Recensione di Francesco Morra
Autore: Graham Greene
Traduttore: Adriana Bottini
Curatore: Domenico Scarpa, Enrico Deaglio
Editore: Sellerio
Genere: Narrativa
Pagine: 472
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. C’è una «falla», nella Sezione 6 che dirige gli affari dei Servizi segreti britannici in Africa, una fuga di informazioni. Dentro le stanze della sezione interessata, un giorno dopo l’altro, Maurice Castle, il responsabile, e il suo sottoposto Arthur Davis sono uniti da una tiepida quotidianità nella routine del lavoro. Ogni tanto una birra al pub. Il più giovane, Davis, scalpita, vorrebbe una missione sul campo. A Castle, la vita va bene così, odia le scosse, ama l’anonimato anzi lo coltiva, chiede solo di potere ritornare a casa la sera, dalla moglie e dal figlio. Di sé rivela poco o nulla, sistematicamente; quando qualcuno lo stuzzica sulle noie del matrimonio, replica che lui ama la sua donna e il bambino, ma alle spalle ha una carriera avventurosa. Ha servito in Sudafrica e da lì è riuscito, in violazione dell’apartheid, valendosi dei «terroristi» neri, a portare con sé la giovane Sarah, la bantu di cui è innamorato inseguita dagli agenti del regime, e il figlio di lei Sam. Mentre i due agenti si punzecchiano nel torpore burocratico degli uffici di Sua Maestà, i vertici dell’MI6 scatenano l’indagine sulla talpa. Una caccia condotta con astuzia perversa e cinismo, perché la posta è più grande di quanto emerga, che condurrà a conseguenze atroci. E inizierà l’impresa disperata, la solitaria e strana battaglia ideale in cui Maurice Castle innesterà il fattore umano. Scrive Enrico Deaglio, nella sua Nota, che Graham Greene ha inventato il genere della spy story, offrendo «una nuova definizione dell’“eroe occidentale”». Della spy story, quindi, Il fattore umano è un prototipo, ma arriva ben al di là del genere. Immersi nella trama che avvince alla voglia di sapere come va a finire, si stagliano più temi. Il ritratto commovente di un uomo che fa dell’amore per una donna la chiave della giustizia più universale; la descrizione di ambienti, luoghi e giornate che vanno dalle cacce dell’aristocrazia ai tinelli piccolo borghesi; la rappresentazione di una upper class educata e feroce; la critica dell’imperialismo predatorio dalla faccia cortese; l’illustrazione dei dilemmi inestricabili che pone la storia. Ma soprattutto, è un romanzo morale, alla Greene, che indaga «la ricerca della verità attraverso le slealtà» (Domenico Scarpa).
Recensione
Il fattore umano, romanzo scritto da Graham Greene e pubblicato nel 1978 è stato ripubblicato nel 2020 nella collana Memoria della casa editrice Sellerio. Traduzione a cura di Adriana Bottini a cura di Domenico Scarpa con nota di Enrico Deaglio. Un libro che si inserisce nel filone della spy story ma non solo questo…
Maurice Castle vive una tranquilla routine di un impiegato del Foreign Office, ha una bella moglie Sarah, un figlio Sam e un cane Buller. La sua quotidianità è all’insegna del lavoro d’ufficio e di un whiskey la sera con la sua consorte. Greene fa partire da qui una trama che indaga l’animo umano e si interroga e ci pone davanti varie tematiche tra cui l’amore e il tradimento.
Elementi che nel libro andranno a confondersi e a costituire il motore narrativo delle più di quattrocento pagine, scritte e tradotte con eleganza.
Castle, adora sua moglie e corrisposto si rifugia in questo sentimento per dare un senso alla sua vita e costruendosi una zona al riparo dal mondo. E’ pronto a tutto per preservarlo il più possibile.
Un uomo innamorato cammina per il mondo come un anarchico, con una bomba a orologeria nella borsa
In tutto ciò dirompe il sospetto dei suoi superiori riguardo ad un tradimento e fuga di notizie trasmesse al nemico, forse, dalla sua sezione. Perché Maurice Castle è un agente segreto e maneggia informazioni top secret. Qui subentra il timore da parte sua di perdere tutto e si affacceranno personaggi peculiari tra cui spiccano il suo collega Davis e il dottor Percival spietato e sagace
Grazie a Dio non saprei, ma sicuramente grazie al KGB (però non sono dogmatico: i due potrebbero essere alleati)
La storia piatta e soporifera inizialmente, in realtà è il prodromo ad un procedere a precipizio fino alla fine. L’indagine come già scritto e sottolineato darà il via ad uno scatenarsi di vicende che forniranno un gioco di specchi raffinato e ammaliante. Greene ci regala la narrazione di un servizio segreto umano fatto da impiegati pervasi da emozioni e dalla loro vita privata. Una parte della società e non un qualcosa di parallelo. Sì vi è una talpa e si parla di lealtà/ slealtà ma lo scrittore inglese riesce a porci nell’ottica di quanto tutto sia opinabile.
Una lettura di un classico che costruisce un archetipo di riferimento per molti lettori e scrittori è sempre una scelta gradevole, ma con Il fattore umano di Greene, chi lo approccia ora si troverà davanti una storia che racconta di un passato a noi vicino con in gestazione molto di quanto avviene nel quotidiano dei nostri giorni. Stupende le caratterizzazioni di tutti i personaggi che sono depositari di differenti punti di vista e costruiscono mondi di idee e emozioni assai differenti tra loro e che fanno di questo libro uno scrigno prezioso di raffinata letteratura.
Lo scrittore britannico riesce a costruire un romanzo avvincente e gustoso che riesce a farci stare dalla parte della talpa e a farci emozionare entrando in empatia con tutti gli attori presenti nel libro.
Molto interessanti anche le descrizioni del periodo dell’apartheid sudafricana e del racconto degli intrighi di spionaggio e controspionaggio che furono protagonisti nell’immaginario collettivo durante la Guerra fredda e poi scomparsi, ma le intelligence esistono ancora e leggere questo romanzo ci fa ragionare: ma ora questi dipartimenti che cosa fanno e di cosa si occupano? Spiano?
Lo scrittore confeziona un’opera d’arte che regala momenti di pura evasione coniugata ad una meditazione intellettualmente stimolante. Un libro che dovrebbe essere nelle librerie di ciascuno di noi.
I libri sono come sentieri di sabbia, che conservano le impronte dei passi
A cura di Francesco Morra
Graham Greene
(1904-1991), scrittore, giornalista, autore di reportage di viaggio, ma anche agente segreto di Sua Maestà Britannica, Sellerio ha già pubblicato Il console onorario (2019), Il treno per Istanbul (2019), Il fattore umano (2020) e Una pistola in vendita (2020) e sono in via di pubblicazione: Una pistola in vendita, Il nocciolo della questione, Il terzo uomo, L’americano tranquillo, La roccia di Brighton, Fine di una storia, Il potere e la gloria, In viaggio con la zia.