Codice 612 




Chi ha ucciso il Piccolo Principe?

di Michel Bussi

E/O 2023

Alberto Bracci Testasecca (Traduttore)

Thriller, pag.192

Sinossi. Il Piccolo Principe e il suo autore, Antoine de Saint-Exupéry, sono accomunati dal mistero della loro scomparsa: quella dello scrittore-aviatore morto in guerra in circostanze mai ben chiarite, tanto che nel tempo si è ipotizzato che fosse vivo e vegeto da qualche parte, e quella del personaggio che, morso da un serpente velenoso alla fine del racconto, lascia il lettore incerto sulla sua vera sorte. Toccherà a due investigatori fare luce su quello che ha tutta l’aria di essere un enigma la cui soluzione è stata dissimulata dallo stesso Saint-Exupéry nel testo: Andie, giovane detective alle prime armi appassionata del “Piccolo Principe”, e Neven, ex aviatore e meccanico di aeroplani, che del famoso libro sa poco o niente. Incaricati da un eccentrico miliardario, percorreranno insieme il mondo alla ricerca di indizi confrontandosi con i membri dell’occulto Club 612, un’associazione segreta che raduna i massimi esperti del “Piccolo Principe”. Il loro avventuroso viaggio, in cui non mancano la volpe, la rosa e il serpente, è analogo a quello del “Piccolo Principe”, con la differenza che, invece di visitare i vari asteroidi, i nostri eroi si spostano da un’isola all’altra. Andranno così sull’isola dell’uomo d’affari, su quella del re, della vanitosa, del bevitore, del lampionaio, del geografo…


Recensione di Antonella Bagorda


Facciamoci tornare alla mente lo scrittore Bussi che tutti conosciamo e dimentichiamolo. Ritroviamo, in questo breve romanzo, la sua solita precisione, il suo essere minuzioso, la sua ossessione per i dettagli, la narrazione lucida, consapevole e lineare, tutti ingredienti che siamo abituati a riconoscere quando si tratta dei suoi scritti. Ma questa volta Bussi ha utilizzato i suoi ingredienti per sfornare un giallo originale e inaspettato.

Bussi si impossessa de Il Piccolo Principe (o Il Piccolo Principe si impossessa di lui), uno dei libri più venduti e più tradotti al mondo, e gli fa un’autopsia approfondita della durata di svariati anni, senza tralasciare nulla. Nemmeno una parola, nemmeno un sottotesto, nemmeno una frase che potrebbe nascondere significati ben più profondi di quelli che si possono cogliere a una prima lettura. E dopo questa autopsia, decide di scrivere questa analisi dettagliata creando due linee parallele su cui viaggiano la scomparsa del Piccolo Principe e quella del suo autore, Antoine de Saint-Exupéry. Riuscirà Bussi, con questo folle esperimento, a far incontrare queste parallele dando una soluzione a un mistero irrisolto da troppi anni?

Ma andiamo con ordine.

Antoine de Saint-Exupéry era un aviatore oltre che uno scrittore, e una mattina del 1943 parte dalle coste della Corsica a bordo del suo aereo per quella che, causa l’età, sarà la sua ultima missione, notizia annunciatagli pochissimo tempo prima della partenza. Il compito è quello di raggiungere Grenoble, dove però non arriverà mai. In tutti questi anni si è parlato di ritrovamenti di parti del suo aereo, di avvistamenti, di oggetti personali recuperati dal fondo del mare, qualcuno dichiara di averlo visto pilotare in una determinata zona, qualcun altro dichiara di aver colpito il suo aereo, la soluzione più concreta è che sia precipitato morendo intrappolato nel suo mezzo, ma tutto resta senza una risposta perché il corpo non è mai stato trovato, e senza corpo non si possono trarre conclusioni. 

Saint-Exupéry ha però lasciato svariati indizi a cui potersi aggrappare per trovare delle piste da seguire e avanzare ipotesi. Ci sono lettere scritte prima dell’ultimo volo, lettere ricevute dal destinatario un anno dopo la sua presunta morte, testimonianze di compagne, amanti, amici… A tutto questo si aggiungono le parole che ha lasciato nei suoi libri, soprattutto ne Il Piccolo Principe, che sembrano voler celare una sorta di testamento o, forse, la soluzione a questo caso irrisolto di cui si parla da ormai più di cinquant’anni.

