MAYDAY
Autore: Grethe Bøe
Editore: Longanesi
Traduzione: Alessandro Storti
Genere: Thriller
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. I rapporti tra Nato e Russia non sono mai stati così tesi. Basterebbe una scintilla per far scoppiare una crisi, ma nessuna delle due è disposta a fare un passo indietro. Anzi, la Nato decide di avviare una delle più grandi esercitazioni di sempre nei cieli norvegesi e i russi rispondono con una prova del loro addestramento. Quando un caccia russo prende di mira un elicottero da trasporto norvegese nella zona di confine tra i due Paesi, Ylva Nordahl, pilota di F-16, con il suo copilota John Evans, sono incaricati di scortare il mezzo per garantirne la sicurezza. Ma in volo accade l’irreparabile. Entrambe le forze militari parlano di invasione. Ed ecco la temuta scintilla, che sta per trasformarsi nel più temibile degli incendi. Ylva e John devono lottare per sopravvivere. E Ylva sa che la sua testimonianza potrebbe sventare la catastrofe: dovrà attingere alla sua competenza militare ma anche agli insegnamenti del popolo sami che sua madre, una nomade dei ghiacci, le ha trasmesso quand’era bambina. E dovrà attingere soprattutto al coraggio di chi sa che il futuro del mondo è nelle proprie mani
TRAMA
La tensione fra NATO e Russia è al punto di rottura, non vi sono solo motivazioni politiche ma soprattutto economiche, la pianificazione di un’esercitazione da parte delle truppe occidentali diventa scusa e pretesto per acuire la tensione e arrivare a una guerra, una guerra estesa non voluta dai governi ma da un’organizzazione privata denominata i “Titani” ramificata da entrambi i lati della, così detta, “cortina di ferro” che dal conflitto potrebbe trarre enormi guadagni. Protagonista involontaria è il tenente dell’aereonautica militare Ylva Nordhal suo malgrado pedina nelle mani dei cospiratori. Durante un volo di addestramento sulla linea di confine fra Norvegia e Russia, il caccia pilotato da Ylva viene intercettato da un jet russo col quale ingaggia una serie di schermaglie, la situazione precipita nel momento in cui i comandi del caccia norvegese vengono presi dal maggiore statunitense John Evans ufficiale addestratore e copilota di Ylva, il quale volontariamente provoca una collisione con l’aereo russo dalla quale il jet della NATO esce particolarmente malconcio e ingovernabile. Temendo un attacco il Comando russo ordina l’abbattimento del caccia norvegese. Da questo momento in poi inizia l’odissea dei due piloti della NATO i quali, in un ambiente ostile e sull’orlo di una guerra mondiale, iniziano una lotta per la sopravvivenza dovendo sfuggire alle truppe sovietiche, al clima mortale del circolo polare artico e ai mercenari assoldati dai “Titani” determinati a nascondere le tracce del complotto.
Recensione di Bruno Balloni
Per provare a dare l’idea dell’impressione che mi ha lasciato questa opera prima dell’autrice norvegese pensate al motore di una Ferrari con i carburatori sporchi, un grande potenziale, grande accelerazione ma sul più bello il motore si grippa, perde giri e quasi la fuoriserie si ferma, stenta un po’ e poi riparte veloce e scattante… e così più volte finché, in vista del traguardo non si ferma del tutto.
Ecco grandi potenzialità in questa spy-story dal tema attuale e dall’ambientazione suggestiva e oltremodo credibile quale teatro per una eventuale situazione di attrito, miccia per l’aprirsi di una seconda “guerra fredda” e forse anche “calda”. Situazioni adrenaliniche ben descritte si alternano a narrazioni troppo dettagliate e poco utili relative a periodi storici passati che, se funzionali al fine di collocare le vicende in una cronologia storico politica diventano però un freno a mano tirato nel ritmo del romanzo.
I paesaggi sono descritti con cura e passione al punto tale che il lettore riesce a visualizzarli senza difficoltà e quasi a percepirne il gelo della notte artica durante la quale si svolge interamente la vicenda.
I protagonisti risultano, a mio modo di vedere, un po’ stereotipati nell’aspetto fisico (tutti alti, muscolosi e belli e la cosa mi urta visto che io sono più simile a un cubo di Rubik piuttosto che a un essere umano) mentre molto ben caratterizzati sotto l’aspetto umano e psicologico, il finale, beh… se avete visto i filmoni alla Rambo allora già capirete come andrà a finire
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Grethe Bøe
Grethe Bøe-Waal (nata nel 1971), conosciuta anche come Grethe Bøe, è un’attrice, regista e scrittrice di gialli norvegese. Dopo essere cresciuta a Kristiansund, ha studiato a New York City. Ha poi studiato recitazione e in seguito ha diretto all’Ithaca College, situato nello Stato di New York. Mentre viveva negli Stati Uniti, è stata assistente alla macchina da presa e intervistatrice del documentario del regista americano Steven Spielberg per il Film “Survivors of the Shoah”. Tornatain Norvegia si è impegnata come attrice e infine come regista. Nel 2015, il film”Operation Arctic” da lei diretto ha ricevuto il “Premio Amanda” nella categoria “Miglior film per bambini”. Il film è stato anche proiettato al “Sundance Festival” negli Stati Uniti. Nel 2021, ha fatto il suo debutto come scrittrice di gialli con il libro “Mayday” pubblicato in Italia nel 2022 da Longanesi.