Barbarotti e l’autista malinconico




Recensione di Salvatore Argiolas


Autore: Håkan Nesser

Traduzione: Carmen Giorgetti Cima

Editore: Guanda

Genere: Noir

Pagine: 400

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. «Non è giusto che io viva. Sono in molti a pensarlo, e li capisco.»

Così scrive nei suoi appunti Albin Runge, ex accademico e autista di pullman, divorato dal senso di colpa e distrutto nello spirito per aver provocato un terribile incidente in cui hanno perso la vita diverse persone. È il 2012, e di lì a poco Runge comincia a ricevere lettere anonime in cui viene minacciato di morte. Seppure scettico decide quindi di rivolgersi alla polizia di Kymlinge. Autunno 2018. I commissari Gunnar Barbarotti ed Eva Backman, non più solo colleghi, ma una coppia anche nella vita, si trovano in licenza sullisola svedese di Gotland per riprendersi da un fatto tragico in cui sono rimasti coinvolti sul lavoro. Una sera il caso dello sfortunato Runge torna però inaspettatamente dattualità: possibile che anni prima le indagini avessero fatto un clamoroso buco nellacqua? Immersi in un paesaggio malinconico e suggestivo che aiuta a sanare le ferite dellanima, Barbarotti e Backman non possono ignorare il loro istinto di investigatori che li spinge a riflettere sui tanti particolari che non quadravano nella vecchia indagine…

Recensione

La scuola giallistica svedese ha una grande storia che comincia nel 1905 con Doktor Glasimportante romanzo di Hjalmar Söderberg, un grande affresco criminale, più vicino a Delitto e castigoche al romanzo poliziesco di consumo. Per anni poi, la produzione svedese rimase più aderente ai modelli classici degli autori rinomati come Conan Doyle (Sture Stig, S.A. Duse, Jules Regis), Maurice Leblanc (Frank Heller) e Agatha Christie (Ynge Hedwall).

La narrativa poliziesca scandinava moderna nasce quando due scrittori svedesi, compagni anche nella vita Maj Sjöwall e Per Wahlöö creano il personaggio di Martin Beck, commissario della polizia di Stoccolma che ricorda sia le atmosfere intime dei gialli di Simenon che il lavoro di squadra dell’87° distretto immaginato da Ed McBain.

Nonostante questi validi esponenti la nouvelle vaguegiallistica scandinava si affermò in libreria solo negli anni Novanta con Henning Mankell che fu presto seguito da Håkan Nesser e Liza Marklund, i primi scrittori svedesi di bestseller polizieschi, seguiti poi dal fenomeno mondiale della trilogia Millennium di Stieg Larsson.

Come i romanzi di Mankell, anche i gialli di Nesser mettono a fuoco l’indagine poliziesca intrecciandola con la vita privata dei detective che vediamo in tutti gli aspetti più o meno brillanti e assistiamo anche ai non rari momenti di depressione di questi investigatori che patiscono profondamente la violenza e l’orrore dei casi che devono affrontare. Una differenza tra i due scrittori è la critica sociale del modello svedese, molto più accentuata in Mankell, che la usa quasi come sottotrama per i suoi libri, meno presente in Nesser, maggiormente intento ad indagare sugli aspetti psicologici e caratteriali dei personaggi.

La narrativa di Håkan Nesser si articola in tre filoni principali, il primo in ordine cronologico ha come protagonista il commissario Van Veeteren ed è formato da undici libri, il filone di Gunnar Barbarotti che si sviluppa in sei episodi più uno, La confraternita dei mancini, in cui si assiste all’incontro con Van Veeteren e per finire Nesser ha ideato la trilogia Intrigodi cui solo in primi due libri sono stati tradotti in italiano.

Nel 2006, dopo l’ultimo libro in cui compare Van Veeteren da solo, Il caso Gdel 2003, Håkan Nesser crea un nuovo personaggio, il commissario Gunnar Barbarotti, figlio di un italiano e di una svedese che fa il suo esordio nel romanzo L’uomo senza un canea cui seguirono i gialli Era tutta un’altra storia, L’uomo con due vite, L’uomo che odiava i martedì” e Confessioni di una squartatrice.

Barbarotti e l’autista malinconico “è dunque il settimo episodio che racconta le indagini di questo commissario molto anticonvenzionale che stavolta investiga sulla strana scomparsa di un uomo che anni prima è stato minacciato di morte per avere causato un incidente con decine di vittime.

