Dalla parte sbagliata




Recensione di Loredana Cescutti


Autore: Alafair Burke

Traduzione: Rachele Salerno

Editore: Piemme

Genere: Thriller

Serie: Ellie Hatcher #5

Pagine: 384 p., R

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Quando Anthony Amaro fu dichiarato colpevole e condannato all’ergastolo, nessuno pareva avere dubbi: era lui il serial killer responsabile della morte di sei donne in soli sette anni, lui la mente disturbata che lasciava la propria firma rompendo gli arti alle vittime dopo averle uccise. Ma ora, dopo quasi vent’anni, il passato sembra tornare per reclamare un’altra verità: il corpo della psicoterapeuta Helen Brunswick, un tipo di donna molto diverso dalle ragazze perdute solitamente scelte dal killer, viene ritrovato nel suo ufficio a New York, una bambola di pezza con le ossa rotte. Nel frattempo, in carcere, Amaro riceve una lettera anonima. Chiunque l’abbia inviata, conosce il dettaglio delle ossa spezzate post mortem, un’informazione sempre rimasta riservata. Per gli avvocati di Amaro, questa è la prova della sua innocenza. A lavorare alla sua scarcerazione, per uno strano gioco del destino, c’è anche la giovane avvocatessa Carrie Blank, legata a quella vicenda da un terribile passato: Donna, una delle vittime, era sua sorella. Ma Carrie non è la sola a cercare la verità. Il caso viene affidato infatti alla detective Ellie Hatcher, chiamata a riesaminare l’indagine che aveva condotto alla condanna di Amaro. Per trovare le risposte che cercano, le due donne dovranno riportare alla luce oscuri segreti, che il tempo sembrava aver cancellato per sempre.

Non esiste una risposta giusta, tranne la verità.”

Recensione

Quando ti affezioni ad un personaggio, aspetti sempre con piacere un seguito, anche quando scopri che quello letto lo scorso anno (“Non dire una bugia” di cui potete trovare la recensione qui nel sito) in realtà non era il primo ma bensì il quarto libro di serie, e che questo è il quinto e, nonostante l’essere venuta a conoscenza di non aver letto il secondo (“La città del terrore” che mi sono ripromessa di leggere), che fra i precedenti è l’unico ad essere stato tradotto in Italia.

Un caso spinoso all’orizzonte per Hatcher e Rogan, che non potranno scegliere se accettare o meno, se lo ritroveranno e dovranno “semplicemente” farselo andare bene. L’ennesima patata bollente da gestire e, volente o nolente, dovranno tenersela con il concreto rischio di mettersi in grossi guai.

Doversi sostituire ad altri colleghi, ovvero invadere il territorio altrui è già di per sé un affare scomodo, se poi di mezzo ci si mettono insidie legali e giochetti di potere, allora le difficoltà si quadruplicheranno sicuramente.

Una corsa contro il tempo per fermare l’uscita di un killer molto pericoloso dal carcere in cui è detenuto da un po’ di anni e, per la quale si renderà necessario combattere contro due avvocati, la prima motivata dai possibili introiti di un’eventuale causa vinta, la seconda perché spera di poter dare giustizia e pace a sua sorella, uccisa dalla medesima persona.

Occhi nuovi, nuove prospettive, oltre all’intuizione giusta e alla capacità di leggere fra le righe nei documenti riguardanti le vecchie indagini, e in quelle più recenti: queste sono le qualità per le quali l’incarico è stato affidato proprio a Rogan e Hatcher, forse.

Hai visto la compassione che provava tuo padre nei confronti di quelle vittime. E quella compassione, quel desiderio inestinguibile di arrivare alla verità, sono anche parte di te, della persona che sei diventata. Non ti fai coinvolgere dai politici, Ellie, e non ti fai mettere i piedi in testa da nessuno…”

Hatcher è brava, maledettamente in gamba e la sua abilità più grande, anche se lei non vuole ammetterlo, è proprio quella di riuscire ad entrare in contatto con le persone, trovando così il varco per inserirsi e farli aprire, così da ottenere anche dagli altri, in modo inconsapevole informazioni utili al proseguimento dell’indagine.

