A scuola non si muore 




Gaja Cenciarelli 


DETTAGLI:

Editore: Marsilio

Genere: Thriller

Pagine: 310

Anno edizione: 2024

Sinossi. A scuola non si fuma, a scuola non si beve alcol, a scuola non si alza la voce e non si alzano nemmeno le mani, a scuola si insegna prima di tutto il rispetto, a scuola non ci sono differenze, soprattutto a scuola non si muore. Come tutte le intenzioni e i buoni propositi, anche quello di tenere la morte lontana dalle aule scolastiche fallisce miseramente per Margherita Magnani, che insegna inglese in una scuola della periferia romana frequentata da studenti della periferia romana con famiglie che vivono nella periferia romana, abbandonate dalla politica e sostenute, quando lo sono, da traffici vari e spesso illeciti. Così, quando la mattina successiva al consiglio di classe il professor Giuliano Colagrossi viene trovato morto e con le mani amputate sul pavimento di un’aula, Margherita Magnani decide di indagare. Non che l’insegnante abbia una particolare tensione investigativa; anzi, è di quelle che nei film dell’orrore, quando si avverte un rumore dalla cantina, per l’ansia si precipitano a vedere, e non tornano più. L’unica tensione della Magnani è la fede. Ma non è una faccenda religiosa, la Magnani crede in alcuni esseri umani, e cioè nei suoi studenti e nelle sue studentesse. E infatti, quando al professor Colagrossi e alle mani tagliate si aggiungono altri cadaveri, sempre professori mutilati, e la tensione tra corpo docente e studenti cresce, saranno proprio la Magnani e i suoi studenti – sbagliando, inventando, intralciando senza volerlo le indagini della polizia – a trovare il filo che lega i corpi morti a un passato che lo è ancora di più.

 Recensione di Gabriel Uccheddu

Suonata la campanella gli studenti corrono e si divincolano tra i corridoi per guadagnarsi l’uscita dalla scuola neanche fosse il trofeo più importante della loro vita.

Per i professori non è così, loro devono attendere e rimanere nella scuola più tempo e come fosse una punizione divina piomba dal cielo: il consiglio di classe.

Un far west dove gli insegnanti lottano a denti stretti per proteggere i loro studenti, ma attenzione ecco uno spoiler: non tutti lottano per i propri studenti, non tutti scrutano i loro cuori con attenzione e, nella scuola narrata dalla penna di Gaja Cenciarelli solo una è disposta a farlo e, in questo romanzo prende il nome di: Margherita Magnani.

Professoressa di Inglese che dopo essere suonata la campanella si concede una ricompensa, ed è ciò che più gli piace fare: guardare i suoi film preferiti. Tra questi si annovera uno in particolare per quanto riguarda la cultura cinematografica horror italiana, in cui Helga Ulmann interpretata abilmente da Macha Méril, avverte che nella sala dove si sta tenendo una conferenza c’è un serial killer che prima o dopo la ucciderà brutalmente.

Ed è proprio con questo sentore che ha addosso la Ulmann, in Profondo rosso, che deve muoversi la Magnani fra i corridoi dell’istituto in cui insegna.

Il primo a morire in questo libro è il vicepreside dell’istituto ma non sarà solo lui ad essere privato della vita perché in ‘’A scuola non si muore’’, titolo che fallisce miserabilmente nelle prime pagine del libro, i cadaveri sono molteplici.

Insieme a Margherita, nella dimensione dell’amore e dell’affetto, si muovono anche altri protagonisti, quelli che si guadagnano per primi l’uscita della scuola: gli studenti (Ferzetti, Bolivia, Tarek…) e che giorno dopo giorno, insegnamento dopo insegnamento, morte dopo morte, si innamorano dello sguardo empatico della Magnani; roccia salda e inscalfibile per i suoi studenti, un punto fermo della loro vita. Margherita Magnani non giudica e non punisce i suoi studenti, abbraccia loro e gli errori che hanno commesso facendogli capire che nella vita esistono le seconde possibilità.

La suspence creata abilmente dalla Cenciarelli è usata perfettamente, tra un morto e l’altro, si alternano le vicissitudini personali degli studenti e dei professori, in cui nulla è scontato, neanche il cocktail serale bevuto nel pub dalla Magnani e dai suoi studenti mentre riflettono sugli indizi e sul volto che si nasconde dietro le terribili uccisioni.

La scuola come struttura è la vera protagonista del romanzo; la scuola che ‘’ha già visto tutto: ragazzi arrestati, ragazzi picchiati, ragazzi innamorati e poi in lacrime, abbandonati…

perché come chiosa l’autrice ‘’La scuola sa tutto, vede tutto, sente tutto, sempre, la scuola può tutto.’’

Il giallo scritto da Gaja Cenciarelli è un bagno di salvezza e umanità. 

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Gaja Cenciarelli


Gaja Cenciarelli, alla sua prima prova nel giallo, si conferma la grande cantrice della scuola di oggi che, in mezzo a tante questioni e difficoltà, mantiene un elemento di comunità che fuori dalla scuola, nel mondo dove la campanella non suona, non esiste più. Non c’è una scuola dove si impara a distinguere il giusto dallo sbagliato, ma forse la scuola è il posto giusto per esercitarsi in questa disciplina olimpionica.

A cura di Gabriele Uccheddu

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