NOVE GIORNI E MEZZO
Autore: SANDRA BONZI
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa gialla
Pagine: pagg. 336
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Ci sono mattine da dimenticare. Proprio come accade a Elena quando viene svegliata all’alba dalla madre ottantenne che le annuncia di aver lasciato il marito per andare a vivere con due amiche coetanee e subito dopo, invece di essere promossa, viene licenziata dal giornale in cui lavora. Basterebbe molto meno a fiaccare l’entusiasmo di chiunque, sennonché arriva una notizia che per molti sarebbe drammatica, ma non per lei: in una via del centro di Milano vengono ritrovati due trolley grondanti sangue. Subito, l’intuito di Elena drizza le antenne. Potrebbe significare che non tutto è perduto. Che può ancora fare uno scoop, riconquistare il suo lavoro e non occuparsi solo di rispondere alle richieste più disparate dei suoi figli quasi fuori casa. Che può ancora provare una scarica di adrenalina, non solo sdraiarsi accanto al marito dopo un giorno uguale a quelli precedenti. Quello che Elena non può immaginare è che le sue ricerche la porteranno a indagare insieme a sua madre e alle sue amiche, convinte che il corpo nelle valigie sia quello del loro maestro di tango. E soprattutto che le azioni al limite della legalità cui sarà costretta potranno risvegliare dal letargo il suo matrimonio. Perché forse dare ascolto all’anima da detective che è dentro di lei non è sbagliato. Forse le brutte notizie non sono poi così brutte, sono solo deviazioni verso l’ignoto che non sempre deve fare paura. Sandra Bonzi ha ideato una protagonista indimenticabile. Un caso da risolvere cambia la quotidianità di una donna che credeva che la sua vita fosse tutta lì, tra figli, marito e genitori. Invece non è mai troppo tardi per sentirsi vivi di nuovo. Per ridere di gusto, per dire un no in più e tornare ad amare sé stessi.
Recensione di Marina Morassut
Una vita che scorre sui binari delle consuetudini acquisite: un lavoro che oramai non può che portarle il successo professionale meritato dopo anni di intelligente dedizione, una famiglia normale con i suoi alti e bassi, amicizie fidate…
E invece improvvisamente la vita ha in serbo una serie di deflagrazioni che porteranno uno scompiglio impressionante nella vita della Dott.ssa Elena Donati, cinquantenne in odor di promozione a capo redattore per il giornale per cui lavora oramai da una trentina di anni, di cui venti alla cronaca
E così Sandra Bonzi si inventa una quasi sé stessa, se non altro nella professione e nella struttura familiare, che all’inizio sembra non combinarne una giusta: si fa soffiare il posto di capo-redattore al giornale da un fetente yuppie, la madre lascia il marito e se ne va ad abitare dalle amiche di infanzia e insieme a loro indagherà sulla scomparsa del loro maestro di tango, i figli oramai ventenni lasciano il nido ma restando sempre ossessivamente attaccati alla madre per tutte le incombenze per cui le mamme, se non altro quelle italiane, sono famosissime in tutto il mondo, i due amici storici divorziano dalle sue amiche di una vita e si mettono con più giovani compagni e come se non bastasse, pure il suo matrimonio avviato oramai su una quieta e non più eccitante e condivisa intimità sembra arrivato al capolinea. E comunque, ciliegina sulla torta, sta vivendo quelli che la pubblicità e le riviste patinate celebrano come i “fab-fifty”, e che per chi ci sta passando in realtà ha un nome molto più reale: menopausa.
Con tutte le implicazioni che l’era moderna tenta di rivestire di una patina più fantasiosa di quello che in realtà questa fase della vita non è, nonostante tutto l’impegno che anche la Dott.ssa Donati ci mette: tisane, integratori, bicchieroni di acqua bollita e limone, melatonina, gel, ovuli e il pilates per il controllo del famosissimo quanto indisciplinato perineo o pavimento pelvico che dir si voglia.
In tutto questo caos che rischia di portare Elena Donati al completo tracollo, nonostante la volontà di resistere, resistere e lottare, si inserisce la vicenda surreale della madre ottantenne che, stufa della pigrizia del marito, decide all’improvviso di lasciarlo, andando ad abitare dalle amiche d’infanzia, le sorelle Adele e Carlina. Nubili.
Ed è grazie allo squinternato trio di ottuagenarie, che una mattina si incatenano a due sacchi di immondizia che gli operatori dell’Amsa tentano di portare via, che Elena ha la possibilità di tornare in pista e realizzare lo scoop della vita, che la riporterebbe al timone del servizio cronaca del giornale, evitando il licenziamento, e facendo abbassare la cresta al fetente e maleducato squalo che le ha soffiato il posto.
Tra gags irresistibili in cui Elena coinvolge il marito Ettore, che si rivelerà meno apatico di quel che la stessa Elena aveva creduto, il padre abbandonato che diventerà il beniamino di infermiere e portinaie sarde trapiantate a Milàn, scasso di appartamenti di maestri del tango scomparsi, innocenti flirt con il magistrato che segue il caso del morto fatto a fettine e nascosto in due trolley all’interno dei sacchi di immondizie cui le ottuagenarie non volevano separarsi, tute da sub indossate in piena notte e poi scambiate nel buio di un appartamento scassinato… ebbene, c’è tutto il giusto armamentario che serve per restare incollati al libro per capire come va a finire.
Un brillante romanzo che gioca con diversi generi, tra battute esilaranti inserite al posto giusto, micidiali proverbi declamati in milanese dalla super-energetica mamma di Elena, vite raccontate con naturalezza, situazioni in cui anche nella realtà una donna e una coppia normale si potrebbero trovare a dover vivere, l’autrice crea una vicenda del tutto plausibile, rendendola però godibile per il lettore, approfittando al contempo per parlare anche della crisi dell’editoria e delle profonda trasformazione che ha subito negli ultimi anni, grazie alla tecnologia.
Aggiungeteci poi un mistero dove c’è un cadavere orrendamente mutilato, un maestro del tango scomparso, una giornalista detective per caso, e il romanzo è servito.
Nove giorni e mezzo di vita intensa vissuta a Milano, per capire cosa è veramente successo, chi è morto e chi no, chi è il colpevole e perché, chi sa ballare il tango, chi rimetterà al suo posto chi e, soprattutto, per capire cosa sta avvenendo nella vita di Elena, parlando di cose reali che, in misura più calmierata, possono essere le esperienze che noi stessi potremmo vivere.
Il tutto qui condito dai poetici e stupendi stralci dei testi delle canzoni del Blasco, che sono la colonna sonora della vita di Elena Donati. E un po’, ammettiamolo, anche la nostra.
Consiglio:
Per gustare al meglio questo romanzo, su suggerimento dell’autrice Sandra Bonzi e della stessa Elena Donati, oltre al sottofondo musicale del Blasco, gustateVi il Moscow mule, un long-drink cui il figlio dell’autrice ha apportato una modifica, aggiungendo un pizzico di zucchero a velo e una fogliolina di menta,e l’esperienza sarà completa!
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Sandra Bonzi
è giornalista, un passato nella comunicazione tra cinema e televisione (Mediaset, Sky, Disney Channel, AlbaChiara Produzioni), un presente da acrobata tra tentativi di lavoro, due fantastici figli (con tanto d’indotto) e un (amato) ingombrante marito (Claudio Bisio). Insieme al marito ha pubblicato con Feltrinelli Doppio misto. Autobiografia di coppia non autorizzata (2008). Del 2022, edito da Garzanti, Nove giorni e mezzo.
A cura di Marina Morassut