Cartoline dalla fine del mondo




Recensione di Francesca Mogavero


Autore: Paolo Roversi

Editore: Marsilio

Pagine: 274

Genere: Thriller

Data pubblicazione: 18 Gennaio 2018

Diventare invisibili, sparire dalla circolazione, dai radar e dal Grande Fratello non è facile: ci vogliono metodo e “dezinformatsiya”, occorre tagliare i ponti e il cordone ombelicale, interrompere i contatti con le persone più care, bruciare l’hard disk e i ricordi, dimenticare la tecnologia e il proprio mestiere – “niente internet, niente cellulare, niente carte di credito. Un uomo degli anni Cinquanta, praticamente” – perfino cambiare aspetto, abitudini e dieta. Questo e altro per sfuggire a un nemico e a un passato doloroso.

Enrico Radeschi lo fa per otto anni: svanisce, cancella le tracce, si allontana senza pizzetto, senza Giallone e senza il fedele Buk.

Rinasce come Giorgio Andreani, vive alla giornata, scaricando birra di contrabbando e partecipando a scavi archeologici a Cipro, bevendo vodka “alla fine del mondo” e guardandosi perennemente alle spalle.

Tuttavia, se il cronista di punta non va a caccia della notizia, è la cronaca nera ad andare alla ricerca di chi la racconti e la renda meno torbida risolvendo un enigma: nella Milano dei giorni nostri l’assassino Mamba Nero miete vittime e posta la loro agonia sui social e su YouTube, taggando la questura e il Corriere con l’hashtag #morteindiretta.

Un killer che striscia a suo agio nel deep web, commercia in bitcoin, comanda legioni di malware e trojan e i cui omicidi presentano tre elementi ricorrenti: il veleno del serpente “sette passi” (il mamba nero, appunto), l’arte (non vi dirò di più!) e la multinazionale TechHackCorp.

Troppo per il solo vicequestore Loris Sebastiani, che decide di richiamare in patria meneghina “il nostro esperto”. Così Radeschi ritorna, ritrovando una città e una quotidianità sempre uguali eppure differenti: i soliti ritmi frenetici, serrande di negozi abbassate e rialzate con nomi diversi, volti invecchiati e tempra immutata, le perpetue espressioni dialettali del terribile direttore Beppe Calzolari, forse un nuovo amore con cui condividere uno scoop… e un nemico da affrontare sulla scacchiera dell’high tech, tra droni, armi segrete, mortali e ultramoderne, geniali scoperte antiche e vecchi rancori mai spenti.

Paolo Roversi costruisce un thriller carico di adrenalina e di attualità, labirintico e allo stesso tempo claustrofobico: la serpe letale si muove rapida tra chiese e musei, assume molteplici identità, morde a distanza e sibila terribilmente vicina all’orecchio. Può essere chiunque. E in fondo nessuno, nel seducente ed effimero gioco degli affari, è al sicuro e davvero innocente. Inutile nascondersi.

Paolo Roversi


Paolo Roversi Scrittore, giornalista e sceneggiatore, vive a Milano. Si è laureato in Storia contemporanea all’Università Sophia Antipolis di Nizza (Francia) con una tesi sull’occupazione italiana in Costa Azzurra durante la seconda guerra mondiale. Ha pubblicato romanzi gialli con protagonista il giornalista hacker Enrico Radeschi: Blue Tango – noir metropolitano (Stampa Alternativa), La mano sinistra del diavolo (Mursia) con cui ha vinto il Premio Camaiore di Letteratura Gialla 2007 ed è stato finalista del Premio Franco Fedeli 2007, Niente baci alla francese (Mursia), La marcia di Radeschi (Mursia), L’uomo della pianura (Mursia) e La confraternita delle ossa (Marsilio). Studioso di Charles Bukowski, alla sua opera ha dedicato la prima biografia italiana scritta con l’aiuto di Fernanda Pivano intitolata Scrivo racconti poi ci metto il sesso per vendere, una raccolta di aforismi pubblicata nel 1997 nella collana Millelire e, nel settembre 2008, Taccuino di una sbronza, romanzo ispirato alla vita dell’autore americano ma ambientato a Milano fra il 1994 e il 2008, da cui sarà tratto uno spettacolo teatrale e che è stato fra i finalisti del Premio noir meditteraneo 2008. Con Marsilio, nel 2015 ha pubblicato il dittico Città rossa, due romanzi sulla storia della criminalità milanese degli anni Settanta e Ottanta: Milano criminale e Solo il tempo di morire (premio Selezione Bancarella, premio Garfagnana in giallo). Gli altri suoi romanzi sono PesceMangiaCane (Edizioni Ambiente) e L’ira funesta (Rizzoli). I suoi libri sono tradotti in Francia, Spagna, Germania e Stati Uniti. È fondatore e direttore della rassegna dedicata al giallo e al noir NebbiaGialla Suzzara Noir Festival. Ha ideato il Milano in Bionda giallo e noir festival: prima edizione 21 giugno 2008. Collabora con quotidiani e riviste ed è autore di soggetti per serie televisive e cortometraggi. Ha scritto per Rolling Stone, Stilos e Diario e ha curato la rubrica Noir side of life sul mensile InScenaMag. Dirige MilanoNera web press, un portale dedicato interamente alla letteratura gialla.