Mente oscura




Recensione di Loredana Gasparri


Autore: Pierluigi Porazzi

Editore: La Corte Editore

Genere: Thriller e suspence

Pagine: 360

Pubblicazione: 8 luglio 2021

 

 

 

 

 

Sinossi. Un uomo si risveglia in un letto di ospedale, privo di memoria a seguito di un grave incidente automobilistico. Max deve iniziare a ricostruire il suo passato e scoprire chi è veramente. Indagando sulla sua vita, si imbatterà in una serie di rivelazioni che solleveranno inquietanti interrogativi. Alcuni eventi gli faranno capire che, in questa sua ricerca, non potrà fidarsi di nessuno, ma dovrà contare soltanto su stesso e sulle sue capacità deduttive. Chi è davvero Max Martini? Cosa resta di un uomo senza il suo passato? Max scoprirà presto che nella sua vita ci sono tante ombre e che forse il suo incidente è stato provocato da qualcuno che potrebbe cercare ancora di ucciderlo. Di chi potrà fidarsi? Della sua fidanzata? Di sua figlia? E chi è Ramirez? Perché lo sta cercando? Una ragazza seviziata e uccisa, un tatuaggio misterioso, un investigatore privato che viene trovato assassinato nel suo ufficio.

 

Recensione

Il sottotitolo di questo libro dovrebbe essere: E non saprai quanto, fino alla fine.

Quando siamo in ospedale insieme a Max Martini, ci preoccupiamo che abbia recuperato tutte le funzionalità del corpo, dato che l’incidente è stato tremendo, e lui si è risvegliato coperto di bende perché sfigurato. E senza essere sicuro al 100% di essere Max Martini, perché, tanto per non farsi mancare nulla, ha perso la memoria.

Quando lo seguiamo a casa, in una bellissima villa dotata di tutti i confort possibili e immaginabili, insieme alla premurosissima fidanzata Betty (che dopo un paio di capitoli mi ha fatto nascere il desiderio di tirarle quei bei capelli biondi boccolosi, tanto per sfogare l’irritante sensazione di fastidio che sorgeva già dall’iniziale del nome), stiamo con lui con il fiato sospeso, perché sicuramente quell’ambiente sarà familiare e comincerà a ricordare chi è.

Uhm, niente. Va bene, dobbiamo avere pazienza. Questo tipo di incidenti non si risolvono dalla mattina alla sera.

Max comincia una vera e propria caccia al tesoro nella propria casa: non solo rivedere gli oggetti, i vestiti, le foto, lo aiuterà, ma anche dare un’occhiata ai documenti che ci sono sicuramente, essendo lui imprenditore ricco, bello e famoso. Ok, ma le annotazioni dell’agenda con gli appuntamenti e le considerazioni sull’azienda non si rivelano neanche così utili… e sono pure un po’ noiosi.

Finché… cosa c’è lì dietro, un doppio fondo?

Sì, e ci sono pure un sacco di oggetti utili e interessanti. Anche troppo. Qui arriva il primo scossone deciso alle già scarse certezze di Max, che continua a non ricordare nulla. Aveva già avuto sentore che forse non era uno stinco di santo, poiché sui giornali che ha sfogliato, gli articoli su di lui non sono proprio lusinghieri. E le persone intorno a lui gli mostrano una deferenza timorosa, come se non osassero respirare più di tanto in sua presenza. Ma quello che ha trovato… ecco, lo fa sembrare un figlio del demonio. Uno prediletto, anche.

Anche noi rimaniamo sorpresi e sotto choc: beh, Max, forse sarebbe stato meglio che la tua cara fidanzata ti avesse mollato nella tua Porsche accartocciata, tutto sommato. Ma tendo a dimenticare il pacco di milioni di euro che valete tu e la tua azienda, che sono un incentivo per chiunque a riesumare il proprio buon samaritano interiore e a prodigarsi per farti recuperare la salute. Certo, aiuta anche il fatto che prima dell’incidente si parlava di matrimonio, con la Betty-cara.

Ma il matrimonio è l’ultimo dei pensieri di Max. Senza dubbio.

Non solo la sua recente scoperta gli fa nascere dei dubbi angoscianti su sé stesso, ma anche su quelli che lo circondano. La Betty-cara omette di parlargli di certe cose e persone (tipo la figlia di lui, Ilia), e qualche volta i suoi limpidi occhioni adoranti si scuriscono di ombre. Si ritrova connesso chissà come (eh, non se lo ricorda!) con questo figuro Ramirez, con cui deve aver fatto affari non proprio cristallini, e pure la polizia non lo lascia in pace: non solo il suo incidente, che potrebbe pure essere stato tutto tranne che un incidente, ma anche per una questione precedente, che è rimasta lì come un fantasma attaccato al suo castello.

E le donne… ?

Vogliamo parlare di tutte le donne che improvvisamente escono allo scoperto, e che non attendono altro che scoprirsi con lui, letteralmente?

C’è stato un momento, mentre seguivo Max passo passo nelle sue ricerche di sé stesso, soprattutto quando finivano in clamorosi vicoli ciechi, in cui gli avrei chiesto: ma cos’avevi nella testa, quando ti sei lanciato in questi casini ingarbugliati e terrificanti? Se non ti avessi visto in ospedale, penserei che ti sei procurato apposta l’amnesia.

Armatevi di pazienza e attenzione, quando leggete il libro. Non date per scontato niente, solo perché non lo vedete o non vi sembra essere pertinente. E non sposate nessuna teoria (e qui ne escono tante) solo perché vi piace ed è la più razionale. Qui la razionalità fa una breve visita e poi gira i tacchi, per tornarsene da dov’è venuta.

Rischiereste di perdervi il divertimento finale.

A cura di Loredana Gasparri

https://www.delfurorediaverlibri.it

 

 

Pierluigi Porazzi 


Laureato in giurisprudenza ha conseguito il titolo di avvocato e lavora presso la Regione Friuli-Venezia Giulia. È iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2003. Suoi racconti sono apparsi su riviste letterarie, in diverse antologie (tra cui Più veloce della luce, Pendragon, 2017 e Notti oscure, La Corte editore, 2017) e nella raccolta La sindrome dello scorpione. Fa parte del progetto culturale SugarPulp, ideato da Matteo Strukul e Matteo Righetto, e ha fondato SugarPulp Udine. È tra i fondatori dell’Associazione Culturale Cult’Udine. Ha pubblicato per Marsilio Editori i romanzi L’ombra del falco(2010), Nemmeno il tempo di sognare (2013), in seguito usciti anche, rispettivamente, nelle collane Noir Italia (Il Sole 24 Ore, 2013) e Il giallo italiano (Il Corriere della Sera, 2014) e Azrael (2015), premiato come miglior romanzo dell’anno nell’ambito dei Corpi Freddi Awards e presentato alla manifestazione letteraria nazionale PordenoneleggeNel 2017, per la collana gLam di Pendragon è uscito il romanzo Una vita per una vita scritto con il giornalista Massimo Campazzo. Uscito eccezionalmente in anteprima al Salone del Libro di Torino, a maggio 2018 ha pubblicato La ragazza che chiedeva vendetta per La Corte Editore. Nel 2019 esce, sempre per La Corte Editore, Il Lato Nascosto.

 

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