Cronache dal Paradiso




 CRONACHE DAL PARADISO


Autore: Serena Dandini

Editore: Einaudi

Genere: narrativa

Pagine: 208

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. La memoria dell’infanzia, trascorsa in una villa del viterbese, è il flo rosso con cui Serena Dandini ci conduce nelle vite di personaggi famosi e misconosciuti che sono partiti per viaggi straordinari, a volte fsici, a volte mentali, guidati dall’aspirazione all’assoluto. Visiteremo giardini fantastici. Ci addentreremo nelle utopie di architetti, profumieri, amanti della musica. Ci stupiremo per il coraggio di Jeanne Baret, che nel Settecento, travestita da uomo, compie il giro del mondo con la spedizione di De Bougainville. Guarderemo il vecchio Claude Monet, ormai quasi cieco, dipingere senza sosta le ninfee della sua casa di Giverny. Scopriremo con Agatha Christie «il lato oscuro delle piante». Accompagneremo Vladimir Nabokov a caccia di farfalle e Margaret Ursula Mee nella giungla amazzonica sulle tracce del fore di luna, che sboccia una volta l’anno, di notte, per svanire all’alba. E infne torneremo nel Paradiso Perduto dell’autrice, a tirar le somme fra momenti dolorosi, bellissimi, struggenti.

«C’è chi cerca il Paradiso nel tempo passato, chi confda speranzoso nell’aldilà o chi, con piú tenacia, vuole raggiungerlo a tutti i costi sulla Terra. E anche se la caccia a questo luogo ideale a volte non è che un trucco messo in atto dalla nostra mente per sopportare l’ostilità del presente, non esiste essere umano che non vagheggi un “altrove assolato”».


Cronache dal Paradiso

A cura di Laura Salvadori


 Recensione di Laura Salvadori

Un racconto che assomiglia ad una favola della buonanotte. Evocativo, struggente, pieno di personaggi eccentrici, che in vita si sono imbarcati in missioni impossibili rendendole possibili.

Che hanno attraversato mari, varcato montagne. Che si sono persi dentro a miraggi psichedelici e irraggiungibili e l’hanno raggiunti. Tutti quanti con l’idea, non certo nuova, di trovare un Paradiso in terra.

E’ tipico dell’uomo e della donna, ci racconta Serena Dandini in questo romanzo-saggio, ritrovare il Paradiso perduto, l’Eden che il genere umano si è giocato a causa di un morso ad un frutto proibito.

Da quel momento topico, l’uomo e la donna si sono resi conto della loro condizione e sono precipitati nel peggior incubo che si possa immaginare: quello della consapevolezza dei propri limiti. Ma è anche vero che grazie a Eva, la donna che osò sfidare niente popò di meno che l’Onnipotente, si sono aperte mille porte per l’umanità, che ha scoperto di voler sapere, conoscere, scoprire, toccare con mano. Anche soffrire certo, ma se non fosse stato per la donna l’uomo si sarebbe crogiolato in una vita non vita. In un Paradiso meraviglioso, ma pur sempre limitato e noioso, nella sua perfezione.

Sta di fatto, prosegue Serena, che l’idea del Paradiso è, è stata e sarà paragonabile a quella di un giardino lussureggiante, colorato, pieno di profumi inebrianti, che possa donare serenità e spargere bellezza e perfezione nel mondo terreno.

E di giardini, e di giardineri ne è piena la nostra storia. Più di quanto si possa immaginare.

Ed ecco che ci troviamo catapultati in mille scorribande su e giù nella storia dell’uomo, un uomo che anela a trovare pace e bellezza nella natura, madre di ogni meraviglia e datrice di ogni gioia e mistero. E Serena parte con noi, e porge la mano a tanti personaggi sopra le righe, colorati, stravaganti e esageratamente coraggiosi. A partire da Eva, appunto, per finire a Caterina dei Medici, Monet, Agatha Christie, Jeanne Baret, Nabokov, Giuseppina Bonaparte, Gaudì, Niemeyer. Solo per citarne alcuni. Tutti quanti con le loro incredibli interconnessioni con il mondo vegetale.

Perchè Serena Dandini è innamorata ella stessa delle piante, un amore che le è stato trasmesso dalla sua famiglia e in particolare dalla vecchia casa di campagna in cui è cresciuta, densa di cespugli, fiori, verde, in ogni declinazione. Una sorta di incubatrice di bellezza, che ha influenzato la Serena Dandini bambina e anche la donna, con il ricordo indelebile delle giornate passate in campagna in compagni dei genitori e delle zie, esse stesse vettori di curiosi aneddoti, modi di vivere e di visioni della vita e delle sue infinite possibilità.

La storia dei personaggi si interseca dunque con la storia dell’autrice stessa, che subisce da sempre il fascino delle piante e dei fiori identificandolo, appunto, con il proprio Paradiso personale.

Cronache da paradiso è un romanzo che investe il lettore come un treno a tutta velocità. Lo spostamento d’aria che produce fa volare via ogni preconcetto e prepara l’animo del lettore ad accogliere tante storie di vita che non conoscevamo, o quanto meno non nel modo in cui l’autrice ce le presenta.

Un romanzo fresco, audace, evocativo, scritto con grande consapevolezza e quel pizzico di sottile ironia che rende il quadro perfetto. Una visione della Storia (con la maiuscola) eversiva e provocatoria, che si fa amare fin dal primo rigo.

Del resto cosa dovevamo aspettarci da Seena Dandini se non un’opera scoppiettante e tagliente?

Dopo la lettura di questo libro, probabilmente guarderemo alle piante con occhio diverso, ben più benevolo e bendisposto. Mi rivolgo ai miei simili, dotati di pollice nero: forse, dopo aver letto questo romanzo, renderemo la vita di quella piantuccia che languisce nell’angolo più remoto del soggiorno, un pochino migliore.

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Serena Dandini


è autrice, conduttrice televisiva e scrittrice. Tra i suoi libri, tutti best seller, Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardini (Rizzoli 2011), Ferite a morte (con Maura Misiti, Rizzoli 2013), Avremo sempre Parigi. Passeggiate sentimentali in disordine alfabetico (Rizzoli 2016), Il catalogo delle donne valorose (Mondadori 2018). Per Einaudi ha pubblicato La vasca del Führer (2020 e 2022) e Cronache dal Paradiso (2022).