Recensione di Chiara Forlani
Autore: David Baldacci
Editore: Time Crime
Traduzione: Ginevra Bianchini
Genere: Thriller
Pagine: 384
Anno di Pubblicazione: 2022
Sinossi. Senza pietà. All’età di sei anni, la sorella gemella di Atlee, Mercy, è stata portata via dalla casa di famiglia mentre Atlee è stata creduta morta. Da quella fatidica notte, Atlee ha dedicato la sua vita e la sua carriera a catturare coloro che fanno del male. La parola di un assassino. Atlee non ha mai smesso di cercare risposte su sua sorella. Un famigerato serial killer, rinchiuso in una prigione di massima sicurezza, continua a perseguitarla. Conosce davvero cosa è successo a Mercy? La ricerca della giustizia. Quando Atlee supera il limite con l’arresto di un pericoloso criminale, l’FBI le dà un congedo: l’occasione perfetta per tornare dove tutto è iniziato. Determinata a scoprire finalmente la verità, il viaggio di Atlee Pine verso casa si trasforma in una corsa imprevedibile e piena di ostacoli, fatta di omicidi, segreti e bugie da tempo sepolte. E un’unica rivelazione tanto intima da ridurre tutto in polvere.
Il libro catapulta il lettore nella storia, senza dargli il tempo di prendere fiato. L’agente speciale dell’Fbi Atlee Pine è a colloquio con un serial killer, all’interno di un penitenziario di massima sicurezza. Ha il sospetto che sia stato proprio lui a uccidere sua sorella, dopo aver dato a lei un colpo alla testa che le ha fracassato il cranio e l’ha quasi mandata al creatore.
Il confronto con la Clarice Starling de “Il silenzio degli innocenti” è immediato, ma qui l’azione iniziale è rapida, si conclude con il dubbio e con le successive indagini. L’assassino recluso nega ogni responsabilità: rivela che nel corso delle sue azioni omicide non ha mai lasciato in vita alcun testimone, mentre nel caso dell’agente Pine le cose non sono andate così. “Pine uscì, prese le sue pistole e si dovette forzare a non tornare indietro, nella prigione, e far saltare la testa a Dan.”
La protagonista è un’agente frustrata, colpita nel profondo in passato. Le sue ferite dell’anima, oltre che del corpo, sono ancora vive e fin troppo dolorose. Questa condizione potrebbe renderla cieca o poco obiettiva? La sua gemella è scomparsa all’età di sei anni, molto probabilmente è stata uccisa, il padre è morto suicida forse perché sospettato, la madre è scomparsa senza lasciare traccia. “Perchè mi hai lasciato così, mamma? Con niente? Prima Mercy, poi papà, poi tu.” Il doloroso viaggio di Atlee Pine alla scoperta del mistero che l’ha coinvolta trent’anni prima è prima di tutto un viaggio dentro se stessa, dove i fantasmi del passato fanno ancora troppo male:
“Non permettere che il tuo senso di colpa da sopravvissuta ti travolga.”
Pine torna nei suoi luoghi natali, i lettori ne scoprono il paesaggio attraverso i suoi occhi:
“La cisterna dell’acqua, sorretta da pali di metallo e decorata con il nome del luogo, era ancora là. Passò accanto a negozi rustici, tutti con vecchi tetti a capriata e doppio spiovente e facciate sporgenti, e a botteghe dell’usato; intravide, in una vetrina poco illuminata, delle casse impilate di vecchie bottiglie di soda vuote, in un posto che vendeva ‘antiquariato’. Il paese le ricordava quello di Il buio oltre la siepe. Un pittoresco borgo del Sud, dal futuro incerto, ma che si trascina avanti in qualche modo, nella speranza che tempi migliori siano dietro l’angolo.”
Presto altri misteri, altre morti atroci insanguineranno il viaggio a ritroso nel tempo di Pine. È colpa della sua presenza, è il ritorno ai luoghi dove ha vissuto nell’infanzia che stende un sudario di morte anche sulla sua vita attuale?
La maledizione la perseguita? L’agente speciale dell’Fbi Atlee Pine è sempre più in crisi. Non sa se la scia di morte che sembra accompagnare il suo viaggio abbia un legame con quanto le è successo trent’anni prima. Ancora di più, teme che sia proprio quello che è successo alla sua famiglia a ispirare le messinscene allestite dal serial killer, che sembrano ricollegarsi alla macabra messinscena di un matrimonio.
I misteri che affiorano dal passato a poco a poco riveleranno scenari inquietanti, in un crescendo di tensione che trascina il lettore verso il tragico, inaspettato finale.
A cura di Chiara Forlani
David Baldacci
(Richmond 1960) ha lavorato dieci anni come avvocato in un grande studio legale di Washington prima di dedicarsi alla scrittura. Con Il potere assoluto (1996), da cui è stato tratto il film diretto e interpretato da Clint Eastwood, ha raggiunto la fama internazionale. Tra gli altri suoi titoli ricordiamo: Il controllo totale (1997), Il biglietto vincente (1998), La semplice verità (1999), Sotto pressione (2000), Mai lontano da qui (2000), L’ultimo eroe (2002), A casa per Natale (2003), Il candidato (2004), Il gioco di Zodiac (2005), Camel Club (2006), I collezionisti (2007), Puro genio (2008), Cani da guardia (2009), False accuse (2011), Sotto tiro (2013), La sfida (2014).
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