Recensione di Stefania Ceteroni
Autore: Gavino Zucca
Editore: Newton Compton
Genere: giallo
Pagine: 352 pagine
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Sassari, 1962. Mentre sta svolgendo i lavori di riparazione dell’impianto fognario di Villa Flora, un manovale rinviene un antico reperto di epoca nuragica. Due giorni dopo, l’uomo scompare senza lasciare traccia e l’archeologo a cui intendeva vendere l’oggetto viene trovato morto a Pedra Manna, poco lontano da Sassari, in una domu de janas, una tomba preistorica. Le indagini, condotte dal tenente Roversi, sembrano confermare la colpevolezza del manovale, ma quando anche quest’ultimo viene ucciso, l’impasse sembra insuperabile. Qual è il movente dietro ai due omicidi? Sarà un particolare legato al misterioso reperto a fornire a Roversi un nuovo, imprevedibile indizio per far luce sui delitti. Ma a questo punto il tenente dovrà confrontarsi con un assassino determinato e pronto a tutto.
Recensione
Il tenente Roversi sta per legare a doppio filo la sua vita a quella terra che lo ha adottato dal punto di vista lavorativo e che ha tutte le carte in regola per legarlo anche sul lato personale. Terra affascinante e misteriosa, la Sardegna ha tante frecce al suo arco per conquistarlo definitivamente ed una di queste risponde al nome di Caterina.
Giorgio Roversi, bolognese d’origine, fanatico della scorza di cioccolato e di Tex Willer, è arrivato in Sardegna per motivi disciplinari che, arrivato alla sua quinta avventura, sono oramai lontani e relegati nei meandri più lontani della memoria.
Ora c’è il cuore che lo chiama a mettere radici, non senza qualche intoppo che, per un carabiniere dell’epoca, potrebbe rappresentare un grande problema.
Ecco, dunque, che si apre un primo filone d’indagine, quello che lo porterà a fare luce assieme a due collaboratori d’eccezione sui legami familiari dalla sua amata portando a galla scelte remote tenute nascoste per un buon fine.
Ma l’indagine vera e propria porterà il lettore a scoprire una Sardegna misteriosa facendo un salto indietro nel tempo fino a risalire alla storia raccontata da reperti archeologici di epoca nuragica. Perché proprio attorno al ritrovamento di un reperto archeologico si snoda una storia che metterà sul piatto della bilancia un paio di vittime, una squadra investigativa molto sui generis ma oramai consolidata accanto a Roversi e un assassino pronto a tutto.
Anche questa volta lo stile narrativo è lineare e partecipativo per il lettore che, grazie ai tanti discorsi e alle tante congetture che Roversi condivide con don Luigi Gualandi – che fu il primo ad accogliere con calore il tenente in Sardegna al suo arrivo, gettando le basi per un grande e fraterno rapporto d’amicizia prima che di collaborazione a tutto tondo – segue le indagini anche quando i pensieri le portano lontano dalla verità.
Anche stavolta la Sardegna è la grande protagonista di un racconto che coinvolge piacevolmente e affascina grazie ai suoi luoghi, alle sue tradizioni, al calore di una terra che rappresenta il valore aggiunto del romanzo.
A cura di Stefania Ceteroni
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Gavino Zucca
É nato e vive a Sassari. Laureato in Fisica e Filosofia, è specializzato in Progettazione di Sistemi informatici. Ha trascorso oltre trent’anni a Bologna, dove ha lavorato per oltre quindici anni all’ENI come project manager, prima di dedicarsi all’insegnamento della Fisica nella scuola superiore. Ha partecipato a numerosi premi letterari, ottenendo molti riconoscimenti: Il mistero di Abbacuada ha aperto la serie che ha per protagonista il tenente Giorgio Roversi di cui Assassinio a Pedra Manna è il quinto volume.
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