Il commissario Maugeri e il pianista russo
Recensione di Gabriele Loddo
Autore: Fulvio Capezzuoli
Editore: Todaro Editore
Genere: Giallo poliziesco
Pagine: 180
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Una sera dell’estate del 1949, rientrando al suo albergo dopo essersi esibito alla Festa dell’Unità di Milano, Ivan Golubev, pianista russo, inciampa letteralmente in un cadavere poco prima dell’arrivo della Polizia, che lo arresta come principale indiziato. Il commissario Maugeri, incaricato delle indagini, per evitare un incidente diplomatico con il consolato sovietico riesce a scagionarlo dalle accuse. Ma la morte violenta di un esperto d’arte riporta l’attenzione sul musicista, apparentemente irreperibile. Il commissario e la sua squadra iniziano a indagare nella cerchia dei mercanti d’arte e, tra oggetti preziosi trafugati agli ebrei e dipinti di inestimabile valore sottratti dai nazisti, svelano un mondo dove l’onestà e l’avidità spesso si sovrappongono.
Recensione
Francesco Cristofori possiede e gestisce una piccola galleria d’arte nella Milano del dopoguerra.Perlopiù il commerciante tratta quadri di scarso valore, quelli che in gergo sono definiti “croste”.
In una afosa giornata di metà estate, Cristofori viene aggredito e trasportato in ospedale d’urgenza. L’uomo è stato colpito al capo con un oggetto pesante e deve essere operato. Purtroppo, poco dopo il ricovero, il cuore smette di battere e Cristofori muore. Unico indizio riferito dalla vittima, cadutain un profondo stato di confusione mentale, è un nome: “Pantocrator”.
Scoprire chi o cosa sia Pantocrator costituisce il fulcro delle indagini condotte dal commissario Maugeri, un protagonista posato che, a differenza dai soliti detective dei romanzi gialli, risulta essere equilibrato, assennato e senza gravi problemi familiari o esistenziali.
Non è divorziato, non ha amori difficili alle spalle da cui rifuggire, non ha scheletri nell’armadio che ritornano di tanto in tanto per angosciargli le giornate.
Questa è la vera e bella novità: il commissario Maugeri è un uomo ordinario, ha problemi comuni da affrontare, come le semplici vacanze feriali da organizzare con moglie e figlio. Questo particolare mi è piaciuto molto e me lo ha fatto sentire vicino in modo particolare.
Anche la trama è interessante: i fatti si snodano nell’ambiguità di un commercio di manufatti d’arte e nell’operato di mercanti non sempre onesti, in un periodo, quello del dopoguerra, in cui gli abitanti del vecchio continente stanno ricostruendo il proprio futuro partendo dalle macerie di un conflitto mondiale, non solo materiali ma soprattutto morali, economiche e legali.
L’intreccio è ben costruito, presenta numerosi colpi di scena e, di volta in volta, porta a sospettare dei differenti personaggi che si incontrano durante la lettura.
La scrittura è fluida anche se risulta essere coinvolgente più per i contenuti che per lo stile, cosa chein definitiva è da considerarsi giusta considerando il genere del testo. Piacevole nel complesso.
Fulvio Capezzuoli
Fulvio Capezzuoli è milanese. Critico cinematografico e collaboratore della fondazione Cinetica Italiana, ha pubblicato diversi saggi sul cinema. Nel 2014 esordisce con il primo romanzo giallo: “Milano 1946, delitti a Città Studi”, cui seguiranno altri sei romanzi ambientati nella Milano degli anni ’40 con protagonista il commissario Maugeri.
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