Dieci piccoli napoletani




Recensione di Giuliana Pollastro


Autore: Antonio Vastarelli

Editore: Fanucci

Collana: Nero Italiano

Genere: Thriller

Pagine: 202

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Arturo Vargas trova sull’uscio di casa una busta contenente cinquemila euro. Il telefono squilla. Una donna con una voce sensuale e dal nome che suona falso gli chiede aiuto: crede che qualcuno voglia ucciderla e sostiene di avere una lista di dieci indiziati da cui partire. I singoli nomi gli verranno rivelati di volta in volta, i pagamenti effettuati sempre in contanti infilati sotto la porta di casa. Vargas, titubante, accetta. La sua carriera di giornalista si è arenata, e ormai tira avanti a stento grazie a racconti fantasy pubblicati sotto pseudonimo. In una Napoli bellissima e indolente, l’improvvisato detective condurrà indagini superficiali che porteranno alla luce il ritratto di una borghesia decadente, tenuta insieme da interessi criminali. I sospettati della lista, intanto, spariscono misteriosamente uno a uno, proprio come descritto in una stramba filastrocca inviata alla polizia nella quale si annunciano le circostanze della scomparsa di “dieci piccoli napoletani”. Arturo è caduto in una trappola e, senza accorgersene, si è tuffato nel passato, alla ricerca di un’identità perduta.

Recensione

Alla fine di questo libro mi sono resa conto, che avrei voluto nella mia vita un amico come Arturo Vargas.

Tutto comincia con una telefonata misteriosa e una lista di dieci nomi. Il nostro protagonista è un giornalista, non più giovanissimo, con una carriera in panne che si ritrova, suo malgrado, detective. Quello che maggiormente spinge il nostro Vargas a proseguire non è uno spirito da eroe, bensì il compenso che ogni volta gli viene recapitato, ben cinquemila euro per ogni nome che si trova sulla quella lista.

All’inizio quasi sembra uno scherzo, qualcuno si sta burlando di lui, ma poi si rende conto che i dieci nomi su quella lista cominciano a diminuire e di riflesso le persone a scomparire.

Con l’incedere del giallo Arturo si ritroverà man mano sempre di più attorcigliato in questa indagine. Pian piano si renderà conto che non è tutto come appare, sotto ogni velo che si troverà a scoprire sono nascoste molte più cose di quello che si pensa.

Arturo alla fine si ritroverà non solo a compiere un’indagine su quella lista di nomi, ma farà un’indagine prima di tutto su se stesso, sul suo io ripercorrendo tutta la sua vita, si troverà a fare i conti con i dubbi presenti e passati, gli errori commessi, e con essi tutti i rimpianti.

Fa da sfondo a questo noir una città, la mia città, che non è solo scenografia secondaria ma parte integrante di essa.

È un giallo che ti tiene incollata al libro fino alla fine, che va letto tutto di un fiato.

Scrittura veloce, fluida con un ritmo serrato che ricorda anche un po’ i vecchi noir degli anni trenta.

Puntellato qui e lì di un’ironia pungente che ti lascia quel sorriso sulla bocca che ti fa sembrare quasi scemo, ma che non riesci a toglierti dalla faccia fino all’ultima pagina

 

 

Antonio Vastarelli


Antonio Vastarelli è nato a Napoli nel 1969. Direttore del periodico online Merqurio.org e del blog ExPost.blog, è stato redattore de Il Mattino, caposervizio del quotidiano Napolipiù, collaboratore de Il Sole 24 Ore e della rivista letteraria Storie.

 

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