SPECIALE. BARBARA AVERSA INCONTRA MAURIZIO DE GIOVANNI




BARBARA AVERSA

incontra


MAURIZIO DE GIOVANNI

 

 

Maurizio de Giovanni, un incantatore, un cantastorie.

Un artista a tutto tondo che guarda distrattamente un tavolo e inventa un racconto.

Senza riflettere, senza pensare. 

È pura magia. 

La letteratura è bella se popolare” che senso ha se nessuno può capirla? 

Asserisce con naturalezza, come se l’arte del narrare dovesse fluire spontaneamente, così come avviene in lui.

Che tratta di parole, che vive di parole.

E che soprattutto arrivano, sempre.

 

Nella splendida cornice del Gambrinus a Napoli che ha visto intellettuali come Gabriele D’Annunzio e Oscar Wilde essere assidui frequentatori della nota caffetteria,

 

 de Giovanni si racconta prima di interpretare

 

al teatro Diana la sua ultima opera “Un volo per Sara”, con la partecipazione straordinaria di Lunetta Savino.

Nella sua spigliata disinvoltura ci racconta di una scrittura che è naturale prima di divenire disciplina e di un lettore che assurge a soggetto creativo di un’opera letteraria ancor più dell’autore stesso, che si limita a “raccontare una storia”.

 

La lettura è un atto fortemente creativo. 

 

E poi, con gli occhi brillanti,  ci racconta della sua Sara, protagonista forte, capace di compiere scelte e di affascinare nella sua sobrietà, con il suo amore per il giusto, la sua passione per la lealtà.

Non esistono scelte giuste o sbagliate. L’unica cosa su cui impegnarsi e far si che ciò che si sceglie assomigli il più possibile a ciò che vogliamo. E per farlo abbiamo una sola vita”.

 

Una donna lineare  ma intensa, che ha ancora molto da raccontare, dove nell’ultimo romanzo si scopre malinconica in un modo che strugge e conquista, stimola empatia, tenerezza senza scadere mai nel già sentito.

Maurizio de Giovanni è un lettore famelico, un estimatore profondo della parola.


E la scrittura?

 

Non è che un’intermediazione perché ogni storia nasce orale, per essere raccontata prima che scritta. Eppure all’autore riesce benissimo non solo tessere trame, ma anche scriverle, con una scrittura fluida e cristallina, che avvolge ogni lettore e lo ammalia e lo incanta, appunto.

E poi in teatro la presentazione (termine estremamente riduttivo) trasforma tutto in emozione e lo spettacolo si svela essere quasi onirico, poetico, musica e parole che si incastrano al meglio dando vita a qualcosa che è difficile dimenticare.

E coinvolge, immerge nei suoni, permette di immaginare i protagonisti, le scene, e così il romanzo prende completamente vita.

E il prossimo libro? 

Sorride de Giovanni anche con gli occhi e ci svela:

sarà adrenalina pura.

Ma questo non scriverlo.
[E io invece l’ho fatto N.D.R.]

 

 

Barbara Aversa e Maurizio de Giovanni

 

 

Maurizio de Giovanni


nato nel 1958 a Napoli, è autore della fortunata serie di romanzi con protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta, su cui è incentrato un ciclo di romanzi, tutti pubblicati da Einaudi, che comprende finora: Il senso del dolore (2007), La condanna del sangue(2008), Il posto di ognuno (2009), Il giorno dei morti(2010), Per mano mia(Einaudi, 2011), Vipera (2012, Premio Viareggio, Premio Camaiore), Anime di vetro(2015) Serenata senza nome (2016), Rondini d’inverno(2017) e Il purgatorio dell’angelo (2018). Insieme a Sergio Brancato ha pubblicato due graphic novel sulle inagini del commissario Ricciardi: Il senso del dolore. Le stagioni del commissario Ricciardi (Sergio Bonelli 2017) e La condanna del sangue. Le stagioni del commissario Ricciardi (Sergio Bonelli 2018). È anche autore di: Storie azzurre(Cento Autori, 2010), una raccolta di quattro racconti lunghi dedicati al Napoli, la sua squadra del cuore; Il metodo del Coccodrillo (Mondadori, 2012, Einaudi 2016; Premio Scerbanenco). Con I bastardi di Pizzofalcone (Einaudi 2013) ha inaugurato un nuovo ciclo contemporaneo, sempre pubblicato da Einaudi, continuato con Buio per i Bastardi di Pizzofalcone (2013), Gelo per i bastardi di Pizzofalcone (2014), Cuccioli per i bastardi di Pizzofalcone (2015), Pane per i bastardi di Pizzofalcone (2016), Souvenir per i bastardi di Pizzofalcone (2017) che vede protagonista la squadra investigativa di un commissariato partenopeo. Il suo racconto Un giorno di Settembre a Natale è incluso nella raccolta Regalo di Natale edita da Sellerio nel 2013. È uscita nel 2014 un’altra raccolta di racconti gialli dal titolo Giochi criminali dove il suo testo Febbre appare accanto a quelli di De Cataldo, De Silva e Lucarelli. Inoltre, il suo racconto Un telegramma da settembre è incluso nell’antologia Sellerio La scuola in giallo, del 2014. Nel 2015 pubblica Il resto della settimana (Rizzoli)e Skira Una domenica con il commissario Ricciardi (Skira). Nel 2017 partecipa con un suo contributo alla raccolta di saggi Attenti al Sud, edito da Piemme, e con Rizzoli pubblica I Guardiani. Del 2018 sono Sara al tramonto (Rizzoli) e Sbirre (Rizzoli), scritto in collaborazione con Massimo Carlotto e Giancarlo De Cataldo. Nel 2019 pubblica per Sellerio Dodici rose a Settembre. Tra le altre pubblicazioni si ricordano: Una lettera per Sara (Rizzoli, 2020), Troppo freddo per settembre (Einaudi, 2020), Fiori per i Bastardi di Pizzofalcone (Einaudi, 2020), Gli occhi di Sara (Rizzoli, 2021), Una Sirena a Settembre (Einaudi, 2021) e L’equazione del cuore (Mondadori, 2022).

 

A cura di Barbara Aversa Pacifico

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