La prima indagine dell’ispettrice Anjelica Henley
Recensione di Anthony Brigida
Autore: Nadine Matheson
Traduzione: Luisa Piussi & Isabella Zani
Editore: Rizzoli
Genere: Thriller
Pagine: 492
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Per l’ispettrice Anjelica Henley, della squadra Crimini Seriali, è il primo vero caso dopo molti mesi; un’indagine, all’apparenza, cucita su misura per lei. In una zona di Londra che conosce come le sue tasche, sulle rive melmose del Tamigi appestate da liquami stagnanti e olio motore, sono stati rinvenuti dei resti umani, disseminati lungo gli argini come pezzi di un puzzle da ricomporre. Una prima istantanea della scena del crimine lascerebbe intravedere la firma di Peter Olivier, omicida seriale noto alle cronache per la sua brutalità; un’ipotesi, tuttavia, inverosimile, dal momento che Olivier sta scontando sette ergastoli e che a sbatterlo dietro le sbarre è stata proprio Henley. Da qualche parte, là fuori, si nasconde un suo imitatore. Col passare delle settimane le vittime aumentano, i notiziari non parlano d’altro, la gente ha paura. L’ispettrice Henley crede che la strada più rapida per risalire all’identità dell’assassino sia coinvolgere nell’indagine lo stesso Olivier, ma chiedere l’aiuto di un serial killer per catturarne un altro significa giocare con il fuoco: una scommessa azzardata e paradossale, che potrebbe fare dell’imitatore o della stessa Henley la prossima vittima.
Recensione
L’imitatore è il romanzo d’esordio di Nadine Matheson, primo di una serie che vedrà come protagonista l’ispettrice Anjelica Henley.
La trama è una vera e propria calamità per gli amanti del genere thriller. Due serial killer, si avete capito bene, ben due psicopatici pronti ad uccidere a sangue freddo. Londra come sfondo per questi agghiaccianti delitti ed infine ultima, ma non per importanza l’ispettrice a capo dell’indagine Anjelica Henley, donna carismatica, coraggiosa e incasinata dalla testa ai piedi.
L’ispettrice Henley, si ritrova tre cadaveri sparpagliati per Londra come se fossero dei puzzle. Una prima istantanea della scena del crimine fa subito venire un brivido lungo la schiena della “nostra” ispettrice, tutto farebbe pensare alla firma di un noto serial killer, Peter Olivier, conosciuto per la sua brutalità ma questo non può assolutamente essere possibile, il “Killer del seghetto” è in galera ed è stato sbattuto proprio dall’ispettrice Henley e dalla sua squadra Crimini Seriali, ed ora un pazzo sadico sta cercando di imitarlo con lo stesso modus operandi e addirittura la stessa identica firma.
Le vittime aumentano di giorno in giorno. I dubbi dell’ispettrice crescono. Il killer del seghetto “ritorna” in vita.
Non voglio dilungarmi troppo sulla trama anche perché per i libri thriller si ha sempre la sensazione di dire troppo quindi il resto lo lascio scoprire a voi.
Sicuramente ci sono aspetti molto interessanti in questo romanzo d’esordio della Matheson.
In primis non lascia nulla all’immaginazione, descrive gli eventi con freddezza e le scene che arrivano al lettore sono di una crudeltà disarmate.
I componenti della squadra Crimini Seriali sono tutti molto credibili e attivi nelle vicende che andremo a leggere, arricchendo così la narrazione in maniera significativa.
L’Imitatore è la scintilla d’innesco in questa macchina di morte. Meticoloso. Intelligente, sadico e crudele come chi lo sta ispirando.
Peter Olivier, strutturato in maniera impeccabile è cattivo, freddo, sadico, senza scrupoli e vendicativo. Entra di diritto nella classifica dei “migliori” killer seriali.
Infine Anjelica Henley protagonista assoluta di tutto il romanzo la si potrebbe dividere in due, no, non sto parlando di smembrarla come farebbe Olivier o l’imitatore, ma caratterialmente si “trasforma” tra vita privata e lavoro. Donna forte e coraggiosa a lavoro, soprattutto per il ruolo che ricopre ma fragile nella sfera privata, grazie alle ferite emotive e (fisiche) riportate a causa delle sue indagini, una su tutte quella che l’ha portata a conoscere ed arrestare Peter Olivier, “il killer del seghetto”.
Il killer gli ha lasciato in dono una grossa cicatrice ed una serie di attacchi di panico ed ansie costanti. Questa fragilità si rispecchia anche nella sua vita sentimentale, sposata con Rob e madre di una figlia. Entra in gioco tutta la sua insicurezza, grazie anche ad un marito che la pressa per lasciare il proprio lavoro e geloso del rapporto con il suo capo della squadra, Pellacia.
Nelle pagine questi fattori contrastanti e disagianti vengono a galla prepotentemente tracciando uno stato emotivo disturbato. Questa sensazione negativa trasuda dalle pagine ogni volta che l’autrice snocciola un nuovo aspetto dell’emotività della nostra eroina. Questo aspetto a mio avviso ha reso ancora più interessante il tutto, creando un personaggio realistico con problemi personali credibili che ognuno di noi può avere nella vita di tutti i giorni.
La Matheson inoltre, con Anjelica, crea un personaggio dinamico e pieno di sfumature ancora tutte da scoprire, lasciandosi aperte una moltitudine di strade per i futuri romanzi e per poter cosi far conoscere la sua protagonista a 360°.
Ovviamente il libro non si basa solo su questo, la narrazione è ben sviluppata. L’indagine è intricata e complessa. Si cresce passo passo. La sensazione è quella che l’autrice voglia far sentire il lettore membro della squadra crimini seriali, come tanti tirocinanti alla loro prima indagine, proprio come Ramouter e creando sentimenti contrastanti. Adrenalina. Ansia. Paura. Su tutte.
Il libro ha bisogno di un lettore attento e vigile, in più le pagine dà leggere non sono poche ed in questo l’autrice aiuta il lettore con capitoli brevi ed intensi, tenendo alta la tensione.
In questo romanzo dunque troviamo personaggi caratterialmente forti, un indagine dettagliata, suspance, colpi di scena, scene forti descritte nel minimo dettaglio e ritmo serrato.
La lettura scorre veloce come il sangue delle vittime dell’imitatore, come dopo una ferita, parte lento, dopo il taglio la pelle inizia ad aprirsi, la ferita macchiarsi di rosso, fino a sanguinare copiosamente dopo che sopraggiunge un’emorragia. Un’emorragia dolorosa ma piena di colore. Il colore ROSSO del sangue.
<< E NULLA RIMANE NASCOSTO PER SEMPRE. I SEGRETI TENDONO A VENIRE A GALLA >>
Buona lettura
A cura di Anthony Brigida
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Nadine Matheshon
Nadine Matheshon: è nata e cresciuta a Londra, dove lavora come avvocato penalista. L’imitatore, suo romanzo d’esordio, è il primo libro di una serie che ha come protagonista l’ispettrice Anjelica Henley.
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