Creature di carta




Sinossi. Quale mistero si nasconde nelle stanze di un’antica dimora abitata dai fantasmi? Una villa abbandonata, antica e cupa come una maledizione, una presenza inquietante custode di segreti terribili nel tranquillo paesaggio svizzero che si affaccia sul lago Lemano. Di questo è convinta la piccola Victoria, che di fronte a questa villa ci abita con la nonna Rose, discendente da una grande e ricca famiglia, e la madre Lilian. Siamo nella placida Cologny, alle porte di Ginevra, nel 1947. Villa Diodati, questo il nome della casa che ossessiona la ragazzina, ha ospitato più di un secolo prima alcuni poeti inglesi, tra cui Mary Shelley, che qui ha creato il suo tetro e straziante capolavoro: Frankenstein. Ma a Victoria non interessa per spirito di avventura; deve e vuole aiutare sua madre, ormai ridotta a un fantasma per la depressione, a causa della scomparsa del marito durante la guerra. E da quando ha letto nel diario del padre che su di loro incombeva uno spettro, Victoria è sicura che proprio nella villa lui sia prigioniero e prova a intrufolarsi ogni giorno, aspramente rimproverata dalla nonna. Il colpo di fortuna sembra essere l’arrivo dei nuovi giardinieri, che hanno un figlio della stessa età di Victoria, Lucien, timido e sensibile. Legati da una solida quanto immediata amicizia, i ragazzi proveranno ad entrare insieme, di notte e di nascosto, per scoprire una volta per tutte il mistero che aleggia sull’inquietante dimora. Quello che scopriranno cambierà per sempre la loro esistenza, perché spettri e fantasmi abitano davvero quelle stanze. Ma, mentre alcuni, incorporei, si riveleranno addirittura amici e utili per la ricerca, altri, tanto più terribili quanto più reali, mostreranno una verità orribile per Victoria e per la sua famiglia, mostrando quanto inaspettatamente vicino possa annidarsi il male. Un racconto capace di rovesciare e ridefinire normalità e diversità, realtà e inconsueto.

 CREATURE DI CARTA

Marta Rosato

IoScrittore 2023

Fantasy/Thriller per ragazzi, pag.151

 Recensione di Salvatore Gusinu

Ho sempre sostenuto che scrivere non è per tutti, poiché uno tra i principali compiti (molto arduo) dello scrittore, a mio parere, è quello di riuscire a far visualizzare nella mente del lettore le immagini e le scene che descrive all’interno del proprio romanzo.

Questo compito diventa ancora più difficile quando la storia raccontata è destinata ai ragazzi. Marta Rosato è proprio l’esempio di come si deve scrivere, soprattutto quando si tratta di ragazzi; nel suo romanzo, infatti, riesce a parlare, prima di tutto, ai ragazzi, ma, contemporaneamente, riesce a rivolgere la propria scrittura pure agli adulti; posso tranquillamente affermare che “Creature di carta” è un romanzo anche per ragazzi.

La protagonista, Victoria, è una metafora di ciò che nella realtà è la maggior parte dei nostri ragazzi, spesso bollati dalla società e da noi stessi come superficiali, banali e privi di qualsiasi aspirazione. Victoria è colei che incarna la caparbietà e l’altruismo dei ragazzi, caratteristiche che spesso contraddistinguono le quotidiane scene di cui questi sono protagonisti.

Victoria affronta le paure di un contesto, quello della villa, che potrebbe incutere timore anche ai più grandi; lo fa per aiutare la propria mamma, accartocciata su sé stessa e resa inerme ed eterea, quasi come i fantasmi della villa, dal demone della depressione.
Victoria rappresenta tutte quelle ragazze e ragazzi che davanti a un valido obiettivo non hanno paura dei giudizi altrui, non si fanno scoraggiare dagli inciampi e dagli intoppi, ma che proseguono, con forza e determinazione sino al raggiungimento della meta.

Siamo difronte a un romanzo ben scritto, fuori da qualsiasi virtuosismo stilistico fine a sé stesso, con una storia commovente che affronta temi importanti dei quali i giovani dovrebbero essere a conoscenza per poterli affrontare e, eventualmente, sconfiggere.

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Marta Rosato


è laureata in Lettere Moderne e diplomata in Filmmaking. Nel 2019 ha conseguito il Master of Arts in Screenwriting presso la London Film School. Ha scritto diversi cortometraggi, lungometraggi e teleplay. La sua passione per la letteratura gotica, l’arte e la psicologia è di costante ispirazione per i suoi scritti, pervasi di rappresentazioni visive cariche di simbolismo.