Ali di vetro




Recensione di Cristina Bruno


Autore: Katrine Engberg

Traduzione: Claudia Valeria Letizia

Editore: Marsilio

Genere: thriller

Pagine: 368

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Nella fontana più antica di Copenaghen galleggia il cadavere nudo di una donna: è morta altrove, dissanguata, e le telecamere di sorveglianza della zona hanno registrato una figura incappucciata che all’alba la scaricava nell’acqua da una bici da carico. Le indagini vengono affidate a Jeppe Kørner, al quale spetta il difficile compito di ricostruire come l’assassino sia riuscito a portare a termine un omicidio tanto scenografico in piena area pedonale. Tanto più che questa volta non c’è Anette Werner al suo fianco: la collega sta tentando di imparare a convivere con il suo nuovo e inatteso ruolo di mamma, nonostante l’istinto della poliziotta non la lasci in pace. È proprio lei a spingerlo a esplorare gli angoli più bui della capitale danese e a penetrare il cuore del suo sistema sanitario, fino al confronto con responsabili e collaboratori di un istituto rivolto a giovani con problemi psichici, che porta l’armonioso nome di “Residenza La farfalla”.

Recensione

A Copenaghen la vita scorre tranquilla fino a quando in pieno centro cittadino viene ritrovato in una fontana il corpo di una donna. La presenza di piccoli tagli tutti uguali su gambe e braccia rivela che la morte è avvenuta per dissanguamento.

Chi è l’assassino e come ha fatto a trasportare il cadavere e a lasciarlo nella fontana senza farsi scoprire?

Per Jeppe Korner e la sua squadra è un bel mistero da risolvere, tanto più che l’omicidio non resta unico…

In una fredda, ma ancora non troppo, capitale nordica seguiamo le indagini di Jeppe attraverso le strade del centro e della periferia cittadina.

La collega Anette Werner gli fa da spalla senza partecipare ufficialmente alle indagini visto che è in congedo maternità. Non più giovane ha deciso che era il momento per ascoltare il ticchettio dell’orologio biologico e provare l’esperienza dell’essere madre. In questo nuovo ruolo non riesce però ancora a trovarsi a proprio agio, contrariamente a Svend, il suo compagno, che cerca in tutti i modi di aiutarla e di sollevarla dalle difficoltà. Anette ha bisogno del suo lavoro, le manca e la serie inaspettata di omicidi è un invito a riprendere la sua attività. Il contributo che darà alle indagini sarà decisivo ma metterà a serio rischio la sua vita e i suoi affetti.

Jeppe ha anche lui le sue brave preoccupazioni, sia di lavoro con i capi che lo incalzano per la risoluzione del caso, sia sentimentali. La sua relazione con la collega Sara è arrivata a un punto di svolta. È il momento di decidere se impegnarsi davvero oppure lasciar perdere tutto. Come se non bastasse, la madre anziana, presso cui si è trasferito momentaneamente, lo tempesta di telefonate durante il lavoro e non riesce a comprenderne il motivo.

Le psicologie dei due investigatori sono scavate a fondo, osservate nei dettagli e rese credibili e attuali. E altrettanto viene fatto con gli altri personaggi, a cominciare dal freddo psichiatra Peter Demant per continuare con i fragili ospiti della residenza per giovani malati psichiatrici.

Il problema affrontato non è di poco conto e riguarda il disagio di giovani adolescenti e le modalità di risoluzione del loro malessere. Isak, Marie, Pernille sono tre ragazzi in fuga, una fuga che hamodalità diverse per ciascuno.

Pernille soffoca il proprio male con l’autolesionismo che sfocia nel suicidio, Marie con la vita libera come homeless e Isak con una chiusura verso il mondo esterno. La loro comune esperienza nella “Residenza la farfalla”, si affianca a quella delle vittime degli omicidi. Ed è proprio qui che il mistero ha origine e soluzione.

I possibili colpevoli si susseguono di pagina in pagina e i continui depistaggi conducono alla sorpresa finale dell’insospettabile assassino. La caccia coinvolge il lettore in un crescendo calibrato che culmina puntualmente, come dev’essere, nella catarsi risolutiva.

 

A cura di Cristina Bruno

https://www.cristinabruno.it/

Katrine Engberg


Katrine Engberg: è una scrittrice danese. Ex ballerina e coreografa con un passato in televisione e teatro, si è dedicata alla scrittura di romanzi polizieschi.
Il suo romanzo d’esordio, Il guardiano dei coccodrilli (Marsilio, 2020) è il primo episodio di una serie di cui Copenaghen – la sua città – è protagonista. Segue nel 2021 Ali di vetro (Marsilio).

 

Acquista su Amazon.it: