Serie TV imperdibile: Chernobyl




A cura di Giulia Manna


Chernobyl è una miniserie televisiva statunitense e britannica, creata e scritta da Craig Mazin e diretta da Johan Renck per HBO e Sky Atlantic.

Le cinque puntate raccontano la storia del disastro di Černobyl’ a oltre 30 anni dall’accaduto, e seguono gli uomini e le donne che si sono sacrificati per salvare l’Europa da un disastro nucleare. Le vicende raccontate si basano, in buona parte, sui resoconti degli abitanti di Pryp”jat’, raccolti dalla scrittrice Premio Nobel per la letteratura Svetlana Alexievich nel suo libro Preghiera per Černobyl’, oltreché sul saggio Chernobyl 01:23:40 di Andrew Leatherbarrow.

 

Trama. 

La miniserie si concentra sulla portata devastante dell’incidente nucleare di Černobyl’ che si verificò nell’Ucraina sovietica il 26 aprile 1986, rivelando come e perché è accaduto, raccontando anche le vicende degli eroi che hanno dato il loro contributo per mitigare i danni dell’esplosione a costo della loro vita.


Personaggi Principali 

Valerij Alekseevič Legasov, interpretato da Jared Harris, doppiato da Dario Oppido.Vicedirettore dell’istituto dell’energia atomica Igor’ Vasil’evič Kurčatov e parte della squadra che risponde al Disastro di Černobyl’.

Boris Evdokimovič Ščerbina, interpretato da Stellan Skarsgård, doppiato da Ambrogio Colombo. Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e capo dell’Ufficio per il Combustibile e l’Energia. È assegnato dal Cremlino a guidare la Commissione Governativa a Černobyl’ dopo il disastro; nonostante si dimostri all’inizio piuttosto diffidente e scettico, gioca un ruolo fondamentale nel supportare le idee del professor Legasov.

Anatolij Stepanovič Djatlov, interpretato da Paul Ritter, doppiato da Franco Mannella. Assistente capo ingegnere della centrale elettrica nucleare di Černobyl’.

Ljudmila Ignatenko, interpretata da Jessie Buckley, doppiata da Barbara De Bortoli. Moglie del pompiere Vasilij Ignatenko. Fa di tutto per ricongiungersi al marito, dopo che quest’ultimo viene portato a Mosca in condizioni gravissime in seguito alle radiazioni. Grazie alla sua determinazione, riesce ad assistere Vasily fino ai suoi ultimi istanti di vita confessandogli di aspettare un bambino.

Vasilij Ivanovič Ignatenko, interpretato da Adam Nagaitis, doppiato da Marco Vivio. Vigile del fuoco venticiquenne che vive a Pryp”jat’. La notte dell’esplosione del reattore 4 della centrale nucleare, viene chiamato con i suoi colleghi a spegnere le fiamme.

Viktor Petrovič Brjuchanov, interpretato da Con O’Neill, doppiato da Pasquale Anselmo. Direttore della centrale elettrica nucleare di Černobyl’.

Nikolaj Maksimovič Fomin, interpretato da Adrian Rawlins, doppiato da Raffaele Palmieri. Capo ingegnere della centrale elettrica nucleare di Černobyl’.

Aleksandr Fëdorovič Akimov, interpretato da Sam Troughton, doppiato da Gabriele Tacchi. Supervisore di turno del gruppo notturno.

Leonid Fëdorovič Toptunov, interpretato da Robert Emms, doppiato da Stefano Broccoletti. Ingegnere capo della manutenzione del reattore.

Ulana Jurivna Khomjuk, interpretata da Emily Watson, doppiata da Chiara Colizzi. È una scienziata dell’istituto per l’energia nucleare dell’Accademia di scienze della RSS Bielorussa, che diventa membro della squadra che investiga sul disastro. Si dimostra figura chiave per aiutare Legasov a scongiurare la catastrofe e grazie alla sua intraprendenza riesce a raccogliere una serie di testimonianze all’ospedale numero 6 di Mosca, che risultano cruciali per ricostruire correttamente quanto accaduto la notte del 26 aprile 1986. Gli autori della serie, con il personaggio fittizio di Khomjuk, hanno voluto omaggiare i tanti fisici e ingegneri che collaborarono con Legasov nei mesi successivi all’incidente.

Michail Sergeevič Gorbačëv, interpretato da David Dencik, doppiato da Francesco Prando. Segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica.

Vladimir Karpovič Pikalov, interpretato da Mark Lewis Jones, doppiato da Davide Marzi. Comandante delle Forze Chimiche Sovietiche.

Aleksandr Čarkov, interpretato da Alan Williams, doppiato da Franco Zucca. Primo vicedirettore del KGB.

Andrej Glukhov, interpretato da Alex Ferns, doppiato da Stefano Alessandroni. Capo squadra dei minatori.

Nikolaj Dmitrievič Tarakanov, interpretato da Ralph Ineson, doppiato da Paolo Marchese. Comandante dei Liquidatori dell’Unione Sovietica.

Pavel Gremov, interpretato da Barry Keoghan, doppiato da Manuel Meli. Ragazzo assegnato a servire come liquidatore.

Bačo, interpretato da Fares Fares, doppiato da Roberto Draghetti. Soldato georgiano e veterano della Guerra in Afghanistan, aiuta e addestra il suo giovane compagno di tenda Pavel.

Andrej Stepašin, interpretato da Michael McElhatton, doppiato da Fabrizio Russotto. Pubblico ministero per il processo di Dyatlov, Bryukhanov e Fomin.