Una detective sempre più in evoluzione, nel lavoro e soprattutto nel suo lato personale, dove da ragazza ferita nel passato, adesso forse ha trovato la sua strada nel mondo, anche fuori dal distretto di polizia. A piccole dosi.

“… o tutte le vittime contavano o non ne contava nessuna, ma nella sua esperienza alcune persone sembravano molto più importanti di altre quando si trattava di scegliere come allocare le risorse del sistema giudiziario.”

Per lei e per il suo collega Rogan ogni vittima è importante e tutte devono avere giustizia.

“… le decisioni importanti comportano dei rischi…”

Ma questa non è solo la storia di Ellie, bensì è anche quella di Carrie e di tutte le vittime che sono rimaste intrappolate e uccise dal mostro.

Il problema di fondo sarà: “E’ quello giusto il mostro in prigione, oppure ci sono altre possibilitàche all’epoca furono scartate o non vagliate con la giusta attenzione?”

La giovane Blank, che era riuscita ad arrivare in uno studio prestigioso decide di mandare alle ortiche la sua carriera, convinta di dover dare il tutto per tutto per scoprire la verità, salvo poi rendersi conto che il suo capo, più che dalla cosa giusta è abbacinata dai possibili introiti.

Insomma, una dura battaglia sul campo, per cercare di identificare quanti più testimoni possibili ma anche, con fior fiore di colpi di ingiunzioni e incontri nelle aule di tribunali, con l’unico obiettivo, apparente, di mostrare chi abbia la voce più tonante.

E in tutto questo, è possibile veramente che ancora qualcuno stia pensando a chi non c’è più?

E se tutto questo non servisse a nulla, perché ciò che sembra è ben lungi dall’essere ciò che appare in realtà?

Non fermatevi alle apparenze, perché tutto si potspiegare, ma per farlo sarà necessario privarsi di pregiudizi, togliersi i paraocchi e levarsi i tappi dalle orecchie, in modo tale da essere pronti per scoprire ogni singola cosa e osservare ogni fatto da un’altra prospettiva e, piano piano, ogni piccolo pezzettino tornerà al suo posto e, il quadro che ne sarà derivato si mostrerà scioccante e inaspettato oltre che tremendamente triste e sicuramente, anche folle.

Alla fine, i legami più forti, come si sa, sono quelli creati dal sangue.

Una Burke che ancora una volta ci va giù dura, finendo per mostrarci ulteriori aspetti del sistema giudiziario americano e di come le cose funzionino, più o meno.

A fare da cornice poi, ci penserà la città sfavillante, lei, l’unica, la Grande Mela, con i suoi locali e la sua vita notturna inimitabile.

Il finale andrà a mettere un bel punto fermo su ogni parte dell’indagine e lascerà il lettore, intento a porsi domande ben specifiche su ciò che è mancato, sia a livello di sostegno sociale che, sulla povertà di rapporti familiari che spesso hanno complicato la vita di ragazzi già in difficoltà e che in altri casi, non hanno fatto altro che regalare uno scivolo, la cosiddetta scappatoia, probabilmente più emotiva e rassicurante che propriamente educativa, sul piano morale.

Sicuramente, questo è un libro che consiglio in primis agli amanti dell’adrenalina e ovviamente, a tutti i seguaci del genere thriller.

“… a volte i casi restavano irrisolti.”

Fortunatamente, però, solo a volte.

Buona vita Ellie, e a presto!

  

 

Alafair Burke


avvocato penalista, con una lunga esperienza in polizia, è tra le maggiori autrici americane di thriller, tradotta in tutta Europa. I suoi romanzi, “La ragazza nel parco, “Una perfetta sconosciuta” e “La ragazza che hai sposato”, sono tutti bestseller anche in Italia, e sono pubblicati da Piemme. “La ragazza che hai sposato” presto diventerà un film prodotto da Amazon Studios. Vive a New York e insegna diritto penale.

 

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