Crisalide




Sinossi. Una donna decide di tagliare i ponti con l’esterno, compresi amici, amanti e famiglia. Da piccola l’ansia la faceva tremare, ma ora si allena per diventare sempre più forte, per addestrarsi all’immobilità perfetta, piegando il suo corpo in posizioni plastiche, complesse. Comincia a mostrarsi solo attraverso i social, in video che la ritraggono immersa nella natura, sola, irraggiungibile e intangibile. E i suoi follower aumentano, scegliendo come lei di negarsi al mondo. Tre persone che l’hanno amata senza capirla raccontano la sua storia: Elliot, il suo primo seguace, che l’ha vista fortificare il suo corpo in palestra; la madre Bella, che l’ha cresciuta da sola e la ricorda come una bambina taciturna e nervosa; e Susie, collega e amica, che le ha offerto rifugio mentre ricostruiva la sua vita dopo una relazione tossica. Ipnotico e avvolgente, Crisalide è la storia di una donna che decide di sfidare lo sguardo degli altri, di ridursi all’essenziale e di trasformarsi in una musa ispiratrice, come una dea guerriera scolpita nella pietra.

 CRISALIDE

di Anna Metcalfe

NN Editore 2024

Ada Arduini ( Traduttore )

Narrativa, pag.272

 Recensione di Renata Enzo

All’inizio è Elliot a raccontare, e di lui, già dalle prime pagine, capiamo tutto. Lui, timido freelance, vive da solo ed esce di casa quando gli altri sono al lavoro. Si rifugia in palestra negli orari più tranquilli per concentrarsi su di sé e per stare per conto proprio.

Ci sembra quasi di sentire l’odore di gomma e di sudore della palestra silenziosa, quando arriva lei, con la sua camicetta rosa cipria che fa a pugni con l’abbigliamento tecnico degli habitué:

  “Era la fotografia scolorita di un’operaia degli anni Quaranta, un’antica icona femminista”.

Da allora, il racconto in prima persona di Elliot è tutto su di lei, così come lo saranno poi i racconti di Bella e di Susie, la madre e l’amica.

Tre racconti per una donna ritratta nella sua metamorfosi dalla fragilità alla forza.

Riporto, dal dizionario Treccani, la definizione del termine “Crisalide”:

“In zoologia, stadio ninfale, o pupale, delle farfalle che si presenta (sempre immobile o quasi) sotto forma varia: nuda (anoica), sospesa a un filo sericeo (succinta) o, più spesso, protetta (evoica) da un involucro costruito dalla larva prima della metamorfosi, formato di seta o di un impasto di seta e materiali diversi”. Mi chiedo perché l’autrice abbia scelto proprio questo titolo per il romanzo e capisco che non aveva altra scelta, perché Crisalide è la storia di una donna dipinta nella sua metamorfosi, immobile nel suo stadio ninfale, nel suo stagliarsi come una statua antica:

 Ogni giorno sembrava un po’ diversa – più forte, più brillante, più autenticamente se stessa. Appena sveglia – in cucina, in piedi con addosso una vestaglia di lino, in attesa che qualche miscuglio di erbe in infusione fosse pronto – pareva una statua antica, una dea guerriera scolpita nella pietra. 

Crisalide è la narrazione di  un progetto di vita nato come reazione all’esperienza del dolore. Un bel romanzo, per la verità, che accompagna il lettore, con il nitore della sua prosa lucida, nella descrizione minuta e puntuale dei gesti quotidiani dei protagonisti, nell’allucinante enunciazione dei loro piccoli tic e delle loro imperdonabili perversioni. 

Anna Metcalfe ha dichiarato di aver amato e letto almeno 15 volte  La vegetariana di Han Kang. La tripartizione del romanzo, che descrive la protagonista attraverso la testimonianza di tre persone che l’hanno conosciuta, ricalca infatti la struttura narrativa del testo dell’autrice sudcoreana. 

Crisalide è però un’opera assolutamente originale e perfettamente calata nella nostra società occidentale. Nella sua sconcertante attualità, ci mette di fronte ad una questione fondamentale: se la ricerca dell’autonomia e dell’autocontrollo non siano altro che una manifestazione estrema del narcisismo e dell’egoismo che pervadono la società dei consumi. 

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Anna Metcalfe


vive a Londra e insegna Scrittura creativa alla University of Birmingham. La sua raccolta di racconti Blind Water Pass (2016) è stata selezionata al SundayTimes Short Story Award, e nel 2023 l’autrice è stata nominata dalla rivista Granta tra i venti migliori giovani scrittori britannici. Crisalide è il suo debutto nella narrativa.

A cura di Renata Enzo

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