Colpo di spugna




Recensione di Salvatore Argiolas


Autore: Jim Thompson

Traduzione: Anna Martini

Editore: HarperCollins Italia

Genere: Noir

Pagine: 288

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. È pressoché inevitabile che un uomo che se la fa con due donne – la moglie e la migliore amica della moglie – prima o poi finisca nei guai. Ma se le donne in questione sono addirittura tre, il destino di quell’uomo è quasi segnato. Nella sonnacchiosa Potts County, Texas, dove non succede mai nulla, lo sceriffo Nick Corey trova il modo di rendere meno noiosa la quotidianità. In fondo, non è tutta colpa sua, considerata la petulante moglie che, oltre a minacciarlo costantemente di svelare particolari piccanti del loro ménage e di far naufragare le sue possibilità di ottenere un altro mandato, lo costringe ad avere tra i piedi suo fratello, un ragazzo non a posto con la testa. Ma ci vuole ben altro per dissuadere Nick Corey dai suoi propositi: sarà pur vero che il paese è piccolo (appena 1280 anime) e la gente mormora, però nessuno ha ancora messo in discussione la sua capacità di mantenere l’ordine, come scoprono a loro spese un paio di malcapitati. Colpo di spugna, uno dei romanzi più riusciti di Jim Thompson, pubblicato per la prima volta nel 1964 col titolo Pop. 1280, è il ritratto impietoso di una comunità piccola dove dominano perbenismo e gusto per l’intrigo. Il trionfo del sarcasmo noir di Jim Thompson, da cui è stato tratto un famoso film di Bertrand Tavernier, mentre è in lavorazione una nuova ritrasposizione cinematografica, diretta da Yorgos Lanthimos, regista di The Lobster e La Favorita.

Recensione

Colpo di spugna” è, assieme a “L’assassino che è in me” uno dei migliori e più famosi noir di Jim Thompson. I due romanzi hanno come protagonisti due sceriffi rispettivamente Nick Corey e Lou Ford che evocano figure familiari a Thompson, che era figlio proprio di uno sceriffo e trivellatore di petrolio e questi personaggi sono frequenti nei suoi noir. A chi gli faceva notare che i suoi libri presentavano spesso storie e situzioni simili Jim Thompson rispondeva che “c’è una sola trama, le cose non sono come sembrano”.

I due libri citati sembrano avere una situazione comune ma se “L’assassino che è in me” presenta una temperatura emotiva che vira presto verso il nero più cupo mentre “Colpo di spugna” rimane a metà strada tra commedia e tragedia, riportando alla memoria un personaggio fondamentale dell’hard boiled come il Continental Op protagonista di “Piombo e sangue” di Dashiell Hammett ma se questi ha tratti che ricordano l’Arlecchino servitore di due padroni”, lo sceriffo Nick Coreyricorda più una figura fondamentale della commedia dell’arte come lo zanni, che vanta radici ancora più antiche, risalendo ad un personaggio del teatro greco antico per poi arrivare ad ispirare proprio la maschera di Arlecchino.

Lo zanni è legato alla terra ed ha comportamenti grevi e volgari, avendo come istinti principali quelli del sesso e della fame che lo portano spesso ad essere aggressivo e facile all’ira diventando spesso manesco anche con le donne.

Ma se lo zanni usa come arma un bastone Nick Corey ha a disposizione pistole e fucili, sa come usarli ed è più letale ma per il resto sono figure perfettamente sovrapponibili.

In cerca di una rielezione nel paesino di Pottsville che conta solo 1280 abitanti (“Pop. 1280” è il suo titolo originale utilizzato icasticamente per dare proprio l’idea di un posto squallido e desolato) Nick Corey tenta di ingraziarsi i concittadini che non lo amano e in quest’ottica mette in piedi un progetto folle e scellerato cercando di far fuori i suoi nemici e nel contempo dimostrando vitalità e professionalità.

Presentandosi come uomo mediocre e poco sveglio riesce a imbastire un piano che dovrebbe portarlo alla rielezione e godere contemporaneamente delle attenzioni della moglie, di una sua amica e dell’amante.

Non sei un bifolco, Nick” gli dice l’amante” “Perché parli come se lo fossi?” “Abitudine, credo” risponde lui” Sono rimasto preso nel tran tran. La lingua e la grammatica, credo, sono come un sacco di altre cose. Uno non le usa, non trova che servano davvero a qualcosa, e ben presto ci perde il gusto.”

Colpo di spugna” riesce a unire la commedia nera, con spunti veramente esilaranti con il noir più tenebroso e dipinge in maniera eccellente un ambiente gretto, infantile dove non esiste e non è concepibile Dio, anche se tutti si professano religiosi al limite del fanatismo.

Rabbrividii, pensando a quanto è stato meraviglioso il nostro Creatore a sistemare nel mondo cose tanto spaventose, così che una cosa come l’omicidio, al confronto, non sembrava affatto brutta” ragiona lo sceriffo assassino e in controluce si notano le convinzioni politiche di Jim Thompson che fu esponente del partito comunista americano e che vengono alla luce diverse volte: “C’erano le ragazzine indifese che piangevano quando i loro papà gli strusciavano nel letto. C’erano gli uomini che picchiavano le loro mogli, le donne che gridavano chiedendo pietà (…) C’erano le facce sfatte, sbiancate dai vermi e chiazzate dallo scorbuto. C’era la minaccia dell’inedia, la sazietà mai raggiunta, i debiti sempre superiori ai crediti. C’erano i pensieri: come-faremo-a-mangiare, come- faremo-a-dormire, come-ci-copriremo-il povero-culo-nudo. Il genere di pensieri che, quando non hai altro che quelli, be’, staresti meglio se fossi morto.”

Qui si vede la grandezza di Jim Thompson che ha vissuto quello che racconta, la vita senza prospettive e i vicoli ciechi e sordidi che l’esistenza pone davanti e dove nessuno può aiutarti.

Nei suoi romanzi ha denunciato gli orrori della psiche umana deformata dalle strutture sociali come lo Stato, la Chiesa e la famiglia che pongono l’individuo in un una prigione carica di ossessioni.

Di lui Stephen King scrisse

Prima di Ginsberg, prima di Marlon Brando, prima di Yossarian in “Comma 22”, questo anonimo e piccolo romanziere dell’Oklahoma dai capelli rossi catturò lo spirito del suo tempo e lo spirito della seconda metà del XX secolo: vuoto, una sensazione di spreco nella terra dell’abbondanza, di disagio nel conformismo, di alienazione in quella che, sulla scia della Seconda Guerra Mondiale, avrebbe dovuto essere una generazione all’insegna della fratellanza”

e penso che non si potrebbe presentare meglio la posizione di Jim Thompson nella letteratura americana, uno dei pochi scrittori che riesce a scavare in profondità nel tessuto connettivo per portare in superficie la distopia e le disuguaglianze che pervadono la società statunitense.

 

 

Jim Thompson


è nato ad Anadarko, in Oklahoma. Ha cominciato a scrivere romanzi molto giovane, vendendo il suo primo racconto a True Detective quando aveva solo 14 anni. Ha scritto ventinove romanzi e ha cosceneggiato Rapina a mano armata e Orizzonti di gloria, capolavori di Stanley Kubrick. Da molti suoi romanzi sono stati tratti dei film, sia negli Stati Uniti che in Europa. È morto in miseria a Hollywood nel 1977.

 

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