In questo noir Nesser si avvicina alla visione pessimistica del momento storico vissuto dalla Svezia spesso espresso da Henning Mankell:

Barbarotti rifletté se effettivamente la situazione non peggiorasse ogni anno. Tutti sostenevano di sì, che la violenza, nelle sue diverse espressioni, era aumentata, e per quanto lui avesse una gran voglia di sgonfiare quella visione negativa e populistica della condizione in cui versava il paese, era comunque difficile confutarla. Tirava una brutta aria. (…) La realtà si era davvero incupita e polarizzata. E indurita. Le bande criminali erano sempre più sfacciate.

Barbarotti non è dunque solo un commissario che segue la sua pista investigativa ma è anche un testimone del periodo storico che stiamo vivendo e anche in questo il noir è particolare in quanto non si cerca di capire chi è stato (il cosiddetto Whodunit dei gialli classici all’inglese) ma perché è successo (il Whydunit dei più problematici gialli psicologici contemporanei).

Barbarotti e l’autista malinconicosi sviluppa su due piani temporali diversi, tra l’autunno del 2012 e l’autunno del 2018, e segue la parabola esistenziale di Albin Runge, un filosofo che si riduce a fare l’autista di autobus per sbarcare il lunario quando la sorte lo fa incappare in un brutto incidente. Da allora viene minacciato di morte da un misterioso personaggio che si fa chiamare Nemesi.

Alcuni anni dopo Runge scompare misteriosamente durante una crociera e Barbarotti, ancora colpito dalla sua vicenda, cerca di capire cosa sia successo malgrado abbia chiesto una lunga licenza e stia in un’isola svedese quasi disabitata assieme alla sua collega e compagna Eva Backman.

Sai qual è la differenza tra un cold case e un iceberg?gli chiede un collega. Barbarotti scosse la testa. Un iceberg spunta sopra la superficie per un decimo. Un cold case degno del nome sta sul fondo del mare. O almeno questo.e il commissario deve decifrare la complessità psicologica dello scomparso per poter ricostruire i fatti nella loro esatta

Ancora ossessionato dalla storia dell’autista, Barbarotti ripercorre tutte le tappe dell’indagine e capisce che qualcosa non quadra riuscendo a far luce sugli aspetti oscuri della vicenda solo grazie alla sua ostinazione e all’intuito del commissario Backman.

Barbarotti e l’autista malinconico è un noir sui generis, ricco di meditazioni filosfiche sulla vita e sul destino e affascina per la rappresentazione di una personalità complessa, tormentata e caleidoscopica dell’autista malinconico.

Håkan Nesser si conferma un maestro nel delineare le trame e condirle con colpi di scena e citazioni molto intriganti come quella che rende omaggio alla grande giallista Ruth Rendell, anche lei fuoriclasse nel gestire le suggestioni psicologiche dei suoi romanzi.

 

 

Håkan Nesser 


1950, Kumla Scrittore svedese di romanzi polizieschi. Ha insegnato lettere in un liceo, ma dopo il successo ottenuto dai suoi primi romanzi si è dedicato interamente alla letteratura. Molti dei suoi gialli hanno come protagonista il commissario Van Veeteren. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue, tra cui l’italiano, e da alcuni di essi sono stati tratti film o serie televisive. Nel 2000 ha vinto, con Carambole, il premio Glasnyckeln (“Chiave di vetro”) per il miglior romanzo poliziesco scandinavo. Dal 2000 la TV svedese ha prodotto una serie di film basati sui casi del commissario Van Veeteren: alcuni sono basati su romanzi già pubblicati, altri sono stati scritti espressamente per la televisione da Nesser. Della serie che ha per protagonista il commissario Van Veeteren, Guanda ha pubblicato: La rete a maglie larghe, Una donna segnata, Luomo che visse un giorno, Il commissario e il silenzio, Carambole (che ha vinto nel 1999 il prestigioso premio Glasnyckeln come miglior romanzo poliziesco scandinavo dellanno), Un corpo sulla spiaggia, La rondine, il gatto, la rosa, la morte, Il caso G e Il commissario cade in trappola. Della serie dedicata allispettore italo-svedese Gunnar Barbarotti sono usciti Luomo senza un cane, Era tutta unaltra storia, Luomo con due vite, Luomo che odiava i martedì e Confessioni di una squartatrice. Nel catalogo Guanda sono presenti anche Il ragazzo che sognava Kim Novak, La confraternita dei mancini e Barbarotti e l’autista malinconico.

 

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