Chiodi




Chi fa le cose per rabbia non ha paura

 Sinossi. Marco frequenta le medie e non ha mai conosciuto suo padre. È un ragazzino chiuso e molto solo che si sente brutto e incapace di fare qualsiasi cosa: anche per questo, forse, i suoi compagni lo deridono. Giorno dopo giorno, Marco cova dentro di sé una rabbia crescente che sfoga prendendosela con un Pinocchio di legno lasciatogli dal padre e scontrandosi spesso con sua madre, da cui si sente incompreso. Quando in classe lo sfidano a entrare di notte nel cimitero del paese per il tradizionale rito di passaggio che spetta a tutti i ragazzini del luogo, Marco non esita ad accettare la provocazione pur di dimostrare che anche lui appartiene al gruppo. Anche il burbero custode del cimitero conduce una vita isolata: è un uomo di mezza età, misterioso, che vive con la sola compagnia del suo cane meditando in continuazione su un errore del passato che lo tormenta da anni. Quando il macabro gioco ideato dai ragazzi non va come previsto, la vita di Marco e quella del custode si scontreranno fatalmente, finché i segreti più oscuri di ognuno non verranno alla luce in un crescendo spaventoso che porterà a un finale dai risvolti inaspettati. Chiodi è un romanzo di formazione insolito e potente, un ritratto lucido dell’adolescenza che non teme di mostrarne anche gli aspetti più cupi e drammatici, dalla solitudine al bullismo. Ma è soprattutto una storia sulla difficoltà di accettare se stessi e sull’importanza di imparare dai propri errori, anche dai più gravi, per poter andare avanti, migliorarsi e superare le proprie paure.

«Devi circondarti solo di persone perbene». 
«Non posso. Sarei solo». 
«Essere soli non è male. Essere circondato dalle persone sbagliate è molto peggio».

 CHIODI

A stare dalla parte dei forti

non sempre si vince  

di Antonio Schiena

Fazi Editore 2024

Narrativa, pag.177

 Recensione di Gabriel Uccheddu

’Si dice che il contrario dell’amore sia l’indifferenza e che odio e amore siano in realtà molto simili, ma anche questa è una stupidaggine. Se l’amore ti salva, l’odio ti consuma. E io ho odiato tutto, sono roba consumata.’’  

Antonio Schiena – Chiodi  

Ho finito di leggere questo libro in tre ore. Centottanta minuti di distaccamento dalla realtà effettuale della vita per immergermi nella storia di ‘Chiodi’. 

Marco Torre è tutti noi, tutti i ragazzi che alla mattina si alzano dal letto e prendendo l’autobus che li porterà a scuola vorrebbero stare da tutt’altra parte. Marco Torre è tutte quelle persone che combattono ogni giorno contro il demone del bullismo, mostro ancora troppo invisibile all’occhio delle persone, per fortuna, non di tutti. Scrivere di questo libro è molto difficile ma tenterò di far arrivare a voi lettori tutte le emozioni che ho provato, riassumendovele: Rabbia, Dolore, Gioia e Felicità.  

‘Chiodi’ parte come una sorta di romanzo misterioso dove ci sono due protagonisti: un bambino e un custode di un cimitero, apparentemente personaggi destinati a non incrociarsi mai, ma quando accadrà (e sarà inevitabile) saranno davvero tanti i segreti che usciranno fuori sul conto di queste due figure.

Un romanzo che non è solo mistero ma un vero e proprio romanzo di formazione. Quello che l’autore scrive è una storia a tinte molto forti, a tratti, ma comunque un romanzo che va digerito.

Letta l’ultima pagina è inevitabile restare fermi nella posizione in cui si stava leggendo il libro e cercare di fermare le lacrime sarà molto difficile, quasi impossibile.

Una sfida dell’animo. Leggere ‘Chiodi’, è una sfida. Significa tornare indietro tra i banchi di scuola e sorridere finalmente a quel bullo che terrorizzava e denigrava. Fare i conti con il passato non è semplice, ma è la sfida che il lettore deve superare: prendere per mano il proprio Marco Torre interiore e condurlo in un luogo di rinascita. Questo romanzo è un inno alla lotta interiore dei propri demoni, alla vita, ai minuti buttati al vento per colpa di qualcuno che non comprende la ricchezza di accogliere tra le braccia il prossimo, un viaggio oscuro alla ricerca di un segreto terribile.  

Il romanzo è articolato in vari capitoli, divisi in due punti di vista: quello del bambino e quello del custode. Lo stile di scrittura è scorrevole, mai stucchevole e sempre diretto. A volte molto diretto. La storia è costruita in modo impeccabile e la costruzione della suspense si alimenta piano, perciò, il lettore godrà di una storia in cui il finale si svelerà lentamente e senza nessuna forzatura. ‘Chiodi’ è un puzzle. Ogni pezzo mancante troverà la sua posizione alla fine. 

La storia per quanto è bella è forse troppo corta, unica ‘nota negativa’ che riesco a trovare.

Fazi Editore ha davvero scovato un grande gioiello della letteratura moderna.

Consiglierei la lettura nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, forse si levigherebbero gli animi di molti studenti che credono di essere i più forti ma in realtà si bevono la più grande menzogna inventata dagli uomini: stare dalla parte dei più forti.

Non sempre si vince, a volte, come nel caso di uno dei personaggi di ‘chiodi’ si perde. 

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Antonio Schiena


Nato nel 1990 a San Marco in Lamis, in provincia di Foggia, vive a Roma da anni. Ha pubblicato diversi romanzi con Watson Edizioni, tra cui Non contate su di me con il quale, nel 2018, ha vinto il premio Leggo QuINDI Sono. Attualmente lavora come social media manager in ambito sportivo e editoriale. Molto attivo sui social con lo pseudonimo di @antipatiagratuita, i suoi profili sono seguiti da oltre cinquecentomila persone. 

A cura di Gabriele Uccheddu 

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