Ricorrenti

Vjačeslav Bražnik, interpretato da Adam Lundgren. Operatore capo delle turbine.

Viktor Proskurjakov, interpretato da Karl Davies. Apprendista al SIUR.

Žarkov, interpretato da Donald Sumpter, doppiato da Carlo Reali. Membro del comitato esecutivo di Pripyat.

Boris Stoljarčuk, interpretato da Billy Postlethwaite, doppiato da Fabrizio Bucci. Ingegnere capo del controllo dell’unità 4.

Svetlana Zinčenko, interpretata da Nadia Clifford, doppiata da Benedetta Ponticelli. Medico che cura Vasily Ignatenko e altri dalla malattia da radiazioni.

Anatoly Sitnikov, interpretato da Jamie Sives. Capo ingegnere del rettore 2.

Alexei Ananenko, interpretato da Baltasar Breki Samper. Uno dei volontari che drena l’acqua nel basamento di Chernobyl per prevenire un’esplosione.

Valeri Bezpalov, interpretato da Philip Barantini. Uno dei volontari che drena l’acqua nel basamento di Chernobyl per prevenire un’esplosione.

Boris Baranov, interpretato da Oscar Giese. Uno dei volontari che drena l’acqua nel basamento di Chernobyl per prevenire un’esplosione.

Valery Perevozčenko, interpretato da Jay Simpson. Caposquadra nella sezione reattori.

Mikhail Ščadov, interpretato da Michael Colgan. Ministro dell’Industria del Carbone dell’Unione Sovietica.

Milan Kadnikov, interpretato da Hilton McRae. Giudice che presiede il processo di Dyatlov, Bryukhanov e Fomin.

Valerij Khodemčuk, interpretato da Kieran O’Brien. Operatore delle pompe del reattore 4

Garo, interpretato da Alexej Manvelov, doppiato da Alessio Cigliano. Soldato armeno che aiuta Bačo e Pavel.

Recensione

E’ passata una settimana da quando ho finito di vedere questa docu-serie sul disastro nucleare di Chernobyl. Spesso mi capita di fermarmi a ripensare a questa vicenda che ha dell’incredibile!

E’ difficile credere che un disastro del genere sia effettivamente avvenuto e gestito con un errore dietro l’altro.

E’ una serie romanzata, quindi scorre velocemente. Non scende mai in dettagli scabrosi, anche se avrebbe potuto. Ricostruisce la storia del disastro nucleare minuto e per minuto, indagando a ritroso sui fatti e raccontandoci le vite dei diversi protagonisti. Paradossalmente è piacevole ascoltare Valerij Alekseevič Legasov, interpretato da Jared Harris, spiegarci dal punto di vista scientifico le dinamiche del disastro. Diventa tutto così chiaro!

Quando accadde ero una bambina. Avevo 5 anni e mi ricordo che non potevo toccare nulla quando andavo nei parchi, non potevo mangiare le cose crude e mi avevano tolto il latte. Adoravo immergere i biscotti nel latte fresco  non mi capivo perché non potevo più farlo!

Però a parte quel periodo, su Chernobyl è calato il sipario. Non conveniva parlarne e non solo per l’URSS, ma anche da noi. Ogni qualche studio tirava in ballo Chernobyl in merito all’aumento dei tumori o altri studi, ma poco e niente. Qualche tempo fa vidi un documentario: “Dark Tourist” dove in un episodio un giornalista, munito di un apposito apparecchio per misurare la radioattività, ripercorre i luoghi dei vari disastri. In diversi casi, il valore riscontrato era molto diverso da quello dichiarato dalle autorità.

Tutta politica. La vera causa di ogni male. Basti pensare che ancora oggi, per le fonti ufficiali, il disastro di Chernobyl ha avuto solo 31 vittime.

Lascia molto perplessi anche perché, nonostante questo gravissimo errore ci costi tutt’ora, è cambiato poco e nulla. Il rispetto dell’ambiente è un tempo “costoso” per i governi. Gli scienziati non vengono ascoltati, i politici continuano con i loro sotterfugi, gli interessi economici prevalgono su tutto e  troppo spesso, si vedono capi incompetenti ad occupare i posti che contano solo per la loro obbedienza.

Con lo stesso entusiasmo che ha colpito me, Chernobyl è stata molto apprezzata anche dal pubblico internazionale. Negli Stati Uniti la trasmissione su HBO è stata vista da 12 milioni di spettatori, diventando la miniserie più vista del canale dal 2001. In Italia la messa in onda della serie su Sky Atlantic ha ottenuto un ascolto complessivo di 550 mila spettatori, risultando il miglior debutto per una serie di Sky; il successivo debutto in chiaro su LA7 ha totalizzato 1 milione e 300 mila spettatori circa, segnando il migliore risultato per una serie nella storia del canale.

Chernobyl ha ricevuto anche il plauso generale della critica. La serie ha ottenuto 42 premi, tra cui 10 Emmy, 2 Golden Globe e 1 Grammy, oltre a 46 candidature. Il quotidiano britannico Guardian l’ha inoltre classificata al terzo posto tra le migliori serie del 2019.

La miniserie è stata generalmente molto ben accolta anche in Russia. Vladimir Medinsky, ministro russo della cultura, l’ha elogiata dichiarando che: «è stata girata magistralmente, con grande rispetto per la gente comune».

Ciò nonostante, è stata in parte criticata da alcuni media filo-governativi, nello specifico per avere sminuito l’operato e gli atti eroici dei liquidatori sovietici.

Fatevi una vostra opinione, guardatela!

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