La casa delle torture




La casa delle torture


Autore: Jason K. Foster

Traduttrice: Paola Vitale

Pagine: 352

Editore: Newton Compton editore

Anno: 2022

Sinossi. La Germania è caduta sotto il giogo di Hitler e la politica nazista, sempre più intollerante, rende la vita estremamente difficile alle persone che il regime non include nella fantomatica razza ariana. Persone come Ingrid Marchand, la cui unica colpa è quella di essere nata con la pelle scura. Quando comincia a soffrire di crisi epilettiche, Ingrid scopre un volto del regime ancora peggiore: viene arrestata e mandata nell’istituto di Hadamar, un luogo terribile in cui i soggetti considerati “indesiderati”, inclusi i bambini con disabilità fisiche o mentali, vengono torturati ed eliminati. Ingrid subirà ogni tipo di umiliazione. Privata di qualsiasi diritto e circondata dall’odio dei suoi aguzzini, conoscerà fino in fondo la violenza che anima il regime nazista e dovrà lottare quotidianamente per sopravvivere. Ma, anche nel più orribile dei luoghi, qualcuno le tenderà la mano. E quella mano le permetterà, caduto Hitler, di ricordare, denunciare e, infine, ricominciare a vivere. Hadamar, “la Casa delle Torture”, era un centro per l’eliminazione di malati e disabili nella Germania nazista. Ingrid vi fu rinchiusa per il colore della sua pelle. Questa storia dà voce alle vittime dimenticate, finora escluse dalla narrativa sull’Olocausto.Foster

Recensione di Fiorella Carta

La storia raccontata in questo libro è vera, romanzati sono solo alcuni protagonisti, fra cui la nostra Ingrid che rappresenta l’occhio del testimone davanti alle torture inflitte a migliaia di persone all’interno dell’Istituto di Hadamar. Non leggo spesso romanzi ambientati durante il nazismo, li centellino perché fanno male, ma quando riescono ad addentrarsi all’interno della verità, credo sia nostro diritto e dovere conoscere. 

Ero totalmente ignorante al riguardo e La casa delle torture ha aperto l’ennesimo crudele scenario ad opera di un ragionamento insito in un popolo soggiogato per mano di menti deviate e capaci di influenzare il pensiero di molti.

Se Dio stava voltando la testa su quanto accadeva a Hadamar, sicuramente non avrebbe potuto fare altro che accogliere quei bambini in paradiso “

Bambini sì, ma anche adulti oramai inutili, soldati ormai inservibili alla causa


Migliaia di medici e infermieri, uomini e donne, a vari livelli di complicità, collaborarono per assicurare il perfetto funzionamento di Aktion T4, il programma di eutanasia nazista”

Ingrid arriva ad Hadamar poiché meticcia, Erich per via di un ginocchio difettoso, altri per epilessia, altri ancora solo perché appartenenti a popolazioni reputate tossiche.
Sterilizzati, lasciati a morire di stenti o uccisi nelle camere a gas o con iniezione letale, i pazienti di Hadamar sparivano a centinaia, senza scrupolo, senza remore, senza umanità.


I cosiddetti bastardi della Renania- bambini considerati “non adatti” in epoca nazista per la loro origine- venivano portati via dalle loro famiglie, sottoposti a sterilizzazione e quindi rinchiusi in istituti simili ad Hadamar”

Oltre la morte, la crudeltà, ciò che fa più rabbia è vedere che, col passare degli anni, le pene per chi ha ucciso, andranno a diminuire, i processi passeranno in secondo piano perché all’interno dell’Istituto morirono “solo” 25 mila persone e rispetto ai milioni di morti nei campi di sterminio è una cifra minima.

Rispetto a chi, a cosa, ogni singola morte può essere giudicata inferiore rispetto alle altre?

Così tanto da non condannare?

Forse è per questa leggerezza che arriva con il passare del tempo che commettiamo a oltranza gli stessi crimini, gli stessi omicidi.

Siamo capaci di dimenticare troppo velocemente.

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Jason K. Foster


È uno scrittore, giornalista, insegnante e poeta. Ha lavorato in oltre cinquanta Paesi di cinque continenti; ha pubblicato dieci libri che spaziano dal true crime al saggio storico e i suoi articoli sono apparsi in numerose pubblicazioni in tutto il mondo.