Recensione di Cristina Bruno
Autore: Davide Stocovaz
Editore: Elison Publishing
Genere: giallo
Pagine: 119
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Dopo tre morti misteriose, la notizia che un velenosissimo serpente si aggira libero nel Parco del Farneto getta la città di Trieste nel panico. Com’è arrivato fin lì? Cosa si può fare per neutralizzarlo? La polizia è mobilitata in forze, mentre un giovane erpetologo, Daniel Peruzzi, segue una sua pista personale e si innamora di Martina Guerrini, una giornalista. I giorni passano e la tensione cresce: le ricerche non danno esito, e intanto il serpente continua a colpire, inafferrabile, aggressivo, mortale.
Recensione
Andrea Servini è un robusto marinaio. Quando sbarca nel porto di Trieste non passa inosservato, per la sua mole e per una strana cassa che si porta dietro. Al suo interno il marinaio ha nascosto un serpente raro e velenoso che conta di riuscire a vendere a qualcuno. Ma la sorte ha deciso altrimenti e mentre Servini, ubriaco fradicio, attraversa il Parco del Farneto accade l’imprevisto.
Il serpente fugge e la prima vittima sarà proprio Servini. I medici del pronto soccorso non capiscono subito l’accaduto e così viene perso del tempo prezioso. Le vittime sono destinate a salire prima che le autorità si rendano conto del grave pericolo per la popolazione. Solo a quel punto verrà chiesto aiuto a un giovane erpetologo, Daniel Peruzzi, l’unico in grado di scovare il pericoloso animale.
In una Trieste afosa e assolata, il Parco del Farneto è luogo di ristoro dalla calura e di attività sportive tra querce, tigli e mille altre specie vegetali. È il polmone verde più grande della città, una vera e propria oasi naturalistica con percorsi a difficoltà differenziata che si snodano tra i boschetti.
Anche gli animali non disdegnano il luogo: rettili, daini, cinghiali, donnole e scoiattoli non sono rari da incontrare. E proprio qui si svolge la maggior parte dell’azione che vede protagonista Daniel affiancato dal capo della polizia Massimo Derisi e da una curiosa e intraprendente giornalista, Martina Guerrini ex compagna di scuola di Daniel.
Il bosco offre un rifugio sicuro al serpente e stanarlo non è facile e neppure identificarlo. Quel che inizialmente sanno è che è altamente velenoso e aggressivo e che il suo veleno produce neurotossine in grado di paralizzare l’apparato respiratorio in breve tempo.
La ricerca è lunga e complessa e diverse sono le linee di azione. Da un lato l’esperto vorrebbe attuare una caccia silenziosa e fare il possibile per catturare e salvare l’animale. Dall’altro le forze dell’ordine vogliono concludere rapidamente per le pressioni subite dall’autorità e quindi organizzano una battuta in grande stile con ampio dispiegamento di forze e soprattutto gran rumore che rischia di spaventare l’animale, rendendolo più pericoloso ma allo stesso tempo più cauto. Riuscirà Daniel a salvare il serpente o avrà la meglio la visione di Derisi che vuole solo uccidere quello che ritiene uno spietato e pericoloso killer?
Il testo è breve e lo stile piano e il linguaggio semplice lo rendono facilmente leggibile.
L’originalità del giallo risiede nell’ambientare in un boschetto cittadino una caccia a un serpente tropicale, facendo muovere i protagonisti all’interno di una piccola selva urbana, con appostamenti e fughe precipitose tipiche di una inesplorata foresta africana
A cura di Cristina Bruno
Davide Stocovaz
nasce a Trieste nel 1985.Terminati gli studi partecipa alla realizzazione di cortometraggi e documentari e nel 2012 vince il Primo Premio per la Sceneggiatura Mattador dedicato a Matteo Caenazzo. Tra il 2016 e il 2021 ha scritto numerosi romanzi tra cui “Ombra di morte”.
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