Alabama




Recensione di Francesco Morra


Autore: Alessandro Barbero

Editore: Sellerio

Genere: Narrativa

Pagine: 262

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. La vicenda di un eccidio di neri, di «negri», durante la Guerra di Secessione. A raccontarla in modo fluviale, trascinante, inarrestabile, l’unico testimone sopravvissuto, Dick Stanton, soldato dell’esercito del Sud, stanato e pungolato in fin di vita da una giovane studentessa che vuole ricostruire la verità. Verità storica e romanzesca, perché Barbero inventa una voce indimenticabile, comica e inaffidabile, logorroica e irritante, dolente e angosciosa, che trascina il lettore in quegli abissi che ancora una volta si sono riaperti

Recensione

Alessandro Barbero, storico e divulgatore torna con un romanzo puro, già vincitore nel 1996 del Premio Strega, ci regala una storia davvero particolare con il suo ultimo romanzo Alabama edito per Sellerio.

Una giovane studentessa viene a conoscenza di un episodio avvenuto durante la guerra civile americana, dove alcuni soldati massacrano dei combattenti di colore che si erano arresi, senza concedergli quartiere.

Il libro si sviluppa nel racconto fluviale e logorroico ed a certi tratti, sapientemente arzigogolato che Barbero fa dire, attraverso il racconto delle sue memorie di guerra, all’anziano reduce confederato Nick Stanton.

La ragazza anche lei del sud statunitense intervista e ricerca gli ex soldati per mettere alla luce tale scabroso evento e si vedrà nel corso delle pagine quanto questo in realtà non sia mosso da spirito di giustizia ma di mero volerlo solo contestualizzare nel modo di essere di una certa parte dell’America di allora.

Stanton è un contadino che ha vissuto in una società che ritiene le persone afroamericane come meri oggetti e tutta la sua vita si è incardinata con questa convinzione perpetrata e introitata fisiologicamente nel suo io. Barbero riesce a pieno nell’articolare e ricostruire il periodo e il clima di quegli anni, il candore con cui il protagonista del dialogo e quasi soliloquio Stanton è disarmante, senza alcuna inflessione emozionale racconta massacri e violenze ed espone tratteggiando un’epoca non troppo lontana da noi ma che ci appare remota pur persistendo ai giorni nostri sacche di razzismo.

Siamo calati nei ricordi di Dick e marciamo con lui, ci perdiamo nelle sue parole che deviano in altri episodi secondari, pare non si arrivi mai a sapere dell’ esecuzione sommaria di quegli uomini di colore e poi ci viene raccontata senza enfasi, tutto ciò è distonico ovvero esplica quanto sia frutto e parte di uno spirito del tempo consustanziato in un luogo preciso.

Alessandro Barbero con stile elegante e una trama avvincente cattura il lettore e gli ricorda quanto l’essere umani sia multiforme.

A cura di Francesco Morra

www.youtube.com/user/Vetriera

 

Alessandro Barbero


Alessandro Barbero, nato a Torino nel 1959, è professore ordinario presso l’Università del Piemonte Orientale a Vercelli. Studioso di storia medievale e di storia militare, ha pubblicato fra l’altro libri su Carlo Magno, sulle invasioni barbariche, sulla battaglia di Waterloo, fino al recente Lepanto. La battaglia dei tre imperi (2010). È autore di diversi romanzi storici, tra cui: Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Premio Strega 1996) e Gli occhi di Venezia (2011). Questa casa editrice ha pubblicato Federico il Grande (2007, 2017), Il divano di Istanbul (2011, 2015) e Alabama (2021).

 

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