Recensione di Barbara Aversa Pacifico
Autore: Dario La Rosa
Editore: Bookabook
Genere: Narrativa/ Giallo
Pagine: 219
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Iachìno Bavetta è un giornalista di satira. Ha appena fondato la rivista Ulapino, quando una morte improvvisa colpisce proprio il proprietario del mezzo a tre ruote avuto in prestito per lanciare la pubblicazione. Con il compare Gerlando, Iachìno si trova quindi invischiato in un intrigo da risolvere. In mezzo ci sono i profumi di Palermo, dei vicoli e del mare, uniti alle gustose ricette che ama preparare alla sua donna, Carmela, e ai suoi due figli. Dalle strade di Palermo alle limpide acque di Favignana per una pasta coi ricci e un nuovo caso da risolvere il passo è breve, sino ad arrivare a un borgo di montagna in cui volano i grifoni e si produce una salsiccia al pepe rosa.
Con il suo fidato bassotto Arturo, un pizzico di fortuna e tanta ironia Iachìno cerca di far luce su omicidi e stranezze di cui la Sicilia è ricca.
Recensione. Iachìno e Gerlando sono due giornalisti di satira, piuttosto diversi (ma in parte simili) pronti sempre a sfidarsi per avere l’ultima parola. Tra le varie particolarità avevano trovato il loro strambo equilibrio ed a loro modo anche un’amicizia di un certo livello. Di quelle che contano.
Per lanciare la pubblicazione della propria rivista utilizzano un mezzo a tre ruote avuto in prestito da Tanino Speciale, che è improvvisamente deceduto. Si troveranno, quasi senza riflettere troppo, immersi in un fitto mistero da sbrogliare.
Questa è solo una delle tre storie che vedrà invischiato il nostro protagonista principale, Iachìno.
Molto simpatico anche il racconto di una particolare immersione a caccia di ricci dove il bottino prevede invece un dito, oppure il terzo dove i protagonisti della storia saranno invece i grifoni.
Insomma, non è il classico giallo, è un romanzo ironico, sagace, immerso nelle magiche atmosfere siciliane: dalle panelle fritte, alla pasta coi ricci e le sarde a beccafico.
Vi conquisterà con i suoi colori, gli aromi e la simpatia che saprà trasmettere.
I personaggi sono ben caratterizzati, sembreranno amici di famiglia, di quelli con cui chiacchierare al bar con mezza pinta di birra fredda per proteggersi dal caldo della Sicilia a suon di battute a di articoli di giornale (ovviamente satirico).
Una scrittura frizzante e leggera che non sarà mai superficiale, al contrario riuscirà a coinvolgere non solo per quanto riguarda i misteri da indagare ma soprattutto per le relazioni umane.
Così realistiche, empiriche ed ironiche.
INTERVISTA
Hai scritto un bellissimo libro che unisce tre diversi racconti, in comune hanno un mistero da sbrogliare e l’amicizia. Questo è stato elaborato sin dall’inizio o è nato strada facendo?
“E’ partito tutto dai legami umani, che credo indispensabili per tutti noi. Le storie sono state create intorno a loro e non viceversa. E’ nato tutto perché per caso ho trascritto un breve scambio di battute di una telefonata immaginaria fra Iachìno Bavetta, il protagonista, e suo compare Gerlando. Così ha avuto inizio Cous Cous Blues, che definirei un romanzo in tre atti”.
Stai pensando ad un seguito per questo libro? Vuoi mantenere vivi questi personaggi?
“Si, voglio che continuino a vivere nell’immaginazione di chi si tuffa fra le pagine di un libro, soprattutto perché mi ci sono affezionato e mentre scrivo rido anche io delle loro avventure. Ci sono tanti racconti che ruotano intorno a loro ed anche un nuovo romanzo che sto per completare, spero quindi che pian piano si facciano nuovi amici”.
Anche la Sicilia è protagonista dei tuoi racconti. La si può sentire, assaporare. Raccontaci del rapporto con il tuo territorio; quanto è riuscito ad influenzare il libro?
“Amo molto la Sicilia, anche perché ne ho ritrovato i tratti in molte parti del mondo, la vivo dal mare alla montagna e mi lascio affascinare dalle sue bellezze e le sue contraddizioni. Amo che gli scenari siano siciliani ma sempre differenti, partendo da città come Palermo, passando per il mare e la montagna. Credo che scoprire un territorio attraverso la sua narrazione abbia un fascino senza eguali e questo è certamente uno dei pilastri della mia scrittura”.
A cura di
Barbara Aversa Pacifico
instagram.com/missparklingbooks
Dario La Rosa
Sono, non per forza nell’ordine: giornalista, musicista, regista, studente, subacqueo, papà, viaggiatore, ciclista, amante, lettore, artista, fotografo, meccanico, cuoco, bevitore e grande mangiatore, camminatore, scopritore, arrampicatore, sciatore e tanto altro ancora che finisce in ore… sono nato nel 1980, vivo e amo Palermo, lavoro sodo e provo a divertirmi quando posso.
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