Brava gente




 BRAVA GENTE

di Margherita Oggero

Harper Collins Italia 2023

Narrativa, pag.240

Sinossi.
Un romanzo straordinario, sospeso tra Balzac e il cinema dei fratelli Coen.

Barriera di Milano è a Torino. Alla periferia nord di Torino, per l’esattezza. Un quartiere non ricco ma pieno di persone, le cui vite si intrecciano, con il misto di caso e destino, di meschineria e generosità, di amori e odi che caratterizzano le vicende degli esseri umani. Per esempio quelle di Deborah, detta Debby, quindici anni, che ha interrotto la scuola e ora fa la babysitter e la badante e che propone alla madre, Linda, un tempo erede di una discreta fortuna, di uccidere il padre, Oreste, ora camionista, e prima colui che ha bruciato la fortuna della moglie. O quelle della vedova Caterina Mazzacurati, la donna cui Debby fa da badante (e da occasionale spacciatrice), che per impedire al figlio di metterla in una casa di riposo ha deciso di ricontattare Arturo, l’amore perduto della sua giovinezza. O di Florin, che ha una nonna in Romania, guida il camion con Oreste e vorrebbe avere un appartamento tutto suo.  O ancora di Albachiara, titolare della cartoleria ma anche edicola ma anche negozio di souvenir, amica di Linda e nemica giurata di Giuseppina Borgone alias Vanessa Delice, manicurista e tinturista al soldo del parrucchiere Alexander The Best. E in qualche modo, da un luogo e un tempo lontani, entrano in scena anche le vicende di Lana Turner, diva di Hollywood e forse assassina… Restituendo al lettore la coralità dell’esistenza umana, in tutte le sue quotidiane miserie e i suoi improvvisi splendori che giorno dopo giorno si intrecciano in un’unica trama, Margherita Oggero conferma di essere una delle più importanti scrittrici italiane e, con uno sguardo che è al tempo stesso impietoso e dolcissimo, scrive un romanzo straordinario, sospeso tra Balzac e il cinema dei fratelli Coen. E, con una ricchezza degna delle tavolozze dei più grandi pittori, mette in scena tutti i colori delle nostre vite.


Recensione di Agnese Manzo

Vite sospese in una periferia degradata eppure illuminata da quel pulviscolo di luce dorata che è l’essenza delle vite in divenire, del mistero di ciò che sarà domani, della giovinezza.

Infatti sono quasi tutti giovani i protagonisti di queste storie, anche se, in qualche caso, solo spiritualmente. Alcuni sono addirittura bambini, come Linda, ormai donna matura e madre di una quindicenne, ma interiormente mai cresciuta, bloccata nell’età d’oro dell’infanzia; Linda che, tra fantastiche letture e vendette improvvisate, veleggia leggera sul carico di amarezze che hanno costellato la sua vita quasi senza accorgersene. O, per lo meno, senza permettere loro di devastarla dentro. 

La ultraottantenne Caterina è invece, nello spirito, un giovane guerriero pieno di ardore e senza paure, che si rattrista ma non si abbatte per i cupi progetti concepiti per lei dal figlio anaffettivo, anzi: schiva le sue trappole, passa al contrattacco, ritrova l’amore e fa uno sberleffo alla morte e alle squallide mire economiche del suo erede,  una persona triste che non è stata mai davvero viva.

Florian è giovane per davvero, ed è così assorto nel rincorrere i propri sogni da non accorgersi della china pericolosa che sta prendendo la sua vita. Il destino vorrà, per una volta, essere clemente e strappare il giovane camionista rumeno dalla strada che sembra già tracciata per lui?

Anche i personaggi negativi trovano in questo romanzo corale modo e spazio per spiegarci le loro ragioni, il percorso che li ha condotti a diventare ciò che sono, senza per questo offrire sconti e giustificazioni, giacché infine ciascuno è diventato ciò che ha potuto con gli strumenti messi a sua disposizione dalla sorte ma, ancor prima,  ciò che maggiormente era nelle sue corde.

Una realtà multiforme e multietnica su cui si posa lo sguardo critico e disincantato della giovane Debby, figlia di Linda ma più matura di lei, costretta suo malgrado a farsi punto di riferimento per confortare le altrui fragilità. .

Cresciuta dapprima come una piccola principessa, poi calata di forza in un mondo popolato da spacciatori, delinquentini di basso profilo e lunghe giornate fatte di noia, inquietudine e vana ricerca di uno scopo, Debby è la più scontenta della propria realtà,  e sarà proprio questo, forse, a spianarle la strada per il cambiamento. 

Delle tante storie che compongono questo romanzo corale non ci è dato di sapere il finale, dobbiamo accontentarci di immaginarlo. Questo forse scontenterà il lettore che pretende a tutti i costi una storia lineare che abbia un filo conduttore che lo conduca dall’inizio alla fine, ma se si riesce a uscire da quest’ottica si avrà la possibilità di godere di una carrellata di personaggi che ci faranno appassionare ai loro problemi, speranze, dubbi, sogni. E ci faranno temere per loro, desiderare con loro. Portandoci, almeno con l’immaginazione, vicino a quello che è stato definito “il cuore selvaggio della vita”.

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Margherita Oggero


Margherita Oggero è nata e vive a Torino. Ha svolto l’attività di insegnante nei più svariati tipi di scuole e in seguito si è dedicata a scrivere a tempo pieno. Il suo primo romanzo, pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore nel 2002, è stato La collega tatuata (da cui è stato tratto nel 2004 il film Se devo essere sincera, di Davide Ferrario, con Luciana Littizzetto).  L’anno successivo è uscito, sempre per Mondadori, Una piccola bestia ferita, seguito da L’amica americana (ancora Mondadori) e Così parlò il nano da giardino, edito da Einaudi. Nel 2007 è apparso nelle librerie il suo nuovo lavoro Qualcosa da tenere per sé, a cui nel 2008 sono seguiti Orgoglio di classe. Piccolo manuale di autostima per la scuola italiana e chi la frequenta, Il rosso attira lo sguardo: quattro stagioni di relazioni pericolose, e Risveglio a Parigi Arnoldo Mondadori Editore. Ancora nel 2007, esce a Torino, L’ora blu, libro fotografico di Mauro Raffini, edito da Gribaudo, di cui la Oggero ha scritto il testo. Nel 2011 è uscito il suo primo giallo per bambini L’amico di Mizù, edito da Notes edizioni. Nel 2012 ha pubblicato Un colpo all’altezza del cuore, proseguendo le vicende della professoressa Camilla Baudino dopo cinque anni dall’ultimo libro della serie. È la creatrice dei racconti che hanno ispirato la serie televisiva Provaci ancora prof! con Veronica Pivetti.