Aperto tutta la notte




Recensione di Fiorella Carta


Autore: David Trueba

Traduttore: S. Meucci

Genere: Narrativa

Pagine: 224

Editore: Feltrinelli

Anno: 2019

Sinossi. “L’unico locale aperto tutta la notte è la casa”, dice Ambrose Bierce. E intorno alla casa ruota la turbinosa vita della famiglia Belitre. Nonno, nonna, papà, mamma e sei ragazzi dai nove ai ventotto anni, nell’arco di una torrida estate spagnola, traslocano da un piccolo appartamento di periferia in un palazzina a due piani con soffitta, giardino e ciliegio, nel cuore di una Madrid anni Ottanta, culla del lavoro, dello stress, dello stordimento notturno. E intorno alla casa, sempre spalancata davanti al bisogno di conforto, alle domande, agli inciampi del tempo, i Belitre crescono e invecchiano, muoiono e si divertono, mentono, si interrogano e si rispondono, in un misto di tenerezza e commozione, di grandi e sonore risate.

Recensione

Entrare in casa Belitre è, in un primo momento, un salto nel caos. Ruoli invertiti, maschi di età diverse, un trasloco in corso. Man mano che la nuova casa assume l’aspetto vissuto di una routine familiare, anche noi prendiamo confidenza con ogni protagonista.

E non importa se tra loro ci sono disabili, adolescenti con seri problemi di bullismo e acne che verranno curati da uno psicologo che piazza la tenda in giardino o una nonna che scrive lettere alla sua defunta migliore amica e che ha deciso di allettarsi volontariamente prima che arrivi la malattia a farlo.

Scorrono emozioni, sentimenti, avvenimenti che strappano lacrime e risate, perché in questa vita tutto passa e attraversa il perdono.

In un tempo che non regala niente, David Trueba butta un occhio nell’intimo più profondo di una casa, ancora lontana da un mondo artefatto, immersa nei sentimenti puri di trasporto, risate, depressione, odori e profumi riconoscibili, esaltazione dettate dall’età, delirii esilaranti.

Con questo romanzo ho conosciuto un autore di grande umanità, non tralascia lo spiacevole o l’indicibile, osserva la vita con un microscopio colorato, senza filtri che attira i lettori, perché si sentono vicini a un dramma o un evento tragicomico di questa famiglia che ti fa sentire a casa.

David Trueba


David Trueba (Madrid, 1969) è regista, sceneggiatore, romanziere e giornalista. Per il cinema ha scritto la sceneggiatura del film Uno di troppo, diretto dal fratello Fernando, quelle di Amo tu cama rica e Los peores años de nuestras vidas diretti da Emilio Martínez; mentre nel 1996 ha debuttato come regista con La buena vida e, nel 2014, ha diretto La vita è facile ad occhi chiusi con cui ha vinto sei premi Goya. Per Feltrinelli ha pubblicato Aperto tutta la notte (1999), Quattro amici (2000), Saper perdere (2009) e Blitz (2016), miglior romanzo dell’anno per El Mundo El Cultural, con il quale ha vinto il Premio de la Crítica in Spagna e il Premio Médicis in Francia e La canzone del ritorno (2018). I suoi libri sono tradotti in più di dodici lingue.

 

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