Recensione di Roberto Forconi
Autore: Giulia Nebbia
Editore: SEM Editore
Genere: Thriller
Pagine: 432
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Il passato di Gillian Moore, ventiduenne italoinglese, torna ogni notte nei suoi incubi. Sono trascorsi dieci anni dalla tragedia che ha sconvolto la sua famiglia, il suicidio della madre. In seguito, il padre Henry l’ha spedita contro la sua volontà a studiare in Italia, distruggendo così il loro legame. Gillian ha cercato con tutte le sue forze di seppellire nelle profondità del suo animo il senso di colpa per la morte della madre, i conflitti con il padre e le sue stesse tendenze sociopatiche, ma negli anni tutto questo l’ha portata a isolarsi. Non ha una vita sentimentale e trascorre le sue giornate tra studio e lavoro. Il passato riemerge ancora una volta quando riceve uno strano messaggio audio da quel padre tanto assente. La sua voce è flebile e allarmata. Gillian capisce che è successo qualcosa di grave e parte per Londra. Aiutata da Michael, ispettore di Scotland Yard, ex delinquente ed ex allievo di arti marziali di Henry, scopre che suo padre è stato rapito da un serial killer. Sullo sfondo di una Londra insanguinata da una serie di efferati omicidi, quando le indagini ufficiali non riescono a svelare l’identità di un assassino che non lascia tracce, Gillian capisce di essere non solo l’unica in grado di fermarne la furia omicida, ma anche l’ultima speranza per suo padre…
Recensione
Siamo prede o predatori?
E soprattutto una preda può diventare un predatore?
E il sangue scorre tra il passato di uno specchio infranto e il presente fatto di decisioni, ritrovamenti e una ricerca costante di un’identità.
Gillian Moore sa benissimo che le cose sono cambiate. Lei, italo-inglese con un presente in Italia e una radicata voglia di rivincita sulla vita e quel passato che ritorna ogni notte da dieci anni, quando un episodio terribile ha spaccato a metà la sua anima e quella del padre Henry.
E nel buio che succedono le cose più brutte. Ripetetelo ad alta voce e poi cercate di spegnere ogni luce. Gillian è là, silenziosa, timorosa ma con una voglia di riscatto che solo chi è stato preda riesce ad accettare.
A Roma e giornate scorrono veloci, quasi monotone fino a quando Gillian non riceve un messaggio strano da suo padre; lo stesso padre il cui rapporto incrinato e difficile li aveva allontanati. Ma se Henry chiede di lei è perché qualcosa di grave è accaduto.
Riaccendete la luce e spegnetela nuovamente. Lo scenario è quello londinese, la città del famigerato Jack Lo Squartatore, ma anziché rivendicare il passato, Gillian si troverà faccia a faccia con l’incubo più puro. Henry è stato rapito e dietro la sua sparizione c’è l’ombra di un serial killer che sta seminando il terrore in città, le cui vittime vengono ritrovate con la giugulare recisa.
La scrittura di Giulia Nebbia parte lenta, quasi a creare un distacco emotivo e di stile dalla prima alla seconda parte del libro; lento ma ipnotico, a tratti intimo, in cui Giulia ci fa capire i pensieri di Gillian e dei volti che la circonda. Piuttosto che Londra, è la stessa Gillian la protagonista della storia, sia ne bene e nel male. Le prime 50 pagine potrebbero dissuadere la lettura di chi cerca un thriller efferato con capitoli corti al fulmicotone, ma poi quando non te l’aspetti c’è una piccola variazione e tutti i tasselli del puzzle iniziano a ricomporsi in una storia malata, fatta di sangue e lacrime.
Un thriller dell’animo che tocca i tendini scoperti di una chitarra umana che vibra melodie negative. E’ qui che Giulia Nebbia è abile a trovare il nesso che coinvolge il lettore e la storia che ci propone.
Sono 432 pagine impegnative ma che non lasciano scampo. Pagina dopo pagina cresce, si nutre e partorisce l’idea di un libro che potrebbe far parlare di sé negli anni seguenti, potendo diventare un piccolo cult.
Qui non esistono scorciatoie stilistiche e narrative semplici, ma si va avanti in una strada interrata, scoperta e piena di buche dove ad ogni angolo potrebbe esserci un ostacolo pronto a trafiggerci il cammino.
London Blood è una storia di disciplina ed educazione, del difficile rapporto della vita tra figli e genitori e di quel momento in cui tutto cessa di essere com’era l’istante prima per diventare quello che non avresti mai pensato di vivere.
London Blood è anche questo.
Giulia Nebbia
Giulia Nebbia, nata a Torino da una famiglia siculo-piemontese. Ha cominciato a viaggiare subito dopo la laurea in sociologia. Mentre faceva un master di scrittura ha vissuto tra l’Italia e la Francia. Ama il cinema in modo viscerale e all’epoca non pensava avrebbe fatto la sceneggiatrice. Poi come spesso accade, la vita l’haportato altrove. Trasferita a Singapore, dove sono nate entrambe le figlie e dove ha fatto diverse esperienze lavorative, tra cui: insegnante di italiano, interprete e traduttrice, consulente e anche sceneggiatrice tv. Attualmente vive a Londra.
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