver riordinato i colori, ti ritrovi con un tassello fuori posto. 

Non c’è un attimo di respiro, l’ambientazione è sublime, si presta alla perfezione ai giochi fra bene e male. 

Le tradizioni dei borghi, che io conosco bene e che poco si discostano da quelle descritte in questo romanzo, sono terreno fertile per raccontare paure, brividi fra leggende e realtà. Vi ripeterei decine di volte di leggerlo se amate il thriller. 

Non fate congetture, tutto si ribalta in ogni capitolo, tutto trova il suo posto in un finale bellissimo, da cardiopalma.

La capacità più grande di un autore è quella di prenderti per la collottola e buttarti dentro le pagine chiudendoti a chiave. Qui Emanuela Valentini ci è riuscita alla grande. Non perdetevelo! 

Fiorella Carta

Forte di una scrittura cesellata ma efficace, di un’ambientazione suggestiva, di una partenza di scardinante potenza, grazie ad uno dei più belli e stranianti incipit di thriller di sempre, non si ferma certo a questo, Le segnatrici, bensì, per tutto lo svilupparsi e svolgersi della storia conferma e mantiene alte la suspense e l’incertezza, crescente la tensione.

Niente e nessuno rivela totalmente se stesso, nel bene e nel male,

Come se il bosco in sé, come entità, fosse vivo e senziente; in tutto e per tutto capace di amare, proteggere, sfamare, scaldare e uccidere a suo piacimento.

se non alla fine. Forse.

E in che modo, se le parole ingannano?

Attraverso i segni.

Sotto le molteplici forme con le quali si presentano. Disegni, cantilene, gesti, che occorre imparare a decrittare o ammettere di conoscere, per salvarsi e salvare.

Ti segno e ti incanto.

Ti leggo, Emanuela Valentini, e mi incanti.

Sabrina De Bastiani

Emanuela Valentini


Tra le altre cose scrive per Wired Italia. Colleziona libri e macchine per scrivere. Nel 2013 ha messo in rete gratuitamente la fiaba “La bambina senza cuore” superando in pochi mesi i 160mila download. Nello stesso anno ha vinto il premio Chrysalide Mondadori con il racconto “Dantalian“. Sempre nel 2013 e` uscito “Ophelia e le Officine del Tempo”, romanzo fanta-storico finalista al Torneo IoScrittore. Con Delos Books ha pubblicato il serial Red Psychedelia, dedicato a una Cappuccetto Rosso cresciuta in un ambiente piu` triste e non meno pericoloso del bosco. Nel 2016 ha vinto il Premio Robot con il racconto “Diesel Arcadia”, la favola di una nave volante nella Parigi del 1925, che a luglio di quest’anno e` stato pubblicato in Giappone. Nel 2018 scrive Grotesquerie (Dana).

 

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