Recensione di Ilaria Bagnati
Autore: Luca Trapanese
Editore: Salani
Genere: Romanzo
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Dicono che non serve una ragione precisa per compiere il Cammino di Santiago, e che per viverlo al meglio bisogna sapersi sorprendere ad ogni passo. In effetti Livio non sa esattamente perché ha deciso di partire zaino in spalla, trascinando con sé due amiche fino alla tomba di San Giacomo. Per consolidare la propria fede e prendere finalmente i voti? O per il motivo opposto, temporeggiare quanto basta per capire se è davvero quella la sua strada? Di certo, ad animare le sue scelte è sempre stato l’amore per gli altri, una vocazione che lo ha portato molte volte lontano da casa – un bell’appartamento a Posillipo, coccolato da mamma e papà – e l’ha condotto in giro per il mondo, al fianco degli umili, dei bisognosi, degli ultimi. La risposta ai suoi dubbi lo attende nell’antico borgo di Portomarín e ha il volto sorridente di Pietro, un architetto dai tratti orientali e in sedia a rotelle, che si offre di accompagnarlo nella chiesa di San Nicola e di mostrargliene la prodigiosa bellezza. Una chiacchiera dopo l’altra, i due diventano presto inseparabili e decidono di proseguire insieme fino a Compostela, fino a scoprire un’altra preziosa verità: il Cammino più importante non si fa a piedi, ma con il cuore. E così l’arrivo al santuario si trasformerà nell’inizio di un nuovo percorso, più lungo e più difficile per entrambi. In un romanzo struggente e ricco di interrogativi che scavano l’anima dei personaggi, Trapanese ci ricorda che la vita non è una favola e ti colpisce sempre alle spalle, ma che lo stesso fa anche la felicità, arriva sempre da dove meno te l’aspetti.
Recensione
Livio è un uomo dal cuore grande, sempre disponibile e disposto ad aiutare il prossimo, tanto da dedicare anima e corpo al volontariato anche in luoghi difficili. Ha deciso di compiere il cammino di Santiago insieme a due amiche per trovare, dentro di sé, quelle risposte che cerca, per fare chiarezza su ciò che vuole nel suo futuro.
Le tante ore di cammino sicuramente portano molto a riflettere ma anche gli incontri inaspettati possono portare a molte domande. Livio incontra Pietro nei pressi della Chiesa di San Nicola, Pietro è un architetto, quindi, può tranquillamente illuminare Livio sulle bellezze della Chiesa.
Livio però non rimane affascinato solo dall’architettura ma anche da quell’uomo apparso per caso che parla con naturalezza e vestito di tutto punto. Livio non si fa certo impressionare dalla sedia a rotelle di Pietro, non lui che nella sua giovane vita ha visto di tutto e si è dedicato al prossimo. I due chiacchierano amabilmente, Livio si stupisce della naturalezza delle loro chiacchiere e un po’ anche di quel sentimento, quell’attrazione che sente nascere. Livio deve fare assolutamente chiarezza, tornato dal cammino di Santiago aveva intenzione di entrare in seminario, è ancora la scelta giusta? Lo è mai stata?
Inevitabili. Erano diventati inevitabili l’uno per l’altro, nonostante tutte le difficoltà, le differenze, le distanze, la malattia. Si cercavano, e c’era una tale ineluttabilità in questa unione da spingere ai margini della coscienza ogni possibile obiezione e timore.
Trapanese con delicatezza e naturalezza ci parla di Livio e probabilmente anche un po’ di sé. Seguendolo sui social ho avuto la sensazione che la figura di Livio fosse anche un po’ autobiografica. Ciò che più ho apprezzato è che di Livio non conosciamo solo il suo buon cuore ma anche tutte le sue umane fragilità e insicurezze. Livio sa aiutare il prossimo ma anche per lui è difficile a volte fare i conti con la disabilità altrui, è umano e comprensibile.
L’autore ci fa ben comprendere come la disabilità non necessità di pietismo, di corsie preferenziali, di occhi umidi. Pietro ce lo fa ben capire, fino a quando riesce a cavarsela da solo lo fa e in Livio non cerca di certo un badante ma un compagno di vita. Andare a cercare le differenze tra le persone porta solo a creare distanze, dovremmo imparare a vedere ciò che può unirci e legarci.
Il romanzo di Trapanese è un romanzo forte e delicato allo stesso tempo, struggente e teneramente coinvolgente. Mi sono ritrovata a gioire con i protagonisti e a commuovermi fino alle lacrime. Trapanese ha un dono, quello di abbattere le difese del lettore e arrivare al cuore, per questo spero che non si fermi qui e continui a scrivere.
A cura di Ilaria Bagnati
ilariaticonsigliaunlibro.blogspot.com
Luca Trapanese
(Napoli 1977) da anni svolge attività di volontariato in Italia e nel mondo, ha fondato l’associazione A ruota libera e ha realizzato numerosi progetti legati alla disabilità, tra i quali la casa famiglia per bambini La Casa di Matteo, unica nel Sud Italia. Nel 2018 ha adottato Alba, una bambina con la sindrome di Down, ed è felice di raccontare sui social la loro vita insieme. Con Luca Mercadante ha firmato Nata per te, che diventerà presto un film. Questo è il suo primo romanzo.
Acquista su Amazon.it: