Codice Nomad




Recensione di Loredana Cescutti


Autore: James Swallow

Traduzione: Tullio Dobner

Editore: Newton Compton editori s.r.l.

Genere: Thriller

Pagine: 479 p., R.

Anno di pubblicazione: 2017

Sinossi. Marc Dane è un agente speciale dei servizi segreti britannici che lavora come tecnico dietro lo schermo di un computer. La sua squadra ha una missione delicata, cui è stato dato il nome in codice di “Nomad”: presso il porto di Dunkerque, i suoi compagni tengono d’occhio una nave, al cui interno è nascosta un’arma micidiale. Il passo successivo è salire su quella nave, scovare l’obiettivo, sottrarlo dalle mani di gente pericolosa e tornare sani e salvi a terra. Ma in un istante tutto cambia. Un’esplosione investe il gruppo dell’operazione Nomad. Nello stesso momento, a molte miglia di distanza da lì, un’altra bomba scoppia a Barcellona, distruggendo una stazione della polizia. Dane, unico sopravvissuto della sua squadra, viene accusato di essere un traditore. Inizierà per lui una corsa contro il tempo e in giro per il mondo per provare la sua innocenza e soprattutto per fermare i responsabili di quelle stragi prima che entrino di nuovo in azione…

Recensione

“Non è facile mettere fine alla vita di qualcuno a sangue freddo. Si paga un prezzo più alto di quanto si possa credere: mettere sul piatto della bilancia una vita contro un’altra vita, l’opportunità di porre fine a quella di una persona per salvare quella di altre.”

Marc Dane da quasi due anni lavora nell’OpTeam Sette, nome in codice “Nomad”, una delle dieci unità di pronto intervento sotto l’egida dell’intelligence britannica” (MI6), la squadra che c’è ma che non esiste.

Pur avendo un passato da operativo nella Royal Navy, dopo essere stato reclutato dai servizi segreti e successivamente all’intensivo addestramento per il nuovo lavoro, al momento di scegliere fra operare sul campo o occuparsi della logistica, Dane decide di restare davanti a un computer (attività nella quale non è secondo a nessuno). Il motivo è dato semplicemente dalla paura di dover nuovamente rischiare in prima linea.

Una squadra, quattro agenti sul campo in prima linea, tre agenti al riparo davanti a un monitor per coordinare le operazioni: pochi minuti, un’esplosione che causerà una modifica irreversibile nella vita di queste persone: sei agenti morti e un unico superstite!

Leggere un libro è come ascoltare della musica. Altresì, ogni scrittore ha un proprio stile come ogni musicista ha il suo.

Talvolta approcciarsi a un nuovo autore comporta una difficoltà iniziale nell’entrare in sintonia con il suo modo di raccontare, perché magari in quel momento non siamo ricettivi per un determinato libro, oppure perché siamo rimasti con la testa ancora a una storia precedente, magari perché siamo stanchi… Potrei continuare ad avanzare ipotesi all’infinito.

Questa volta è ciò che ho provato io durante la lettura delle prime pagine. Leggevo ma non capivo, leggevo ma non riuscivo a individuare il tempo giusto.

Dal momento in cui sono entrata in empatia con lo stile di Swallow e quando ho riconosciuto il ritmo che mi ha permesso di entrare nella storia, proseguire è stato un piacere e il libro ha preso il volo.

Marc Dane, all’improvviso, si ritrova braccato dall’MI6, dall’MI5 e addirittura da una società privata che svolge “attività benefiche” nel mondo, perché fondamentalmente tutti lo ritengono colpevole di quanto accaduto e, peggio ancora, lo ritengono un TRADITORE.

Apparentemente nessuno si ferma a pensare che forse, rianalizzando i fatti, raccogliendo prove, indagando in modo più scrupoloso si potrebbe arrivare ad altre possibilità… O forse questa distrazione è intenzionale?

Marc si ritroverà solo contro il sistema.

Ma come detto prima lui è un ottimo tecnico informatico e grazie a questo, oltre alla sua ferma intenzione di rimanere vivo, inizierà a svolgere una sua indagine personale che lo metterà di fronte ad altri scenari che, se si concretizzassero, potrebbero essere la fine per l’umanità.

Per mantenersi in “salute” però, dovrà sempre muoversi nell’ombra e tenere a mente un consiglio datogli da un’amica: “Non ti fidare di nessuno.”

Consapevole del fatto che a ogni sbaglio la posta in gioco potrebbe aumentare in modo drasticamente negativo sia per il protagonista che per milioni di incolpevoli nel mondo, Marc dovrà iniziare a correre metaforicamente con le mani sulla sua tastiera alla ricerca di informazioni nel web e, in modo più concreto, sarà costretto ad andare in giro per il mondo per scovare tracce e per difendersi.

Era tanto che non leggevo un libro d’azione che parlava di spie, anzi era da quando avevo letto anni fa “Pilgrim” di Terry Hayes che non provavo tanta soddisfazione. Leggere rimanendo sulle spine, perché a ogni pagina ti rendi conto che stai facendo un passo avanti verso la verità, per poi passare alla successiva e, di punto in bianco, ritrovarti indietro di quattro passi, come nel gioco dell’oca o meglio, come in un gioco di spie.

Essere in ansia per le sorti di Marc Dane che sembra addirittura imbranato in alcune occasioni per le scelte fatte, ma poi, leggendo, scoprire come l’istinto di sopravvivenza ha la meglio e osservare come lui inizia a imparare, a riflettere e a giocare d’astuzia per arrivare alla conclusione della storia con un obiettivo ben preciso: giungere alla verità vivo.

Come detto, la storia decolla, la velocità del libro va di pari passo con quanto accade nei diversi capitoli e gli argomenti trattati, pur essendo frutto della fantasia dell’autore, in qualche modo aprono la strada a scenari che mi auguro rimangano solamente mera immaginazione.

Il finale poi (magari sarà una mia errata convinzione), non sembra così definitivo bensì lascia aperte alcune situazioni che, con ogni probabilità, verranno riprese successivamente.

Ovviamente io, un po’ perché sono curiosa di natura e voglio verificare quanto scritto un attimo fa, un po’ perché mi è piaciuta molto quest’avventura, ho già il nuovo libro pubblicato quest’anno (“Missione vendetta”) che mi attende nel kobo, e sarà sicuramente la mia prossima scelta.

James Swallow


James Swallow. È un autore e sceneggiatore britannico. Ha scritto romanzi brevi, racconti e numerosi pezzi destinati alla radio. Ha collaborato ad alcune serie TV di successo mondiale, tra cui Star Trek, Doctor Who, Stargate. Nel 2013 ha ottenuto una nomination dalla British Academy of Film and Television Arts (BAFTA). Dopo l’incredibile successo di Codice Nomad, già pubblicato in Italia dalla Newton Compton, Missione vendetta è il secondo libro sulle avventure di Marc Dane. Vive e lavora a Londra.

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