Recensione di Cristina Bruno
Autore: Giancarlo De Cataldo
Editore: Einaudi
Collana: Stile Libero Big
Genere: giallo
Pagine: 232
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Una frase buttata lì da un pentito, all’apparenza in modo casuale, produce un piccolo terremoto in procura. Perché a dar retta a er Farina – spacciatore con contatti importanti nella malavita organizzata – dieci anni prima il dottor Spinori non aveva fatto un buon lavoro occupandosi dell’assassinio di Veronica, escort transessuale d’alto bordo. Del delitto era stato accusato un uomo che, a causa dello scandalo, si era tolto la vita. Le prove erano schiaccianti, eppure, adesso, tutto torna in discussione. Un colpo al cuore per un magistrato attento come Manrico, che diventa ombroso e, nel generale scetticismo, riapre le indagini, scoprendo un intrigo di cui nessuno poteva sospettare. Questa volta, più del solito, avrà bisogno della sua squadra, un affiatato gruppo di formidabili investigatrici che, per l’occasione, registra anche un nuovo ingresso.
RECENSIONE
Manrico Leopoldo Costante Severo Fruttuoso Spinori della Rocca, soprannominato “il contino” è un Pm romano. Il suo fiuto e la sua esperienza li dimostra non solo nelle aule del tribunale ma anche nelle indagini sul campo, affiancato da una squadra di bravi investigatori che non si fermano di fronte a nulla e nessuno.
E Manrico questa volta dovrà cercare la verità dietro le rivelazioni di un non troppo attendibile pentito, “er Farina”, e far nuova luce su un vecchio caso sul quale lui stesso aveva condotto le indagini. Nel frattempo dovrà tenere sotto controllo l’anziana madre ludopatica e mettere ordine, se possibile, nella sua confusa vita sentimentale.
Manrico è un personaggio complesso: nobili origini, lavoro delicato, molteplici relazioni affettive vissute sotto il segno della leggerezza. Il nucleo principale della sua vita ruota però principalmente attorno al suo incarico come Pm, sempre pronto a scavare a fondo senza lasciarsi intimidire e fuorviare.
Questa volta è alle prese con un cold case che riteneva lui stesso fosse stato risolto. Veronica, una transessuale dalle frequentazioni importanti, era stata uccisa e il presunto colpevole si era suicidato, travolto dallo scandalo. Il suicidio era apparso quindi come una ammissione di colpevolezza e una conferma delle prove raccolte. Le nuove rivelazioni però pongono dei seri dubbi sul reale andamento dei fatti. Manrico dovrà muoversi con cautela perché i personaggi coinvolti sono numerosi e con appoggi importanti e non sempre puliti. Chi aveva interesse a depistare le indagini?
Il testo scorre veloce, venato da una sottile ironia. Il mondo attorno a Manrico è quello della società bene di Roma, dei tribunali e degli investigatori a cui si contrappone quello di Lediosca e di erFarina. Assieme a Manrico troviamo la madre, con la passione sfrenata per il gioco d’azzardo, e il fedele maggiordomo Camillo che tenta inutilmente di sottrarla a occasioni pericolose per le finanze.E incontriamo tante donne, quelle che fanno parte della sua acuta e instancabile squadra investigativa e quelle che appartengono all’universo delle avventure vecchie e nuove. Amori del passato che ritornano e che hanno il dolce profumo del ricordo, altri che sbocciano come fresche promesse e altri ancora che appassiscono velocemente.
E poi naturalmente c’è la musica, in particolare la lirica, che fa da sottofondo a tutta la vita del contino. Anche il freddo pianto del titolo ha una sua controparte lirica, poiché Manrico lo associa a Lulu, opera incompiuta di Alban Berg degli anni ’30 tratta da due lavori del drammaturgo Frank Wedekind, Lo spirito della terra e Il vaso di Pandora. E sarà proprio dalla musica che scaturirà il guizzo in grado di offrire la soluzione a Manrico.
Una lettura piacevole che ci offre uno scorcio reale del complicato mondo dei tribunali e delle inchieste giudiziarie.
A cura di Cristina Bruno
Giancarlo De Cataldo
Giancarlo De Cataldo: è nato a Taranto e vive a Roma. Per Einaudi ha pubblicato: Teneri assassini (2000); Romanzo criminale (2002 e 2013); Nero come il cuore (2006, il suo romanzo di esordio); Nelle mani giuste (2007); Onora il padre. Quarto comandamento (2008) ; Il padre e lo straniero (2010); con Mimmo Rafele, La forma della paura (2009);Trilogia criminale (2009); I Traditori (2010); con Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli, Giudici (2011); Io sono il Libanese (2012 e 2013); con Massimo Carlotto e Gianrico Carofiglio, Cocaina (2013); Giochi criminali (2014, con Maurizio de Giovanni, Diego De Silva e Carlo Lucarelli); Nell’ombra e nella luce (2014); con Carlo Bonini, Suburra (2013 e 2017, diventato prima un film di Stefano Sollima, poi una serie diffusa in centonovanta Paesi da Netflix) e La notte di Roma (2015); con Steve Della Casa e Giordano Saviotti, la graphic novel Acido fenico (2016); L’agente del caos (2018) e il ciclo con protagonista il Pm romano Manrico Spinori: Io sono il castigo. (2020), Un cuore sleale (2020) e Il suo freddo pianto (2021); con Cristina Cassar Scalia e Maurizio de Giovanni, il romanzo a sei mani Tre passi per un delitto (2020). Ha curato le antologie Crimini (2005) e Crimini italiani (2008). Nel 2019 sono usciti Alba nera (Rizzoli) e Quasi per caso (Mondadori). Insieme a Graziano Diana ha diretto il documentario Il combattente – Come si diventa Pertini, tratto dal suo libro omonimo (Rizzoli 2014).
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