Recensione di Giuseppe Tursi
Autore: Letizia Pezzali
Editore: Einaudi
Genere: narrativa
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Un ritratto inquieto e sensuale della vita borghese. Un romanzo sull’ambiguità insanabile delle scelte famigliari: al tempo stesso sentieri senza uscita e fortezze da difendere. Il mondo immobile di una città di provincia è scosso dall’esplosione dentro una fabbrica chimica, e due donne, le cui esistenze prima si erano solo sfiorate, decidono di scappare con i figli in una villa in collina. L’idea è quella di trascorrere una settimana lontano da tutto, diventare amiche, fare le madri di giorno e scambiarsi confessioni durante la notte, accarezzando il mito fragile della perversione. Ma la presenza di un uomo indecifrabile che fino a quel momento aveva popolato le fantasie di una, o forse di entrambe, scatena fra loro una tensione imprevista, resa più acuta dall’arrivo dei mariti. Chi è Massimo? Cosa è successo di doloroso nel suo passato? A poco a poco la follia si fa spazio nella mente dei protagonisti, quasi sprigionasse dal bosco che fiancheggia la casa. Mentre i bambini, ormai ai margini dell’attenzione, giocano liberi, stranamente silenziosi, sul confine labile fra leggerezza e tragedia.
«Massimo rimase in piedi a guardare il bosco, sembrava si aspettasse di veder uscire qualcuno. Poi si sedette accanto a Lucia. L’odore di terra era intenso, proveniva da lui e dalla collina umida, lo stesso odore. Lui era la collina».
Recensione
A causa di un’esplosione in una fabbrica chimica, Lucia e Francesca decidono di scappare dalla città con i propri figli e rifugiarsi in collina, nella villa di Francesca.
Le due donne si conoscono appena, prima dell’esplosione avevano scambiato solo qualche parola di circostanza all’uscita da scuola dei loro figli.
Lucia, tra le due, sembra la più devota alla famiglia. Ama i suoi figli, verso di loro ha un comportamento quasi ossessivo di protezione. Il suo desiderio, da sempre, è stato quello di fare la mamma a tempo pieno, rinunciando così anche alle sue pulsazioni più terrene e al sentirsi donna.
L’arrivo di Massimo, uomo enigmatico, turberà Lucia, le cui certezze sembravano, fino a quel momento, salde nella sua moralità.Lucia nel corso della narrazione si trasforma. Scoprirà la sua sensualità e la propria femminilità, capirà di non essere solo una mamma, ma anche e soprattutto una donna.
Come la collina cela i propri segreti, anche l’uomo che vi abita, Massimo, ha segreti inconfessabili. Misteri custoditi anche da Francesca, che anni prima, e forse ancora, era innamorata di quell’uomo.
Letizia Pezzali mette in scena una storia capace di tenere il lettore con il fiato sospeso. Si percepisce, in tutto il romanzo, un livello di tensione che aumenta pagina dopo pagina, come se qualcosa di importante, da un momento all’altro, possa succedere e ribaltare le carte in tavola.
I personaggi li ho trovati credibili, sia per la loro evoluzione nella storia e sia per i dialoghi, sviluppati ottimamente dall’autrice.
Questo è un romanzo che non lascia indifferenti, ci fa capire quanto sia importante esprimere la propria natura, e liberarsi dei dogmi che la società impone, a discapito della nostra libertà di espressione.
A cura di Giuseppe Tursi
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Letizia Pezzali
è nata a Pavia nel 1979 e ha lavorato per anni a Londra in una banca d’affari. L’età lirica (Baldini & Castoldi 2012), il suo primo romanzo, è stato finalista al Premio Calvino. Per Einaudi ha pubblicato Lealtà (2018). I diritti di traduzione di Lealtà sono stati venduti in sette Paesi prima ancora della sua uscita nelle librerie italiane; i diritti cinema/tv sono stati opzionati da una casa di produzione internazionale.
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