Breve storia




Massimo Gatta


DETTAGLI:

Editore: graphel.it

Genere: Saggio

Pagine: 47

Anno edizione: 2024

Sinossi. Avete mai letto, nelle pagine di cronaca nera, di qualcuno che sia stato ucciso in una libreria? È cosa quantomeno molto rara. Nel noir di tutte le epoche e nazioni, invece, accade talora che bibliomani, cacciatori di libri, librai ed editori finiscano coinvolti in omicidi più e meno efferati, e non sempre risolti. Pur se in tirature di nicchia, le storie di questo tipo sono sufficientemente numerose da essersi guadagnate addirittura una, ormai celebre, definizione: bibliomysteries. Da Gustave Flaubert a Hans Tuzzi, le sale nelle quali un avido lettore si inoltra per cercare vicende immaginarie di delitti sono talvolta esse stesse immaginarie, e al loro interno si consumano crimini due volte letterari. Ed ecco, un libro che ne parla, triplicandone la dimensione. Massimo Gatta, a sua volta bibliografo erudito, costringe deliziosamente il lettore a concentrarsi per non confondere il reale con la fantasia, distinguere i luoghi di carta da quelli che hanno un vero indirizzo, e separare i personaggi dai loro creatori. Il gioco riesce così bene che perfino la prefazione è a firma di un celebre personaggio bidimensionale di gialli, primo dirigente della Questura di Milano, il quale di questo saggio ha scritto che «è, a ben vedere, una scorribanda tanto dotta quanto ammiccante fra delitti, librerie e biblioteche bidimensionali per investigatori bidimensionali». Premessa di Norberto Melis. Contiene un poster con indizi fondamentali per la lettura.

 Recensione di Paola Iannelli


Devo ammettere che questo breve saggio mi ha deliziato, per una come me, che dopo aver superato la soglia dei cinquant’anni, ha deciso di sfidare le sorti avverse e dedicarsi anima e corpo alla stesura di una tesi di dottorato sul noir partenopeo post moderno, scoprire che un autore si dedica a tale ricerca è stata cosa gradita.

 La prospettiva del delitto, che abbia come principale luogo di esecuzione: una libreria, pone l’accento su come e quando il mondo dei libri possa influenzare la scelta, obbligata o indotta, a compiere un’azione criminosa.

La suddivisione interna del saggio percorre un circuito ben delineato, partendo da un excursus sui delitti in libreria, passando per autori come Nodier, Flaubert, Penzler per approdare su autori italiani come De Angelis, per poi concludersi con la Wells.

Nella vetrina degli autori esposti regna la magia e l’incanto dei luoghi in cui si vendono e si custodiscono libri, dove la fatale attrazione verso le pagine scritte arriva a sedurre e, a dipingere di nero la mente di eventuali assassini, fino al compimento dell’atto.

La vaga certezza che solo gli esseri umani siano colpevoli di ciò, non deve trarre in inganno il lettore, anche un libro può divenire un’arma di distruzione, che sia di formazione, di mera divulgazione o di terrore.

Un libro può uccidere? Sì, basta pensare al magnifico noir medievale scritto dall’immenso Umberto Eco, dove l’inchiostro di un libro di grande valore, era intriso di un veleno micidiale. 

La passione per la lettura può trasformare la vita di un individuo, nella falsa copia di se stesso, come accade al giovane aiuto libraio della serie televisiva YOU.

In quest’ultima il protagonista è un appassionato bibliofilo, rinchiuso nel mondo ovattato della libreria in cui lavora, il cui piano inferiore è sede di una speciale gabbia vetrata, dove si conservano manoscritti di alto valore. Sarà proprio lì che lui deciderà di rinchiudere la sua vittima, colpevole di averlo sedotto, complice la duplicazione di un Io deformato, capace di succhiare il nettare della vita dall’annientamento dell’altro.

Ebbene cari lettori un libro è ancora un arnese pericoloso, può deluderti come un vecchio amante, o tradirti sul finale, o meglio sorprenderti quando meno te lo aspetti, oppure lasciarti sognare aprendo il varco dell’immaginazione, la melodia più dolce che ognuno di noi sa di poter coltivare.

All’interno del volume vi è un gradito omaggio: un poster, dove sono illustrate le copertine dei principali libri che hanno come tema centrale: le librerie. Seguendo la grafica possiamo notare come l’evoluzione delle medesime, si parte da Sei donne e un libro del 1936 per giungere a Oates del 2022, è mutato nel tempo. Le sfumature del giallo e del rosso, il magico cerchio in cui la Mondadori siglava le immagini interne, si trasformano in disegni ben più complessi, o ritratti d’autore, definendo così la linea di editoriale che contraddistingue da sempre i prodotti della letteratura di genere.

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Massimo Gatta


(Napoli, 1959) è bibliotecario dell’Università degli Studi del Molise. Studioso di editoria del Novecento, tipografia privata, bibliografia, grafica aziendale, storia della carta, storia della libreria, storia della bibliofilia e di aspetti paratestuali del libro. Nell’ambito di tali settori ha organizzato diverse mostre bibliografiche. Ha collaborato al supplemento domenicale de «Il Sole 24 Ore». Da venti anni collabora al periodico «Charta», oltre che a «La Bibliofilia», «Bibliologia. An International Journal of Bibliography, Library Science, History of Typography and the Book», «Paratesto. Rivista internazionale», «ALAI. Rivista di cultura del libro», «PreText», «Fogli. Rivista dell’Associazione Biblioteca Salita dei Frati di Lugano», «la Biblioteca di via Senato», «Utz», «Percorsi», «ImPressioni», «Colophon», «L’Esopo», «Wuz», «Cartevive», «Il Domenicale», «Leggere:Tutti», «MenSa. Culture e piaceri della tavola», «Contributi biblioteconomici». Fa parte del comitato di redazione di «ALAI. Rivista di cultura del libro», organo dell’Associazione Librai Antiquari d’Italia e della Collana “Piccola Biblioteca Umanistica”, edita da Olschki e del comitato scientifico de «la Biblioteca di Via Senato». È direttore editoriale della casa editrice Biblohaus di Macerata, specializzata in bibliografia e bibliofilia. Per l’editore Palladino di Campobasso ha diretto la Collana “DAT – Documenti d’Arte Tipografica”. È autore di circa cinquecento pubblicazioni, tra le ultime: L’Aldo degli scrittori. La figura e l’opera di Aldo Manuzio nell’immaginario narrativo (secoli XVI-XXI), (Biblohaus, 2018), Metallibri. Latta, ferraglia & bulloni nell’editoria futurista (Biblohaus, 2018), Segnalibro (Babbomorto editore 2018) e Librai, librerie et amicorum. Appunti per una bibliografia (Biblohaus, 2018), Come e perché mantenere in perfetto disordine i propri libri (FuocoFuochino, 2019).

A cura di Paola Iannelli

https://paolaiannelli.it/