Boccadorso




Recensione di Cristina Bruno


Autore: Liz Hyder

Editore: Giunti

Traduzione: Marco Astolfi

Genere: young adult

Pagine: 252

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Boccadorso ci porta sottoterra, nelle profondità di una miniera governata da regole precise a cui tutti imparano presto ad obbedire, se vogliono sopravvivere. Per Newt, che ci è arrivato bambino e ricorda poco del mondo esterno, è casa. E Thomas, il minatore che l’ha preso sotto la sua ala protettrice e che, tra un estenuante turno di lavoro e l’altro, gli sta insegnando a leggere e scrivere, è la sua famiglia. E’ proprio l’indimenticabile voce di Newt, con il suo linguaggio strano a cui il lettore si abitua in poche righe, a raccontarci del giorno in cui tutto cambia: alla sua camerata è assegnato un nuovo arrivato, Devlin, che porta con sé una parola mai sentita prima: rivoluzione.

Recensione

Newt è un bambino, uno dei tanti che lavora in una miniera, sfruttato, angariato. Suo unico amico è Thomas, un adulto che vive e lavora con lui e che se ne prende cura insegnandogli con pazienza a leggere e scrivere.

La vita è dura e immutabile scandita da sei giorni di fatica e uno di riposo che culmina nella funzione religiosa collettiva in chiesa. Quando il giovane Devlin si aggiunge alla sua camerata Newt non è contento, gli sembra che il ragazzo non porterà niente di buono. Eppure grandi cambiamenti sono alle porte e saranno proprio Newt e Devlin gli artefici di una enorme e imprevedibile rivoluzione.

Il romanzo è pensato per un target young adult ma è piacevolmente leggibile anche in età successive. È una lunga fiaba ambientata in un mondo oscuro, sotterraneo, fatto di violenza e sopraffazione. Il più forte comanda e governa il più debole, secondo la legge della Natura. Il padrone della miniera è figura della divinità, invocata tanto spesso da tutti i protagonisti. Il “Sinniore in originale è “Maykerche ha una sfumatura leggermente diversa nel suo richiamarepiù l’immagine di un creatore, plasmatore che di un padrone.

Tra parentesi dev’essere stata una bella sfida per il traduttore lavorare su questo testo, volutamente scritto in un inglese storpiato che simula un linguaggio povero e sgrammaticato.Mario Astolfi merita per questo un grande applauso.

La fiaba ha tutti i suoi personaggi come da tradizione: ci sono gli eroi, Newt e Devlin, il mentore Thomas, gli antagonisti, Walsh, Lewis, Sharp e Mr Johnson il Padrone della miniera. E tutto procede secondo i canoni con una progressione di consapevolezza di Newt e del proprio ruolo, con la scoperta di chi è davvero e di cosa vuole per il suo futuro.

Perché” e “rivoluzione” sono le due parole chiave per comprendere il libro.

Perché” è la domanda che si insinua malevola e suggestiva nella mente di Newt, è ciò che fa scattare il desiderio di comprendere i meccanismi e le ragioni del potere, ciò che lo fa riflettere sulle proprie condizioni mettendole a confronto con quelle del padrone, quello che instilla dentro di lui il dubbio su una religione ancella del potere. “Rivoluzione” è l’altro vocabolo fondamentale, indica un salto di qualità nelle coscienze dei minatori, è la via d’uscita dalla sottomissione verso la libertà, è l’ascensore che li fa uscire dalla miniera e tornare alla luce del sole.

È una lettura che fa riflettere, giovani e meno giovani, sulle insidie del potere, sulle armi di persuasione, sui mille metodi di prevaricazione, sull’istinto di sopravvivenza. Gli uomini che popolano il mondo sotterraneo non sono diversi da quelli che vivono in superficie. Il loro tempo è scandito dal lavoro, dalla paura delle punizioni, dal desiderio di guadagno.

Le loro menti però sono anestetizzate, cristallizzate nell’idea che tutto sia immutabile, che padrone e lavoratori siano tali per volere della divinità e che nulla e nessuno possa opporsi a questa realtà. Newt è il sassolino nel perfetto ingranaggio di una società addormentata, è l’imprevisto che ribalta le sorti e riporta la luce nell’oscurità.

A cura di Cristina Bruno

Liz Hyder


è scrittrice, leader di workshop creativi e consulente di pubbliche relazioni in ambito culturale. Bearmouth (Boccadorso), il suo romanzo d’esordio, ha vinto il 2020 WaterstonesChildren’s Book Prize, il 2020 Branford Boase Award, ed è stato nominato miglior libro dell’anno nel 2019 da The Times. Il suo primo romanzo per adulti, The Gifts, uscirà nel 2022.

 

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