Dalia nera, rosa rossa  




 DALIA NERA, ROSA ROSSA


Autore: Piu Eatwell

Editore: Nua Edizioni

Genere: Cronaca nera

Pagine: 400

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Il 15 gennaio 1947, il corpo nudo e smembrato di una bellezza dai capelli neri, Elizabeth Short, fu scoperto disteso accanto a un marciapiede in un sobborgo di Hollywood. La vittima fu presto soprannominata la Dalia Nera. L’inchiesta per omicidio che seguì consumò Los Angeles per anni e le autorità spesero milioni di dollari di risorse in un’indagine che sollevò dozzine di sospetti. Ma il caso non fu mai risolto.

Fino ad ora. 

In questo libro rivoluzionario, Piu Eatwell svela per la prima volta avvincenti prove forensi e rende noti testimoni oculari, fino ad arrivare a indicare l’identità dell’assassino. L’autrice fornisce un resoconto dettagliato del crimine e di coloro che hanno avuto in qualche modo un ruolo in questa storia intricata. Una storia oscura, di sesso, manipolazione, ossessione e psicopatia, strutturata in forma narrativa ma scritta utilizzando fatti estrapolati dai documenti prodotti durante l’indagine originale.

 Recensione di Davide Piras


L’omicidio di Elizabeth Short è senza ombra di dubbio uno dei delitti irrisolti più famosi d’America, e ancora oggi è motivo di dibattito. La giovane vittima, che morì a soli 22 anni, aveva una vita molto movimentata e si ipotizzò addirittura che facesse parte di un giro di prostituzione. Questo elemento non è mai stato provato con certezza, anche se le piste che portano a questa teoria sono numerose.
Di incontestabile ci sono gli svariati spostamenti di Elizabeth in funzione dei lavori più umili atti a procurarsi il denaro per entrare prima o poi nel mondo del cinema, così come sono documentati una discreta quantità di amanti.

In California, a Elizabeth fu dato il nomignolo di Black Dahlia, in virtù della sua passione per il film La dalia azzurra abbinata alla mania di indossare abiti neri. Fu trovata cadavere a Hollywood il 15 gennaio del 1947 presso il Leimert Park, col volto sfregiato da una particolare cicatrice chiamata Glasgow smile, che consiste in due tagli agli angoli della bocca che scaturiscono in chi osserva quel volto l’idea di un sorriso perenne; la sua ultima apparizione pubblica risale invece a una settimana prima nel salone del Millenium Biltmore hotel di Los Angeles, in compagnia di un uomo mai identificato.
All’epoca Elizabeth aveva una relazione con Gordon Fickling, tenente dell’aviazione di stanza a Long Beach, che in passato aveva già avuto un flirt con la Dalia Nera. Partendo da queste basi solide e incontrovertibili, l’autrice Piu Eatwell si serve di ciò che è stato già prodotto su questo omicidio – saggi, romanzi, film – ma dà vita a un’analisi personale che sviscera le profondità delle teorie più remote.

Il libro è quasi una relazione poliziesca, così dettagliata da portare il lettore a sentirsi parte dell’indagine all’interno di una Los Angeles depravata, in mano a poliziotti corrotti e delinquenti carichi di potere: per questo negli anni dell’omicidio fu complicato far emergere prove concrete che potessero incastrare l’assassino.

L’opera è un fiume d’informazioni che riporta in modo fedele tutto ciò che l’autrice è stata in grado di recuperare a distanza di 70 anni. Compaiono dialoghi originali, articoli giornalistici redatti da cronisti d’eccezione, schede sui sospettati, verbali degli interrogatori, fondamenti scientifici applicati al cadavere; oltre a tutto ciò, la mole di materiale messa a disposizione del lettore è enorme, ed è forse questa la nota meno felice dell’opera, perché se è vero che una ricerca di tale portata(sono presenti circa 200 note esplicative) è da ritenersi ammirevole, è altrettanto vero che una raffica di dati, notizie  e informazioni sparata a bruciapelo, spesso in modo ripetitivo, rende affannosa la comprensione di alcuni snodi cruciali dell’indagine. Dal testo emergono le varie responsabilità di stampa, polizia, criminali e opinione pubblica alimentata dalla gente di strada.

Nonostante ciò, Eatwell fornisce il nome dell’assassino ma non pretende mai di possedere l’assoluta verità: fornisce indicazioni, prove, fatti, conduce il valzer e lascia che sia il lettore a ballare e a farsi la sua idea sui colpevoli che, con ogni probabilità, nonostante gli sforzi dell’autrice, resteranno impuniti in eterno.

Terminata la lettura permane nel proprio intimo un profondo senso d’ingiustizia e di verità negata; rimangono la rabbia, l’angoscia, la disperazione per la sorte di una ragazza che è altre mille ragazze: all’interno dei giochi di potere, quelli dei legami tra politica e criminalità, nessuno di noi può sentirsi al sicuro, neppure in questo nuovo secolo. 

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Piu Eatwell


Piu Eatwell è un’autrice britannico-indiana residente a Parigi. È conosciuta principalmente per il libro di inchiesta criminale “dalia nera, rosa rossa”, che il New York Times ha inserito tra i libri di genere true-crime più importanti di sempre. Nel 2014 ha vinto il premio Next Generation Indie Award per la saggistica multiculturale.