Recensione di Patrizia Argenziano
Autore: Nora Venturini
Editore: Mondadori
Genere: giallo
Pagine: 336
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Una sera a Roma, accarezzata dal Ponentino. Alla fine del turno mancherebbero due ore, ma per Debora Camilli, la tassista più insubordinata di Roma, la tentazione di staccare prima per concedersi uno Spritz è fortissima. Purtroppo dall’autoradio la voce perentoria dell’impiegata della cooperativa la richiama all’ordine: c’è una chiamata in zona, Siena 23, al Lungotevere Flaminio, poche storie! Appena svolta sul Lungotevere, un’onda di adrenalina la invade: la luce intermittente delle volanti ha su Debora un effetto potentissimo. A bordo di una di quelle auto avrebbe potuto esserci lei, se solo avesse continuato l’apprendistato da ispettrice… Ma non è serata per bilanci e tristezze: un cadavere è stato ripescato nel Tevere, senza documenti. Capire di chi si tratta e come è finito nel fiume è la cosa più importante. Non resta che andare in cerca del commissario Raggio, che nel frattempo è stato promosso alla Omicidi. Quando si rincontrano, l’attrazione è fortissima ma gli ostacoli che li dividono anche. E per entrambi i doveri dello sbirro vengono prima di ogni cosa. A breve si scoprirà l’identità del morto: Guido Dantice, un promettente restauratore. Mentre Debora dà inizio con la consueta grinta alle indagini informali a partire dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e si inoltra nell’ambiente affascinante e spietato dell’arte, Raggio scopre che a sovraintendere al caso è la pm Caterina Carrano, una sua vecchia fiamma…
Recensione
Il tempo trascorre inesorabile ma ritrovare Debora Camilli è sempre come rivedere una vecchia amica che, nonostante un bagaglio stracolmo di problemi, fissazioni e colpi di testa, rende l’aria più dolce, frizzante e profumata. Impossibile non affezionarsi e non avere quel desiderio di seguirla nelle sue rocambolesche ma anche un tantino pericolose avventure. Le piace viaggiare al limite, in tutto, altrimenti che tassista sarebbe!
Certo il tempo passa ma per il carattere deciso e la forte passione che la contraddistinguono i sogni non svaniscono alle prime difficoltà, i sogni vengono coltivati, si annaffiano pian piano, si inventano anche un po’ ma non si abbandonano mai. Non si abbandonano nemmeno quando la realtà che ti circonda ti colpisce con un tiro mancino perché se credi in ciò che desideri hai tutte le carte in regole per ottenerlo.
Sarà per questo che, tiri mancini a parte, la sorte le fa trovare i cadaveri proprio sulla strada di casa! Impossibile per lei non designarsi tra le referenti del caso. Un caso che ci porterà nelle retrovie del mondo dell’arte, dove Debora e la nuova squadra investigativa si troveranno di fronte a quadri di valore, restauri più o meno importanti e gallerie d’arte. Stiamo parlando di un mondo affascinante ma anche decisamente delicato, sarà opportuno entrarci con i guanti e in apparente silenzio.
Debora Camilli in silenzio? Parliamone!
In effettivo apparente silenzio, sullo sfondo di questa vicenda emerge in tutta la sua bellezza, con un gioco di luci e ombre proprio di ogni grande città, Roma. Roma è in prima fila alle pazze corse in taxi di Debora, al meticoloso lavoro di Guido, ai bistrattamenti del cuore degli innumerevoli personaggi che popolano questo romanzo.
Mentre le nuove conoscenze si vedono chiaramente tormentate dal dolore, rimorso, rabbia, odio, passione, all’occhio attento del lettore abituale non sfuggirà certo un sottile cambiamento negli amici di sempre.
I personaggi sembrano essere maturati, Marina, la mamma di Debora, Giammi, il fratello, la mitica Jessica, amicissima di Debora e, forse, dico forse, anche Debora ed Edoardo. Naturalmente anche qui non manca un’esplosione di sentimenti contrastanti e talvolta indecifrabili.
Un altro giallo coinvolgente, interessante e, questa volta, davvero affascinante.
Una scrittura che è piena di vita, travolgente, ammaliante così come la protagonista di questa serie che si fa amare per la sua ostinazione, la sua caparbietà e, nonostante tutto, la sua voglia di vivere. Io me la immagino sempre Debora, ops Siena 23, schizzare per Roma e scrutare con occhi attenti tutto ciò che la circonda. Incurante della moda, delle convenzioni e delle costrizioni lei vuole solo fare il lavoro che è da sempre nei suoi sogni e per il quale pare essere davvero la numero uno. Ha solo un piccolo difettuccio: un piccolissimo problema di cuore. Il problema, anche qui forse, è per due.
Quando la vedremo nel piccolo schermo?
Di solito non lo chiedo, non sono un’amante delle trasposizioni eccetto casi particolari.
Questo è uno di quelli.
A cura di Patrizia Argenziano
Nora Venturini
Nora Venturini è regista teatrale e sceneggiatrice. Ha firmato numerose regie teatrali e scritto varie serie tv e tv movie. Ha esordito nella narrativa con “L’ora di punta”, la prima indagine della tassista detective (Mondadori, 2017, ora in Oscar), cui ha fatto seguito “Lupo mangia cane” (Mondadori, 2018). Nel 2019 è uscita la terza indagine di Debora Camilli, “Buio in sala”. La serie della tassista detective è stata pubblicata in Germania, in Spagna e in America Latina.
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