Le indagini delle Donne
del Club Omicidi
James Patterson e Maxine Paetro
DETTAGLI:
Traduttore: Annamaria Biavasco e Valentina Guani
Editore: Longanesi
Genere: thriller Poliziesco
Pagine: 389
Anno edizione: 2024
Sinossi. Sono le 17.30 di un anonimo lunedì quando una donna in preda al panico fa irruzione nell’ufficio di Cindy Thomas, giornalista investigativa del San Francisco Chronicle, supplicandola di indagare sulla scomparsa di sua figlia Tara e della nipotina Lorrie. La donna non ha alcun dubbio: accusa il marito della figlia, un uomo violento, non solo di averle fatte sparire ma addirittura di averle uccise. Ma non ha prove che possano dimostrarne la colpevolezza. La disperazione della donna convince Cindy a passare il caso all’amica Lindsay Boxer, sergente della polizia di San Francisco. Agli occhi di Lindsay, la vicenda appare in un primo momento come un tragico episodio di violenza domestica, e anche i suoi sospetti ricadono sul marito. Eppure, qualcosa non torna… L’uomo nega con ostinazione qualsiasi coinvolgimento, e racconta agli investigatori un’altra storia: sua moglie era una donna ribelle e inquieta, che in passato era scappata altre volte. Che si tratti anche adesso di una sparizione volontaria? Nella mente di Lindsay si insinua il dubbio che la vicenda sia ben più complessa, e il ritrovamento del corpo della piccola Lorrie non fa che accelerare gli eventi. Il caso assume dimensioni sempre più ampie e le donne del Club Omicidi dovranno unire le forze per districare un’inquietante ragnatela di bugie.
Recensione Silvana Meloni
Non è il primo libro della serie del Women’s Murder Club che leggo, anche se non posso dire di averli letti tutti e ventuno. James Patterson e Maxine Paetro mi divertono molto e questa è una tra le serie poliziesche americane che preferisco.
Negli anni, le protagoniste, tre amiche che esercitano nel settore giudiziario e una giornalista di nera, sono maturate nella loro vita personale e nell’affrontare il loro lavoro sempre complesso, sia dal punto di vista pratico che emotivo. In quest’ultima avventura, la giornalista Cindy Thomas è diventata una scrittrice di best sellers true crime, mentre convive con il poliziotto Rich Conklin, braccio destro della sua amica Lindsay Boxer, ormai madre sposata con Joe; Yuky Castellano è un’avvocata affermata dello staff dell’ufficio del Procuratore di San Francisco, anche lei felicemente sposata con Brady, dirigente della divisione Omicidi e capo di Lindsay; la quarta del gruppo, Claire, medico legale, è appena rientrata al lavoro dopo una complessa operazione al polmone.
Ritroviamo dunque le nostre amiche alle prese con un caso che le coinvolge parecchio dal punto di vista emotivo, giacché le vittime sono giovani donne e una bambina di neanche due anni. Il caso, pagina dopo pagina, prende corpo in maniera sempre più devastante e le conduce all’interno di un labirinto in cui sarà difficile, e non indolore, trovare l’uscita.
Il thriller è avvincente e mi ha coinvolto tanto, rendendo difficile abbandonare la lettura fino alla conquista dell’ultima pagina.
Se dovessimo chiederci la ragione del successo di Patterson, in questo caso con la coautrice Paetro, la risposta sarebbe, a mio avviso, nella capacità che la loro penna ha di trascinarci nel pathos dell’avventura, facendoci sentire vicine alle protagoniste che, con la loro amicizia e le loro storie personali, sono ormai diventate anche nostre care amiche, nella splendida coralità in cui gli autori ci coinvolgono.
Senza nulla togliere, naturalmente, alla trama complessa, all’interagire di tutti i numerosi personaggi, e alla maestria nella gestione dei colpi di scena.
Una cosa, in particolare, mi rende così piacevole la compagnia di queste protagoniste e la lettura delle loro avventure: siamo abituati a personaggi che hanno nel cuore un “fatal flow”, una malasorte fatale che li rende bravissimi investigatori ma umanamente incapaci di portare avanti una qualsiasi relazione serena, amicale o amorosa. Certo, non possiamo dimenticare che questo è un cliché del genere giallo e poliziesco, dal quale allontanarsi è pericoloso. Tuttavia, se si è grandi professionisti, saper sottrarre i propri personaggi a questa comune sorte disgraziata è piacevole e salvifico per il lettore, malgrado la drammaticità nella quale ci immergiamo leggendo le storie nere. I personaggi femminili, protagoniste di questa serie, si distinguono per la capacità di mantenere rapporti amicali saldi, nonostante il percorso di crescita di ciascuna che comunque è presente nello sviluppo di ogni avventura.
A chi non ha mai letto di loro, suggerisco questo e i precedenti romanzi; per chi le conosce e già le apprezza, consiglio questo ventunesimo capitolo per la drammaticità della storia noir raccontata.
Acquista su Amazon.it:
James Patterson
Maxine Paetro
James Patterson è il narratore più popolare del nostro tempo. È il creatore di personaggi e serie indimenticabili, tra cui Alex Cross, Women’s Murder Club, Jane Smith e Maximum Ride, e di storie vere mozzafiato sui Kennedy, John Lennon e Tiger Woods, così come sui nostri eroi militari, la polizia agenti e infermieri del pronto soccorso. È stato coautore dei romanzi più venduti con Bill Clinton e Dolly Parton, ha raccontato la storia della sua vita in “James Patterson di James Patterson” e ha ricevuto un Edgar Award, dieci Emmy Awards, il Literarian Award dalla National Book Foundation e la Medaglia Nazionale delle Scienze Umanistiche.
Maxine Paetro (19 aprile 1946) è una scrittrice e dirigente d’azienda statunitense, che ha pubblicato fin dal 1979. La Paetro ha collaborato con l’autore James Patterson alla serie di romanzi del Women’s Murder Club (Le donne del club omicidi), e altri romanzi indipendenti. La collaborazione è iniziata dal 2005 con il quarto libro della serie (4 luglio). In un’intervista Maxine Paetro spiega che lei e Patterson (che avevano anche lavorato nella pubblicità prima di diventare una scrittrice a tempo pieno) si conoscevano dagli anni ’70. Secondo il quotidiano britannico The Sunday Times, tra gli autori con il maggior numero di titoli al primo posto nella classifica dei bestseller del Sunday Times negli ultimi quarant’anni, è al 16º posto.
A cura di Silvana Meloni
