Due donne alla Casa Bianca




Recensione di Francesca Marchesani


Autore: Amy Bloom

Traduzione: Giacomo Cuva

Editore: Fazi

Genere: Narrativa

Pagine: 399

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Corre l’anno 1945 e la radio americana annuncia che la vittoria e imminente. Franklin Delano Roosevelt, venuto a mancare da pochi giorni, non ha vissuto abbastanza per vederla con i suoi occhi. In un appartamento di New York suona il campanello: e una donna, gli occhi bordati di rosso e l’aria di chi non ha mai sorriso in vita sua; un cappotto nero troppo grande, le calze in filo di Scozia allentate. E Eleanor Roosevelt, la First Lady. Ha appena perso il marito e si rifugia nell’appartamento del suo vero amore, la giornalista Lorena Hickok. Da qui inizia il racconto della relazione amorosa fra le due donne, una relazione trentennale cominciata all’epoca in cui Lorena viene incaricata di seguire la campagna elettorale di Roosevelt e si insedia cosi alla Casa Bianca. Molto diverse per provenienza e inizialmente diffidenti l’una verso l’altra, le due donne si scoprono col tempo anime gemelle. Il loro amore e un segreto in realtà noto a tutti, del quale in queste pagine viene messa in scena la dimensione più intima e privata: «Dicevamo sempre: non siamo due bellezze, perché era impossibile dire la verità. A letto invece eravamo due bellezze. Eravamo dee. Le ragazzine che non eravamo mai state: amate, impertinenti, felici e deliziose». Sullo sfondo di questa grande storia d’amore, i fasti della vita presidenziale, le cene con i personaggi di spicco dell’epoca e le grandi contraddizioni di Roosevelt, uomo affascinante e fine stratega, ma nel privato spesso freddo e a tratti crudele.

Recensione

In questo romanzo Amy Bloom ci racconta, in maniera del tutto romanzata, la storia d’amore fra due donne in un’epoca in cui l’apparenza è tutto e , un amore, per quanto sia sconfinato, puro e sincero, se è  un amore omosessuale non s’ha da fare.

Lorena  è una giornalista di spicco, richiesta e ben pagata. La sua carriera è una manna dal cielo e una riscossione dalla sua infanzia ricca, ma solamente fatta di violenze e di storie brutte.
Ha sempre amato le donne. Le loro curve, la loro luce e i loro sorrisi.

E non può fare a meno di innamorarsi di Eleanor Roosevelt quando viene chiamata alla Casa Bianca per scrivere un articolo durante la campagna elettorale di Franklin Delano Roosevelt. Le due sono cosi diverse, eppure cosi complementari. Eleanor è un incanto e tutto quello che passa sotto le sue mani luccica. La vicenda è raccontata in prima persona da Lorena, un punto di vista straziante e doloroso.

È un amore che non può essere vissuto alla luce del sole anche se è un segreto di Pulcinella. Tutti lo sanno, perfino il Presidente, eppure per evitargli umiliazioni e pettegolezzi devono stare nell’ombra. Ma non ce la fanno.

Passiamo le giornate e rotolarci nella luce delle tende tirate dalla domestica insieme a loro, siamo con loro mentre prendono la decappottabile e scappano in luna di miele senza i servizi segreti alle calcagna.

Viviamo la Casa Bianca da un punto di vista finalmente differente, dove il Presidente non è il fulcro della storia e nemmeno una comparsa, solamente un ostacolo, un impedimento. E Lorena deve almeno provare ad odiarlo, ma non è facile anche perché il suo lavoro è  essere gli occhi e le orecchie degli americani dentro la casa più invidiata degli Stati Uniti. “Lo amavano”.

La storia avrebbe dovuto mostrarlo come un grande uomo, un grande capo, un mellifluo truffatore e un diavolo con le donne, ma se non avesse mostrato che loro lo adoravano, allora non avrebbe trasmesso la verità. Lo amavano non benché fosse invalido, ma proprio per quello.

Prima della poliomelite, una volta divenuto Viceministro della Marina, le donne erano affascinate dal suo grande sorriso, dai denti luminosi sulla pelle abbronzata, dalla fossetta, da quel mento altezzoso e sprezzante, dall’energia della spinta Roosevelt, ma non credo che esista una donna sulla faccia della Terra a cui non piaccia che un uomo forte e grande sia costretto a stare un gradino più in basso. Lo stato di bisogno e, per molti di noi, come una manciata di sale sul fuoco.

Prima della poliomelite Franklin era un gran bell’uomo.

La poliomelite lo aveva reso irresistibile. Questa non è altro che la storia di un amore. Che,  come ogni amore, ha la peculiarità di essere comune a mille altri e anche unico nel suo genere. Possiamo passarci attraverso, senza comunque riuscire a comprenderlo fino in fondo. Perché nessuno di noi è Lorena ed Eleaonor.

 

 

Amy Bloom


autrice di tre romanzi, un libro per bambini e una raccolta di saggi. E` stata finalista al National Book Award. Vive in Connecticut e insegna Scrittura creativa alla Wesleyan University. Nel 2008 e uscito per Einaudi Per sempre lontano, Dove si aggira il Dio dell’amore e uscito invece nel 2010 per Neri Pozza. Fazi Editore ha pubblicato Beate noi nel 2017 e Due donne alla Casa Bianca nel 2019.

 

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