Ma veniamo a Codice 612 – Chi ha ucciso il Piccolo Principe?, il romanzo in questione.

Abbiamo due protagonisti: una giovane stagista detective, Ondine per gli amici Andie, ossessionata dal Piccolo Principe tanto da essere in contatto con moltissimi fan di tutto il mondo, giovane, dalla statura minuta e dai capelli corti e rossi, che avrà il compito di mettere insieme pezzi importanti sul caso grazie ai racconti di cui verrà a conoscenza durante il viaggio; e Neven, un meccanico d’aerei nonché aviatore mancato, che ricorda del libro quello che più o meno ricorda chiunque lo abbia letto una o due volte, e che ha il compito di pilotare un jet privato per scortare Andie qua e là per il mondo.

I due vengono contattati da Oko Dòlo, un bizzarro miliardario che offre loro una grossa somma di denaro in cambio della risoluzione di un mistero per cui non riesce a darsi pace da anni: quello della morte di Saint-Exupéry e del Piccolo Principe. L’uomo lascia ai due protagonisti una lista di cinque nomi e quattro indirizzi, ognuno su un’isola diversa. 

Vi siete accorti anche voi di quanti punti in comune ci sono già col Piccolo Principe?

Insomma, Andie e Neven partono alla volta delle destinazioni scritte sulla lista e si ritrovano a confrontarsi con i membri del club segreto 612, che negli anni ha radunato i più grandi esperti de Il Piccolo Principe. Avremo a che fare con una o più rose, con uno o più serpenti, con l’uomo d’affari, col bevitore, col lampionaio, con il re solitario. Col geografo. E sarà divertente riconoscere chi rappresenta chi, isola dopo isola, come fossero asteroide dopo asteroide.

Non posso dilungarmi oltre se no rischio di scrivere più pagine di quante ne contenga il libro.

Si tratta di un giallo, questo dev’essere chiaro, e le indagini devono portare a una risposta alla seguente domanda: qual è stata la vera fine di Saint-Exupéry e del Piccolo Principe?

Un aviatore che viene dichiarato morto durante il suo ultimo volo e il cui corpo non verrà mai ritrovato. Un Piccolo Principe che si fa mordere da un serpente velenoso perché il suo corpo è troppo pesante per poter essere riportato sul suo pianeta.

Sembrerò morto e non sarà vero…”

dice il Piccolo Principe nel libro omonimo.

Cosa ci ha nascosto Saint-Exupéry tra le pagine di quello che sarebbe dovuto essere un libro per bambini?

Chi ha già letto e amato Il Piccolo Principe non riuscirà a staccare gli occhi dalle pagine di questo nuovo esperimento di Bussi; anche perché ricordiamoci che tutti gli indizi, le lettere, i ritrovamenti di parti dell’aereo, i cambiamenti apportati alla versione stampata rispetto al manoscritto dell’autore sono reali. E chi non ha mai letto Il Piccolo Principe? Vi sfido a non farvi venir voglia di leggerlo appena terminata l’ultima pagina di questo romanzo.

Parliamo pur sempre di uno dei libri più venduti al mondo. Dunque cosa state aspettando?

Un ringraziamento particolare al traduttore, Alberto Bracci Testasecca, una garanzia ormai. Il suo non è stato per niente un compito facile ma lui ne è venuto fuori in modo impeccabile, come sempre del resto.

Buona lettura a voi.

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Michel Bussi


nato il 29 aprile 1965 a Louviers, nell’Alta Normandia dove ha ambientato molti dei suoi libri, è il secondo giallista francese in quanto a copie vendute. Insegnante di geografia politica all’Università di Rouen e direttore di ricerca al Centre national de la recherche scientifique, a partire dal suo esordio nella narrativa nel 2006 ha scritto più di dieci romanzi appartenenti alla categoria del giallo e del poliziesco. Nel 2011 la sua opera Ninfee nere si è aggiudicata, oltre al Premio Michel Lebrun, il Grand Prix Gustave Flaubert, il Prix polar méditerranéen, il Prix des lecteurs du festival Polar de Cognac e il Prix Goutte de Sang d’encre de Vienne.