Recensione di Anna Grippo
Autore: Katie Kitamura
Editore: Bollati Boringhieri
Traduttore: Costanza Prinetti Castelletti
Pagine: 189
Genere: Narrativa
Anno di Pubblicazione: 2017
Un incontro. L’innamoramento. Il matrimonio. La separazione. È attraverso questi flashback che Katie Kitamura ci narra le vicende della protagonista di “Una separazione”.
Tutto ha inizio con la telefonata della suocera Isabella che, non riuscendo a contattare telefonicamente il figlio Christopher, chiede alla nuora di raggiungerlo in Grecia per capire come mai non si riesca a rintracciarlo.
Lei decide di accontentarla e, anche se titubante per la recente separazione, parte per la Grecia per cercare suo marito.
Il libro si svolge appunto in un paese del Peloponneso realmente esistente, Gerolimenas: si tratta di un piccolo villaggio turistico con una spiaggia, qualche struttura alberghiera e poche trattorie. I luoghi sono descritti superficialmente per dare risalto alla figura principale e ai vari personaggi che le fanno da contorno.
L’autrice incentra il romanzo sugli stati d’animo della protagonista delineando una figura femminile fragile, in balia degli eventi, a tratti fredda. Di questa donna abbiamo poche informazioni: la sua professione di traduttrice editoriale e qualche particolare fisico. Non ci viene fornito il nome, forse per farci immedesimare meglio in lei.
I personaggi presenti non sono molti: oltre alla protagonista e i suoi suoceri, Isabella e Mark, incontriamo Kostas e Maria, dipendenti dell’albergo, e Stefano il tassista.
Della vita quotidiana di Gerolimenas ci viene parlato poco: uniche eccezioni la menzione dell’esistenza di faide tra vicini e la presenza delle prèfiche, donne greche che, dietro compenso, piangono ai funerali di conoscenti e non.
Non si tratta di un giallo, nonostante ci sia di mezzo un delitto, quanto di un libro molto introspettivo: entriamo infatti nella mente della protagonista e passiamo attraverso i suoi pensieri, i suoi ricordi, le sue emozioni, i suoi sentimenti. Quella donna potremmo essere noi. Magari in certi frangenti non ci saremmo comportati come lei, ma sicuramente avremmo vissuto le varie emozioni che si trova ad affrontare. D’altronde cosa penseremmo di nostro marito o di nostra moglie, se scoprissimo che non erano come li conoscevamo noi?
Katie Kitamura
è autrice di Gone to the Forest (2012) e di Knock-out (2014), entrambi finalisti al New York Public Library’s Young Lions Fiction Award. Collabora regolarmente con «The New York Times», «The Guardian», «Granta», «BOMB», «Triple Canopy» e «Frieze». Vive a New York.