Aspetta mezzanotte




Recensione di Cristina Bruno


Autore: Luciano Modica

Editore: Marsilio

Genere: giallo

Pagine: 256

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Mauro Rapisardi è un professionista che, su mandato della magistratura, amministra aziende confiscate alla criminalità organizzata. L’ultimo suo incarico riguarda la Oran Ice Srl, azienda di lavorazione e commercio di prodotti agrumicoli, sequestrata al clan Finocchiaro dopo l’arresto del boss, che domina la zona Nord della provincia di Siracusa. Nello svolgimento delle sue mansioni deve destreggiarsi tra Santo Lo Faro, l’infido prestanome della società, Loredana, la contabile ninfomane, e Lucia, l’algida e bellissima moglie del boss che funge da direttore commerciale dell’azienda. Rashid è un immigrato clandestino di origini ghanesi che lavora nei campi cercando di mettere qualche soldo da parte per consentire il viaggio verso l’Italia alla moglie e ai due figli rimasti in Ghana. Ogni notte, a mezzanotte, Rashid e la donna volgono lo sguardo alla stella Vega e attraverso il suo luccichio, come fosse un alfabeto morse, si raccontano le loro giornate e le loro speranze. I guai per Mauro iniziano nel momento in cui si accorge che l’azienda si avvale di manodopera in nero, in gran parte costituita da clandestini. La sua indisponibilità a consentirne l’impiego nei campi costituisce un grave problema per il clan, disposto a tutto pur di far tornare l’uomo sui suoi passi. Quando si ritroverà con l’acqua alla gola, costretto a nascondersi da tutti, braccato sia dalla cosca che dalle forze dell’ordine, sarà in Rashid che Mauro cercherà un improbabile alleato. Ma anche quest’ultimo ha qualcosa da nascondere.

Recensione


Il lavoro di Mauro Rapisardi è di estrema delicatezza. Si occupa infatti di amministrare, su incarico della magistratura, aziende confiscate alla mafia. E così quando gli assegnano la gestione dell’Oran Ice non si tira indietro. In apparenza sembra una delle tante aziende agricole con a capo un prestanome di un clan e manovalanza fatta di immigrati per lo più clandestini.

La situazione si rivela subito però molto più complessa e Mauro deve capire il gioco di Lo Faro, lo scaltro e infido prestanome dell’azienda. Mentre cerca di raccapezzarsi subisce le avances della avvenente segretaria Loredana ed è soggiogato dal fascino di Lucia bella e astuta moglie del direttore dell’azienda, noto boss mafioso.

Le due donne gli creano non pochi problemi ma il peggio arriva quando Mauro impone a Lo Faro di non sfruttare lavoratori in nero. Molti immigrati perdono il lavoro e tra questi Rashid, un giovane ghanese arrivato in Italia nella speranza di dare un futuro migliore alla famiglia. Per uno strano gioco del destino le vite di Rashid e Mauro si intrecceranno dando luogo a una amicizia che dovrà superare molte difficili prove.

Il tema del libro è attuale e doloroso, non facile da affrontare anche se l’autore riesce talvolta a stemperarlo con l’ironia. Molti dei personaggi infatti possiedono un lato grottesco che li rende comici nel comportamento e negli atteggiamenti volutamente sopra le righe. Ma il tema di fondo è davvero tragico e non lascia spazio al sorriso. L’immigrazione clandestina e il suo sfruttamento da parte delle mafie è un argomento scottante.

I drammi che si celano dietro ai volti e alle braccia dei lavoranti sono un rimprovero vivente a tutta la nostra società che non è in grado di mettere in atto una vera accoglienza e una concreta integrazione. Dopo viaggi estenuanti, violenze, fatiche, quel che aspetta gran parte di coloro che riescono ad arrivare è un lavoro precario, in nero, sottopagato,alla mercé di un caporale. Rashid è uno dei tanti che ha lasciato il proprio paese, moglie, figli, per cercare una vita migliore.

In mezzo a tanto dolore il suo unico momento di pace è quando a mezzanotte guarda la stella Vega sapendo che la moglie, nella sua terra lontana, farà altrettanto. La stella fa da tramite al loro amore e la sua luce riscalda i cuori dei due giovani mentre si raccontano, in un dialogo virtuale, quel che è accaduto durante il giorno.

Le speranze, le sofferenze, le paure di Rashid sono quelle di intere generazioni di immigrati che si spostano alla ricerca di una vita migliore, che fuggono dalla guerra, dalla fame. Quel che li attende qua spesso però non corrisponde alle aspettative e si ritrovano prigionieri di un’altra schiavitù, numeri senza volto e senza storie, braccia per il lavoro.

Le pagine del libro possono aiutarci a riflettere su cosa si cela dietro la tratta di esseri umani dal Sud al Nord del mondo e su come affrontare con serietà e consapevolezza la questione.

A cura di Cristina Bruno

http://fabulaeintreccio.blogspot.com/

Luciano Modica


Luciano Modica: (Siracusa, 1967) da anni svolge la professione di amministratore giudiziario di aziende sequestrate alla criminalità organizzata, nonché di consulente tecnico della procura della repubblica di Catania. Ha pubblicato due romanzi, Mara non gioca a dadi e Piove cenere. È autore dei testi teatrali, più volte rappresentati in ambito nazionale, tra questi Ave Maria, finalista al premio nazionale NdN Network Drammaturgia Nuova, e poi pubblicato nel 2017 da Editoria & Spettacolo edizioni.

 

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