Giallo al collegio dei Santi Innocenti
Recensione di Stefania Ceteroni
Autore: Gavino Zucca
Editore: Newton Compton Editori
Genere: mistero
Pagine: 60 pagine
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. 24 dicembre 1962. All’Istituto Santi Innocenti si stanno svolgendo le prove generali per lo spettacolo di beneficenza organizzato durante il periodo natalizio. L’iniziativa prevede anche un’esposizione di presepi e una mostra dedicata alla sposa sarda. Da quest’ultima, nel corso della mattina, viene rubata una fede d’oro in filigrana, appartenente alla nobile famiglia dei Molina di Villadoria. Le prime indagini indirizzano i sospetti del tenente Roversi, chiamato a occuparsi del caso, verso un piccolo ladruncolo, noto con il nome di Sorigghittu, che però nega di aver rubato la fede. La sua testimonianza fa sorgere dei dubbi su una giovane impegnata nelle prove insieme ai bambini del coro. Ma c’è qualcosa che non convince del tutto il tenente Roversi…
Recensione
Anche all’Istituto Santi Innocenti è arrivato il Natale e, con lui, un mistero bello e buono per il tenente Rovesi. Gavino Zucca propone, in un racconto breve, un’avventura che ha, questa volta, tinte meno fosche del solito. Probabilmente per rispetto del periodo natalizio questa volta Roversi non ha a che fare con cadaveri ma con un mistero che richiede comunque tutte le sue attenzioni. Il furto di una fede nuziale da una mostra allestita proprio in occasione delle festività natalizie richiede che si indaghi sul possibile colpevole senza sottovalutare nessuna pista.
Attenzione, però, a non lasciarsi andare a facili giudizi e a non dare risposte frettolose perché la realtà può essere ben diversa da quel che sembra. Mai giudicare dalle apparenze: anche in questo caso vale tale assunto.
In una indagine che si concentra in pochi giorni (oltre che in poche pagine), Roversi e il suo amico Gualandi si trovano a fare luce su una storia che nessuno fino a quel momento aveva mai lontanamente immaginato (o quasi nessuno, a dire il vero) e che, a quanto pare, ha risvolti che portano in direzioni diverse.
La narrazione è scorrevole ed immediata. Come avvenuto nei precedenti volumi della serie che ha per protagonista Roversi sono i ragionamenti a voce alta, i dialoghi tra i personaggi che portano per mano il lettore verso la soluzione del mistero.
Ho apprezzato la scelta dell’autore – credo proprio che sia stata una scelta – di mettere tra le mani dei lettori una storia che non fosse troppo cruenta in questo periodo: abbiamo tutti bisogno di leggerezza e quella di proporre una storia ambientata nel periodo di Natale, anche se la serie è marcatamente legata a delitti o, comunque, a diverse tipologie di reati, credo che sia stata azzeccata.
Inutile dire che, avendo letto tutti i libri precedenti della serie, avrei apprezzato una storia più strutturata, non un racconto breve ma per questo spero che l’autore ci faccia qualche sorpresa da qui in avanti.
A cura di Stefania Ceteroni
https://libri-stefania.blogspot.com
Gavino Zucca
È laureato in Fisica e in Filosofia ed è specializzato in Progettazione di Sistemi informatici. È nato e vive a Sassari, ma ha trascorso oltre trent’anni a Bologna dove ha lavorato all’ENI come project manager, prima di dedicarsi all’insegnamento della Fisica nella scuola superiore. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti partecipando a premi letterari in tutta Italia. La Newton Compton ha pubblicato Il mistero di Abbacuada, Il giallo di Montelepre, Il delitto di Saccargia, Il misterioso caso di Villa Grada e Assassinio a Pedra Manna, dedicati alle indagini del tenente Giorgio Roversi.
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