Diciotto




Martina Fuga  


DETTAGLI:

Editore: Salani Editore

Genere: Narrativa

Pagine: 154

Anno edizione: 2024

Sinossi. «Lo ripeto ad alta voce, come si ripetono le cose a cui non riesci a credere completamente: ‘Diciotto anni’. Ascolto il suono di queste due semplici parole, per dar loro una consistenza. Lo ripeto di nuovo: ‘Emma compie diciotto anni’. Il giorno è arrivato. Lo scandisco ancora, e ancora, e sento arrivare da lontano uno tsunami di emozioni. Sono settimane che scorro le foto di famiglia e ripercorro questi diciotto anni insieme. La paura, la gioia, la rabbia, la speranza, il dolore, la fiducia. Sotto la pelle sento ancora tutto, il mio corpo non ha dimenticato niente». I diciotto anni sono una tappa fondamentale della vita, non soltanto per chi li compie. Più che mai, Martina si trova a fare i conti con sé stessa, con la madre che è stata, e a chiedersi se avrebbe potuto fare meglio o diversamente. È il momento di lasciare andare sua figlia, resistendo alla tentazione di trattenerla ancora un po’. Ma ci riuscirà? Attraversando le paure e la meraviglia di questo viaggio inaspettato, Martina Fuga ci racconta le fatiche di un quotidiano colmo di stereotipi e basse aspettative e le grandi scoperte di chi a un tratto decide di spogliarsi di ogni convinzione e inizia a farsi sorprendere dalla vita.

 Recensione di Gabriel Uccheddu

Martina Fuga scrive una storia che fa commuovere, fa arrabbiare ma fa anche riflettere. L’autrice in ‘Diciotto’ si spoglia di tutte le convinzioni e racconta ad anima nuda la storia di sua figlia Emma. Un racconto che sembra come se la scrittrice lo spifferasse sottovoce all’orecchio del lettore, quasi come una confidenza privata.

Il racconto inizia con il compimento dei diciott’anni di Emma e Martina ha la mente affollata di pensieri: uno in particolare, però, sembra non lasciarla stare in pace.
Emma sta per compiere diciott’anni ed ecco che da mamma dolce e amorevole inizia a domandarsi che cosa regalare a sua figlia; Emma non l’aiuta perché le ha chiesto di sorprenderla, perciò, Martina rimane in balia dell’incertezza.

Poco prima della festa Martina consegna ad Emma il suo regalo: Una capsule time, si avete capito bene: una capsula del tempo. All’interno di questa scatola si trovano alcuni oggetti che sono riconducibili alla vita di Emma e ci sono anche queste ‘diciotto’ lettere che Martina scrive a sua figlia. Sembra come volesse lasciare una sorta di eredità, come se volesse lasciare un lascito materiale che non è nulla di esoso, costoso, ma ricolmo di affetto e carico di significato.

Un libro in cui sono presenti momenti molto importanti per Emma, ma anche per l’autrice, che racconta episodi di bullismo che sua figlia ha vissuto (In Francia le venne proibito di partecipare ad una gita perché la scuola non si sarebbe assunta la responsabilità).

Diciotto” è un libro confessione, un libro che serve a spezzare il silenzio attorno alla disabilità e ai pregiudizi che le gravano attorno e che incombono troppo pesantemente nella nostra società. Lo stile di scrittura è semplice e molto fluido, il libro è tutto sommato leggibile in poche ore, impegni permettendo.

È un libro che, secondo me, andrebbe letto seduti a terra in un prato, all’aria aperta, come se davanti agli occhi del lettore ci fosse una mamma che apre il suo cuore e che racconta una storia che merita di essere ascoltata.

Almeno una volta. 

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Martina Fuga


Martina Fuga, storica dell’arte, esperta di Diversity Equity & Inclusion e Top Voices di Linkedin sul tema dell’impatto sociale, opera in diverse organizzazioni che promuovono i diritti delle persone con disabilità: è responsabile della comunicazione di CoorDown e presidente dell’Associazione Genitori e Persone con sindrome di Down di Milano. Per Salani ha pubblicato Emozionarte e, con Lidia Labianca, La storia dell’arte raccontata ai bambini e Fare la moda.

A cura di Gabriele Uccheddu 

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